Mercoledì 7 ottobre “The Jazz Mood of Paisiello’s Music” al Teatro Comunale Fusco di Taranto con il Resiliency Jazz Trio

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TARANTO – Anche Paisiello incrocia la lingua sonora di Charlie Parker e Miles Davis. Dal Modern Jazz Quartet di John Lewis, non si contano gli incontri ravvicinati tra musica barocca e afro-americana, che nel tempo hanno continuato ad espandersi, se si pensa anche alle più recenti e riuscite esperienze di Uri Caine sulle Variazioni Goldberg di Bach o le rielaborazioni delle musiche di Scarlatti, Bach e Händel firmate da Enrico Pieranunzi. A queste operazioni si aggiunge, ora, la proposta del batterista Enzo Lanzo, tarantino come Paisiello, compositore al quale è dedicato il progetto «The Jazz Mood of Paisiello’s Music», al debutto nel festival a lui dedicato. L’appuntamento è con il Resiliency Jazz Trio, nel quale Lanzo è coadiuvato dal pianista Mirko Signorile e dal contrabbassista Camillo Pace. È la formazione protagonista del concerto in programma mercoledì 7 ottobre (ore 21) al Teatro Comunale Fusco di Taranto per il Giovanni Paisiello Festival diretto da Lorenzo Mattei e organizzato dagli Amici della Musica «Arcangelo Speranza».

È da almeno dieci anni che Enzo Lanzo inserisce nelle sue performance in giro per l’Italia e l’Europa brani dell’illustre concittadino, mosso da una passione verso la melodia e la vocalità coltivata durante gli anni di studio di canto lirico all’Istituto musicale Paisiello. Per l’occasione Lanzo ha confezionato un originalissimo progetto all’interno del quale la maggior parte delle musiche eseguite sono rielaborazioni di opere paisielliane, unite ad altre composte ex novo dai componenti del combo.

Il filo rosso del programma concertistico è, dunque, offerto dalle melodie di fine Settecento, armonizzate e arrangiate in chiave moderna. Pertanto, il progetto assume connotati stilistici molto caratterizzati, ma al tempo stesso resi omogenei alla identità musicale dei tre musicisti. «Il vero motivo di quest’operazione – spiega Lanzo – è la vicinanza emotiva a una musica apparentemente desueta e inattuale, ma che invece potrebbe tornare ad essere “moderna” oggi, per la nostra sensibilità». La scelta è ricaduta su alcuni brani tra i più significativi della produzione di Paisiello, trasposti in una chiave contemporanea che ha comportato, oltre all’unione del coraggio al senso della sfida, un approfondimento culturale per acquisire la necessaria competenza sulle dinamiche musicali di quel periodo storico.

Il combo ama esprimersi attraverso una espressività autentica e immediata. E gli “affetti” contenuti nei brani, per dirla con il linguaggio estetico del Settecento, spaziano dalla profonda sensibilità della «Cavatina» tratta dal «Barbiere di Siviglia» e del brano «Didi» (composto da Lanzo), all’elegante energia espressiva della celebre aria «Nel cor più non mi sento» dell’opera «La Molinara». Inoltre, una costante ricerca dell’intesa caratterizza la rilettura dell’aria «Orco dell’Erebo» dall’opera «Zingari in fiera» e «Humores» di Camillo Pace, mentre un’energia esplosiva emerge dalla rivisitazione della Sinfonia da «La serva padrona» e dal secondo tempo del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra.

Info biglietti (15 euro platea, 10 euro galleria)

Il Giovanni Paisiello Festival è sostenuto da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, dal Fondo speciale Custodiamo la Cultura della stessa Regione Puglia e del Teatro pubblico pugliese, dal Comune di Taranto, e con i contributi degli sponsor Ivis Live Your Vision e Conad.