“Del piantare alberi, anche nel deserto”, il primo dei talk organizzati da Post Factory, martedì 29 settembre

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BARI -Si intitola “Del piantare alberi, anche nel deserto” ed è il primo dei talk organizzati da Post Factory in collaborazione con numerosi esperti, professionisti, artisti e attori del territorio in genere, con l’intento di ritrovarsi, incontrarsi e dialogare intorno ad un tema di interesse collettivo. Si inaugura così, a due mesi dalla sua apertura ufficiale, la programmazione culturale di Post Factory, il nuovo spazio ibrido della creatività sorto nel quartiere Poggiofranco di Bari con l’obiettivo di coniugare il fattore culturale e sociale con una nuova idea di impresa abitata.

 

Si parte martedì 29 settembre, a partire dalle 19, con l’attore e autore teatrale Luigi D’Elia e la ricercatrice universitaria Chiara Scardicchio, che dialogheranno (e giocheranno) tra teatro e cura di mondi invisibili e destini incrociati: alberi, periferie, lupi, aule, università, teatri e quartieri. I luoghi del fare e del non fare. Della cura e dell’abbandono. Della grazia e delle solitudini. Comunità vegetali, vicende umane.

 

Un incontro che dà il via al ciclo di dialoghi pubblici Post Talk e che nasce dalla condivisione di una visione che, a partire da ambiti e competenze differenti e variegate, si muove nella stessa direzione comune: cercare ragioni ed esperienze per continuare a “piantare alberi”. E proprio in questo senso, si è scelto di aprire l’attività culturale con uno scambio di vedute ed esperienze che vuol essere una sorta di manifesto del pensiero e delle pratiche che, all’interno di questa nuova realtà cittadina, si intende portare avanti per la comunità. Insieme alla comunità.

 

La programmazione degli eventi di Post Factory proseguirà poi, a partire dal mese di ottobre, con nuovi cicli di incontri pubblici, laboratori e rassegne dedicate ad altri temi e ambiti specifici, tra cui anche il cinema e il teatro.

 

 

 

Luigi D’Elia è un narratore, autore, costruttore di scene. Conduce una delle ricerche più originali in Italia sul racconto della natura, attraverso una pratica del racconto diretta e senza intermediari con la natura e la sua materia. Dai suoi spettacoli sono nati eventi di attraversamento della natura, progetti d’arte pubblica, feste, progetti di forestazione partecipata. Con Antonio Catalano ha costruito nel 2010 “Il Popolo del Mare” assemblando i frammenti approdati sulla riva del mare lungo un inverno nella riserva di Torre Guaceto. Nel 2012 ha recuperato, pulito, selezionato e accatastato le parti lignee della motovedetta albanese Kater I Rades naufragata nel canale d’Otranto nella strage del Venerdì Santo. Con questi ha realizzato nel 2014 la scena dello spettacolo Kater I Rades, secondo movimento. È costruttore degli oggetti scenici di tutti i suoi spettacoli. Lavora da oltre quindici anni in progetti con bambini, ragazzi e maestre; si occupa di ricerca e formazione nel campo della narrazione. È promotore e coordinatore di un Tavolo docenti sui diversi linguaggi per l’educazione ambientale. Ha fatto nascere dai suoi spettacoli il progetto di forestazione partecipata “Un bosco in paradiso”.

 

Chiara Scardicchio è una ricercatrice e docente di Pedagogia Sperimentale presso l’Università di Foggia. Ha imparato ad affiancare le passioni dei giovani senza dimenticare le proprie: si descrive “appassionata di Magritte e Bateson, Feyerabend, Rodari e Jovanotti, teatro ed arti performative, Zavattini e Costruttivismo, patatine fritte e Neuroscienze. Ha al suo attivo circa quaranta pubblicazioni, e quando è triste legge “Calvino, Don Tonino Bello, Erri De Luca e certi libri per bambini. Oppure il discorso di Paolo VI in chiusura del Concilio Vaticano II”. Nel 2015 ha fondato, insieme a Edizioni La Meridiana, una scuola tutta particolare: la Hopeschool, “un miscuglio di bizzarria e speranza: entrambe scientificamente fondate”. Qui la speranza non si insegna, perché non è possibile; ma, strano paradosso, la si può imparare.

 

Post è un’impresa culturale abitata da chi sa fare e da chi vuole imparare. Costruisce immaginari, traducendole in pratiche collaborative e di cittadinanza attiva. Ibrida lo spirito dell’impresa creativa con quello dell’associazione culturale, che riunisce un gruppo aperto di professionisti della comunicazione, della cultura e del design. Post nasce dagli oltre 20 anni di esperienza del suo fondatore, Vittorio Palumbo, nell’ideazione e promozione di progetti di design negli spazi pubblici, di partecipazione e rigenerazione urbana, di innovazione sociale e culturale. A luglio del 2020 nasce Post Factory, la nuova sede di Post a Bari: uno spazio stabile in città, un luogo auto-costruito, una piattaforma abilitante e generativa, aperta a tutti e a tutte, che ripensa e riprogetta pratiche, sistemi di governance e strumenti, processi di attivazione e protagonismo delle comunità urbane e di quartiere.