BARI – <<Questo lavoro mi vede molto partecipe all’interno del percorso di ricerca, che dura ormai da due anni, e sicuramente ha toccato delle corde molto intime delle mie relazioni famigliari>>. Annuncia così Alessandra Gaeta anche il suo debutto all’interno della nuova produzione targata Sonenalè, il duo artistico composto da Riccardo Fusiello e Agostino Riola. La prima assoluta di “Lasciti”, questo il titolo del lavoro che vede la Gaeta coinvolta in prima persona, andrà in scena sabato 24 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Abeliano di Bari.
Una performance, con regia e coreografia firmate da Riola e Fusiello, che è stata inserita nell’ambito del DAB Festival realizzato dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Bari. La produzione vede interpreti gli stessi Sonenalè affiancati dalla danzatrice Alessandra Gaeta e prende le mosse da “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg per scavare nella complessità e nell’ambivalenza dei rapporti familiari.
Una riflessione su tutta quell’eredità di gesti e movimenti, oltre che di parole e di espressioni, che si trasmettono di generazione in generazione, di padre in figlio, che diventano un tratto distintivo e caratterizzante di un nucleo di persone impastate nella stessa pasta e che fanno parte dell’eredità di una famiglia allo stesso modo del patrimonio genetico e dei mobili e degli oggetti che si tramandano. LASCITI sono tutte quelle cose che le nostre famiglie ci lasciano: cose da tramandare, gestire, raccontare. L’ eredità di mobili, di oggetti che maneggiati risuonano d’altro ma anche l’eredità dei ricordi, dei vissuti, dei gesti, delle tracce che ci portiamo impresse dentro.
<<Nell’indagare le gestualità si fa necessariamente capo alle proprie abitudini e alle proprie relazioni. Quindi è stato molto intimo il processo di ricerca e la modalità di immettersi dentro questo lavoro. La cosa bella è che, per forza di cose, siamo diventati una famiglia e abbiamo generato anche noi un lessico comune>>, racconta la Gaeta descrivendo il processo creativo avvenuto nei mesi passati all’interno di vari spazi.
Il lavoro, infatti, realizzato con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese, è stato creato nel corso delle residenze presso Teatri di Vita (Bologna), nell’ambito del progetto interregionale di residenze artistiche con il contributo di regione Emilia Romagna e Mibac, I Teatri del Sacro (Ascoli Piceno) e Cantieri Teatrali Koreja (Lecce).
<<Avendo la possibilità di vivere diverse residenze e di condividere luoghi e momenti di convivialità non solo come performer ma anche come persone, c’è stata una naturalezza nell’affrontare la scena proprio grazie alla vita quotidiana vissuta insieme>>, spiega la danzatrice pugliese, <<mangiare insieme, osservarsi, ha davvero contribuito a creare questa familiarità. Sono molto affascinata dalla modalità di lavoro dei Sonenalè, a mio avviso oserei dire cinematografica, poiché improntata sul fermo immagine. Potremmo parlare addirittura di colonna sonora, perché ci sono dei Leitmotiv che ritornano come accade in un film. È bello poterlo vivere fisicamente attraverso la danza>>.
Un lavoro completo, così definisce “Lasciti” Alessandra Gaeta, in cui nell’arco di quaranta minuti accade di tutto. Per scoprire cosa non resta che attendere il debutto il prossimo sabato.