Festival Ritratti di Monopoli, inaugurazione con la star del jazz Richard Galliano martedì 4 agosto

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MONOPOLI (Bari) – Il Festival Ritratti di Monopoli diretto da Antonia Valente e Massimo Felici s’inaugura martedì 4 agosto nel Chiostro di Palazzo San Martino con la star del jazz Richard Galliano, principale artefice del rilancio a tutto campo della fisarmonica come strumento dalle innumerevoli capacità espressive. Con il progetto «Rencontres» il grande musicista francese che ha collaborato con Chet Baker, Charlie Haden, Wynton Marsalis, Charles Aznavour e Serge Gainsbourg, terrà un doppio set alle ore 20 (già sold out) e alle ore 22 ideato per mantenere lo stesso standard di afflusso immaginabile in condizioni di normalità, ma nel rigoroso rispetto delle nuove norme di sicurezza anti contagio.

Ad affiancare Galliano in un viaggio sonoro che spazia da Bach a Piazzolla, passando per le musiche dello stesso Galliano e del «Jimi Hendrix» del violoncello, Giovanni Sollima, ci saranno il flautista Massimo Mercelli, il chitarrista Massimo Felici e l’Ensemble ’05, formazione in residence che con questo concerto scrive un altro capitolo del proprio romanzo musicale, fatto di collaborazioni e sperimentazioni con autorevoli protagonisti della scena internazionale. E Galliano, unico fisarmonicista a incidere per la prestigiosa etichetta di musica classica Deutsche Grammophon, è l’artista che ha mostrato al mondo come fare jazz con l’accordéon, come si chiama la fisarmonica in francese, avendo come punto di riferimento il grande bandoneonista e padre del tango nuevo, Astor Piazzolla, al quale in questo concerto rende omaggio con «Oblivion» (in una versione per fisarmonica e archi) e il doppio concerto «Hommage a Liège» (per fisarmonica, chitarra e archi): un tributo in previsione del 2021, anno in cui si celebrerà il centenario del musicista argentino di origini pugliesi. Da Piazzolla, profeta del new tango, Galliano raccolse tanti anni fa un prezioso suggerimento, creando a sua volta una new musette attraverso la fusione del dimenticato valzer popolare francese con il linguaggio del jazz contemporaneo operata con un dominio totale dello strumento.

Durante il concerto, che verrà aperto da «Contrafactus», una composizione di Sollima per flauto e archi, si ascolteranno, sempre per fisarmonica e archi, il Concerto BWV 1041 di Johann Sebastian Bach, il pezzo di Galliano, «Opale», e un altro brano pezzo del musicista francese, «Jade», che prevede oltre alla fisarmonica la presenza del flauto come strumento solista.

Il festival proseguirà il 5 agosto con un altro doppio set, che si aprirà con il concerto da camera del violoncellista Enrico Bronzi a conclusione di un progetto triennale di residenza artistica. Solista di fama e dalle collaborazioni internazionali con Martha Argerich, Alexander Lonquich e Gidon Kremer, Bronzi suona a Monopoli in duo con la sua abituale partner artistica, la pianista Francesca Sperandeo, in un programma di sonate che comprendere un tributo a Beethoven nel 250esimo anniversario della nascita e musiche di Brahms e Prokof’ev.

A seguire, nella stessa serata, un altro progetto speciale con il recital Songs of America dell’Hemisphaeria Trio, ensemble che vede insieme il soprano pugliese Damiana Mizzi, tra le più belli voci attualmente in circolazione, il violoncellista (anch’egli pugliese) Roberto Mansueto e il pianista cubano Marcos Madrigal. Accanto a brani di André Previn (scomparso nel 2019), Leonard Bernstein e Yalil Guerra il trio proporrà qualche brano tratto dal disco tributo a Maurice Ravel «Songs of Nature and Farewell» recentemente pubblicato. Il doppio concerto verrà replicato l’8 agosto, ma a parti invertite, prima il trio, poi il duo Bronzi-Sperandeo.

Ritratti ha previsto due serate, il 6 e il 7 agosto, per omaggiare a Franz Schubert. L’Ensemble ’05, formazione ad organico variabile, per l’occasione appositamente plasmata, eseguirà l’Ottetto D 803 per fiati e archi che, con il Quintetto detto «La trota» e il Quintetto per due violoncelli, è uno dei capolavori del repertorio strumentale da camera per piccoli complessi strumentali del compositore viennese. L’esecuzione di questa pagina, volutamente posta al centro del cartellone, è affidata a una formazione di fuoriclasse e racchiude la sintesi perfetta delle parole d’ordine del Festival: complicità, dialogo, empatia, condivisione e annullamento delle distanze. In altre parole, musica d’insieme.