AUT | OUT, l’ultimo libro pubblicato da Durango Edizioni, è un libro semplicemente lacerante. Semplicemente perché è un libro semplice, diretto, scritto senza bizantinismi, come un diario personale, ma con uno stile e un linguaggio curiosi e originali. Lacerante perché arriva dritto alla pancia di chi legge e di chi dovesse fare l’errore di provare a immedesimarsi nell’autore e nei suoi più stretti famigliari.
L’autore è un ragazzone affetto da una grave forma di autismo che gli impedisce non solo di parlare ma anche di interagire adeguatamente col mondo esterno (non controlla i movimenti, lo sguardo, le reazioni, eccetera). Nonostante la sua mole e la sua “goffaggine” (come la chiama lui stesso) l’autore è un ragazzo dolcissimo e molto maturo che stupisce per la sua profondità. Ecco un brano tratto dal libro: «Per accettare il mio vivere ho pianto perché guardavo con invidia quello che mi manca: la voce. Ho pianto per il dolore negli occhi di mia madre e nel volto di mio padre, ho pianto per il loro combattere inutile e per la loro dedizione instancabile. Ho pianto il dover accettare di non essere autonomo. Ho pianto. Ho pianto cercando di uscire dal guscio opprimente di una vita da disabile. Ho trovato una crepa in quel guscio. Ho tentato di romperla, allargarla. Ho cercato la luce. Ho cercato le parole. Ora posso vedere la luce, ho le parole da scrivere. Finalmente. La luce mi è apparsa».
Il libro è, ovviamente, un diario personale autobiografico ma ricco di riflessioni esistenziali che riguardano chiunque. Nato dall’incontro fatale e reale tra l’autore Carlo Ceci Ginistrelli e l’editore Felice Di Lernia («da un là dentro da qualche parte che tuttora non mi è dato vedere né sapere dove sia, Carlo Ceci Ginistrelli fece in modo che io sapessi» ha scritto l’editore nella sua prefazione), questo libro catapulta in un viaggio emozionale e razionale che non sarà dimenticato facilmente, un viaggio salutato dall’autore con parole definitive: «Settanta volte sette io perdono tutti coloro che mi hanno offeso nel corpo e nell’animo, senza rancore tutelo il mio corpo, senza paura affido un po’ del potere che ho».
L’Autore
Carlo Ceci Ginistrelli è nato il 3 aprile 1993. Da 27 anni fa i conti con quella che definisce una fregatura col botto: il suo autismo non verbale.
Di sé dice: «Poi un po’ imbarazzato vi dico che amo la vita in tutte le sue sfaccettature, amo le parole e i cammini che ci fanno fare, amo le emozioni e i loro colori, amo osservare per cercare, ma non sono un giornalista, né uno scrittore, né uno psicologo, né un prete, né un antropologo, né altro. Sono solo un ragazzo di nome Carlo».
La Collana
Chilometro Zero di Durango Edizioni è una collana dedicata alle scritture autobiografiche. La narrazione di sé stessi è una delle forme più alte di scrittura e non una scrittura di risulta. Non è solo scrittura in prima persona: è soprattutto scrittura in persona. La lettura di scritti autobiografici riduce la distanza tra chi scrive e ciò che scrive, al punto che si riduce – inevitabilmente – anche la distanza tra chi scrive e chi legge. Tutti hanno una storia da raccontare. Solo alcuni sanno farlo molto bene.