“Time Zones 2020” presentata ieri la XXXV edizione del festival delle musiche possibili in programma dal 17 settembre al 31 ottobre

244

BARI – È stata presentata ieri mattina, nella sala consiliare di Palazzo di Città, la XXXV edizione del festival “Time Zones – Sulla via delle musiche possibili”, la tradizionale rassegna dedicata ai suoni non convenzionali, in programma in diverse location di Bari e di Acquaviva delle Fonti dal 17 settembre al 31 ottobre prossimo.

All’incontro con la stampa hanno partecipato il direttore artistico Gianluigi Trevisi, l’assessora comunale alle Culture Ines Pierucci e l’attrice e regista Teresa Ludovico.

Il festival ripropone, ormai da 35 anni, sul territorio regionale, la migliore produzione musicale contemporanea nazionale e internazionale, puntando anche su realtà artistiche locali indipendenti.

Gianluigi Trevisi ha illustrato nel dettaglio il cartellone del festival, sottolineando che “questa manifestazione, soprattutto in questi tempi difficili, aveva bisogno di rigenerarsi: era importante, cioè, che la musica, le rassegne, lo spettacolo dal vivo guardassero con un occhio attento quello che accade intorno. Quindi abbiamo pensato di ampliare gli orizzonti del festival, e non a caso abbiamo introdotto nel cartellone eventi teatrali e musicali che spaziano in tutte le direzioni. Questo perché la caratteristica genetica di Time Zones è esaltare tutti i generi, senza necessariamente individuare un fil rouge che ne limiterebbe le ambizioni. Quest’anno proponiamo musica classica, jazz, musica contemporanea ed elettronica. Non mancheranno eventi teatrali importanti, con la punta di diamante di una meravigliosa coproduzione con il teatro Kismet, per la quale ringrazio Teresa Ludovico. Vorrei ricordare anche un evento di rock giovanile, che guarda alle nuove generazioni, e “Under Zones”, che introduce l’intero festival e rappresenta uno spazio nel quale vi è una ricerca continua di talenti nel mondo delle produzioni indipendenti. “Il Dio delle piccole cose”, invece, è ispirato a un caso letterario di cui si è molto discusso agli inizi di questo millennio, quello della scrittrice indiana Arundhati Roy. E infine, non ultime, vorrei menzionare le proposte letterarie e quelle sulla scuola. In conclusione vorrei sottolineare come questi spazi siano al contempo “fabbriche delle emozioni” e strumenti di sapere e di conoscenza: il nostro ruolo di operatori culturali è appunto quello di colmare il divario, che rischia ogni giorno di aggravarsi, tra la sensibilità artistica e il comune sentire civile”.

“Time Zones – ha dichiarato Ines Pierucci – che quest’anno spegne con orgoglio 35 candeline, rappresenta un significativo patrimonio culturale della nostra città. Musica, ma non solo: qui si parla delle straordinarie sperimentazioni artistiche proposte nel tempo da Trevisi, capaci di attraversare con disinvoltura anche i campi dell’arte, dello spettacolo, della letteratura, del cinema e di portare nella nostra città nomi di richiamo internazionale e astri nascenti della musica. Sottolineo con piacere che, nonostante la minaccia del Covid, anche quest’anno Bari è stata teatro di diverse iniziative tra cui Arene Culturali, tuttora in corso, che ha proposto e proporrà, fino alla fine di settembre, oltre cento eventi in tutti i quartieri cittadini. Questo significa che, nelle piazze, nonostante le difficoltà, il pubblico ha abbracciato la cultura come risposta alla paura. Poi, il Bif&st, con la sua platea stracolma di oltre mille spettatori proprio qui, davanti a Palazzo di Città, e ancora, il Bari piano Festival e, a giorni, la nuova attesissima edizione di Time Zones. Il tutto in una città che ha applicato con cura i protocolli previsti senza però rinunciare a vivere gli spazi pubblici”.