Dal 21 ottobre in distribuzione “Canoni e ricercari”, terzo disco del bassista leccese Massimo Pinca

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Dieci improvvisazioni e composizioni originali per basso elettrico solo e live electronics: “Canoni e ricercari” è il terzo album del musicista e compositore leccese Massimo Pinca, in uscita mercoledì 21 ottobre per l’etichetta toscana NBB records. La copertina è di Filippo Motole (Studio Clessidra – Brindisi).

Dopo “Frères de Voyage”, registrato dal vivo con Antonio Loderini, Fausto Alimeni, Vincenzo Presta, Vincenzo Deluci, Antonio Figura, Nicola Orioli e Bor Zuljan (Lampyridae, 2015) e “Owen’s Poems”, affiancato dal Tarka Ensemble (Dasè Soundlab, 2017), in questo progetto Massimo Pinca abbandona momentaneamente il contrabbasso per tornare al basso elettrico, il suo “primo amore”. Il titolo strizza l’occhio alle numerose esperienze nell’ambito della musica antica dell’autore, direttore del dipartimento di archi e docente di contrabbasso classico al Conservatoire populaire di Ginevra. Registrato dal vivo proprio nella città Svizzera il 23 giugno 2018 dalla Radio Suisse Romande, nell’ambito dell’annuale  Festa della musica, il disco è centrato sull’idea di usare due loop machines non tanto, come si fa in genere, per registrare dei brevi loop ritmici su cui improvvisare, ma per suonare delle composizioni imitative (canoni) a più voci. Nel disco si alternano quindi cinque ricercari (completamente improvvisati) e cinque di questi canoni, anch’essi usati come base per successive improvvisazioni melodiche.

«I bassisti/contrabbassisti vivono per definizione sul retro del palco, accompagnando i loro sodali con dedizione. Almeno una volta nella carriera, credo che ogni bassista sia solleticato dall’idea di essere sul fronte del palco e spesso il modo più semplice di farlo sia un concerto da solo«», sottolinea Massimo Pinca. «Più volte ho presentato dei concerti in acustico da solo con il contrabbasso, con programmi misti di brani classici, musica mia, improvvisazioni. Il mio interesse per la scrittura contrappuntistica mi ha indotto a pensare delle composizioni in canone (con delle voci che entrano successivamente imitandosi l’una con l’altra) da suonare con me stesso, grazie all’impiego di looper. Il destino ha voluto che questo progetto si realizzasse di notte, nello specifico nelle notti in gran parte insonni che hanno seguito la nascita della mia prima figlia, e che gioco forza per l’indispensabile “pax vicinorum” si sia realizzato con il basso elettrico – il mio primo amore, per definizione mai dimenticato – e non con il contrabbasso, che da più di vent’anni è il mio strumento principale», prosegue. «L’occasione di presentare questo piccolo lavoro di scrittura è stata la fête de la musique che si organizza ogni anno in giugno a Ginevra, e alla quale cerco di presentare ogni anno un nuovo progetto. Ho avuto la fortuna di suonare nel 2018 sulla scena della radio nazionale: il concerto “Canoni & ricercari” è stato quindi  trasmesso in diretta ed è stato anche registrato. Riascoltandolo a distanza di qualche mese mi son detto che sarebbe valsa forse la pena di pubblicarlo», continua. «Il fonico che aveva registrato il concerto, Renaud Millet-Lacombe, ha accettato di masterizzare tutto il concerto (che nel disco è riprodotto senza tagli e senza nessuna forma di editing), e ho il piacere di vedere oggi il lavoro pubblicato da NBB records, un’etichetta importante per il mondo del contrabbasso, e che presenta ora il primo disco di musica per basso elettrico del suo catalogo».

Massimo Pinca è cresciuto a Lecce, ha vissuto a Firenze tra il 2006 e il 2009 per stabilirsi poi a Ginevra, dove vive tuttora. A Ginevra insegna contrabbasso classico al Conservatoire populaire, dove è anche direttore del dipartimento degli archi. Tra il 2013 e il 2017 è stato primo contrabbasso di Geneva Camerata, per cui ha scritto anche molti arrangiamenti in occasione di concerti con ospiti jazz come Stefano Bollani, Jacky Terrasson, Didier Lockwood e Yaron Herman. Con quest’ultimo l’orchestra ha registrato un disco (Sounds of Transformation, Sony Classical 2017) che è stato presentato tra l’altro alla Filarmonia di Berlino. A suo nome Massimo Pinca ha già pubblicato due album (Frères de Voyage, 2015 e Owen’s Poems, 2017). La sua esperienza di concertista spazia dalla musica antica su strumenti originali all’improvvisazione libera, e la sua discografia come sideman o orchestrale conta una trentina di titoli pubblicati tra il 1997 e il 2020. Dal 2012 è anche membro del collettivo di compositori e improvvisatori Fanfareduloup Orchestra.