BARI – Prosa e versi ispirati, talvolta d’impronta civile. A farsene interprete, l’attrice Nunzia Antonino, che dal 3 al 17 settembre incontra i suoni raffinati di Vince Abbracciante, Francesca Benetti e Filippo Lattanzi, per dare centralità a un quartiere di Bari considerato periferico. Nasce così «Poesia è Libertà», rassegna che – rendendo verbo una congiunzione – rivendica emancipazione culturale e identità rionale. L’hanno pensata nel progetto Arene Culturali del Comune di Bari, Carlo Bruni e Gioacchino De Padova, due operatori di primo piano rispettivamente nel campo del teatro e della musica. Chiedendo ospitalità e sostegno a don Francesco Preite, hanno programmato con l’associazione musicale L’amoroso tre appuntamenti, tutti di giovedì (il 3, 10 e 17 settembre), nell’Opera Salesiana Redentore, nel quartiere Libertà, per l’appunto, dove dal 31 agosto al 2 settembre è previsto anche un laboratorio-anteprima dedicato all’arte di usare la parola come arma sociale.
Quest’arte letteraria si chiama «guerrilla poetica», locuzione nata durante la guerra civile spagnola e nel frangente finalizzata a coinvolgere concretamente i ragazzi del quartiere. Per tre giorni, ogni pomeriggio (dalle ore 17 alle 20), nell’Oratorio del Redentore, dove per iniziativa di Ana Estrela e dell’associazione culturale Origens un gruppo di rifugiate politiche ha dato vita a un ristorante etnico e a un laboratorio aperto di cucina, Marta Balu e Raffaella Giancipoli, assistite da Jaqueline Pinto, stimoleranno una ventina di partecipanti per comporre materiali destinati a promuovere la poesia nel quartiere e, quindi, a custodire i momenti pubblici della rassegna con dei lavori specifici. All’iniziativa si aderisce gratuitamente telefonando al 353.4130148, numero utile anche per prenotare i concerti (ma si può pure scrivere a info.poesiaeliberta@gmail.com).
Concluso il prologo, la rassegna parte il 3 settembre (ore 21) con «Capaci di Cambiare», spettacolo nel quale Nunzia Antonino incontra il fisarmonicista Vince Abbracciante per ripercorrere i racconti di mafia tratti da «Non a caso», antologia curata da Daniele Marcone per le edizioni la Meridiana che nasce dall’esigenza morale di cominciare a costruire ed avere memoria comune delle vittime pugliesi di mafia attraverso le testimonianze di Francesco Marcone, Hyso Telharaj, Sergio Cosmai, Marcella Levrano, Donato Diego, Maria Boscia e Rosario di Salvo.
L’appuntamento del 10 settembre (ore 21), dedicato alla necessità della cultura e della poesia, è intitolato «Il pane e le rose», un itinerario che sul tema raccoglie le tesi di Jorge Luis Borges, Dino Campana, Pier Luigi Cappello, Vincenzo Consolo, Mariangela Gualtieri, Alda Merini, Anne Michaels, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Rainer Maria Rilke, José Saramago e Wislawa Szymborska. Stavolta c’è una cantante, Francesca Benetti (che si accompagna alla tiorba e alla chitarra), ad affiancare Nunzia Antonino, pronta ad accogliere per l’appuntamento di chiusura, il 17 settembre (ore 21), un gruppo di percussionisti guidati da Filippo Lattanzi per il progetto «Shakespeare in drum», nel quale sono coinvolti anche Francesco D’Aniello (anch’egli percussionista) e il violoncellista Giovanni Astorino.