Il sito archeologico di via della Resistenza sarà gestito e valorizzato dalla Fondazione archeologica canosina

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CANOSA DI PUGLIA – Un ulteriore sito archeologico sarà fruibile al pubblico a Canosa di Puglia, già a partire dai prossimi mesi, grazie all’impegno della Fondazione archeologica canosina. Nei decorsi giorni, è stata stipulata una convenzione che permetterà alla Fac di gestire il sito archeologico di via della Resistenza. Un traguardo importante  che permetterà di  valorizzare e rendere accessibile il bene per i prossimi trent’anni.
Il sito, rivenuto durante i lavori di costruzione dell’abitazione soprastante, presenta ipogei dauni, nei quali sono stati rinvenuti corredi funerari, ora custoditi presso il Museo archeologico Nazionale di Canosa, ed un tratto stradale lastricato romano, forse appartenente alla maglia urbana dell’antica Canusium.
L’atto notarile di concessione in uso del sito alla Fondazione archeologica canosina, da parte dei proprietari, è stato stipulato dal Notaio Paolo Milone, con la collaborazione dell’avvocato Domenico Samele.
I lavori necessari per la messa in sicurezza e per la fruibilità del sito verranno effettuati secondo le indicazioni della Soprintendenza archeologica, la quale ha seguito con interesse gli sviluppi dell’accordo raggiunto.
“Ancora una volta la sinergia tra pubblico e privato,” -afferma il Presidente Sergio Fontana- “nell’ambito della gestione dei beni culturali, consente di offrire allo studioso, al turista e agli amanti dell’archeologia, bellezze storico culturali che altrimenti resterebbero celate.”
La Fondazione, sin dalla sua nascita, nel 1993, con l’allora Presidente dott. Michele Fontana, si è prefissata come scopo principale quello di valorizzare e rendere fruibile l’immensa ricchezza culturale di cui Canosa si fregia.
Il sottosuolo canosino conserva testimonianze storiche, alcune ancora da portare alla luce, che arricchiscono la cultura della città e diventano fonte di sviluppo economico e sociale.
Conclude il Presidente Fontana: “Un sentito ringraziamento alle famiglie Tarantino, Leone e Di Nunno che, consce del valore storico dell’area di loro proprietà, l’hanno messa a disposizione della comunità affinché diventi un bene di tutti e sia testimonianza del nostro passato.”