Torre Veneri (Lecce) – Dopo una settimana dalla prima schiusa naturale di uova, gli ultimi due tartarughini Caretta Caretta hanno attraverso la battigia del poligono di Torre Veneri.
Sotto la supervisione di un team congiunto di militari della Scuola di Cavalleria, biologi del Centro di Recupero Tartarughe Marine (CRTM) del Museo di Storia naturale del Salento e con il supporto dell’Ufficio Locale Marittimo di San Cataldo, le piccole tartarughe hanno preso il largo.
Il nido, individuato lo scorso 17 luglio in una zona della spiaggia del poligono prontamente delimitata ed interdetta al transito, è stato affidato al monitoraggio scientifico dei CRTM di Calimera e Torre Guaceto.
In totale sono state trovate 74 uova, di cui 59 schiuse, 14 non vitali e una con embrione non completato, che verranno esaminate dai biologi del CRTM per studiarne il processo embrionale.
Il poligono di Torre Veneri, che per la prima volta ha ospitato le testuggini marine, specie a rischio d’estinzione, è in realtà da diversi anni “casa” di numerose specie faunistiche e floreali protette, complice lo scarsissimo impatto di origine antropica: lo scorso autunno avevano scelto la tranquillità dell’area militare una famiglia di lupi (due adulti e due cuccioli) e durante questa stagione estiva si é rivisto anche un branco di cinghiali.
Ciò testimonia la particolare attenzione alla cura del territorio e alle tematiche ambientali che da molti anni sono poste in essere dalla Scuola di Cavalleria.