BARI – Ultimo appuntamento, mercoledì 23 dicembre (ore 20.30), per il ciclo «La musica del tempo sospeso» che ha segnato il ritorno del festival Anima Mea, sia pure in un’inconsueta edizione limitata e «on air» dettata dall’emergenza sanitaria che ha sancito l’avvio della collaborazione tra il direttore artistico Gioacchino De Padova e il regista Carlo Bruni. In diretta dalla sala San Giuseppe del Redentore di Bari sulla pagina Facebook di Anima Mea Festival, è in programma l’omaggio a Claudio Monteverdi «Ohimè, dov’è il mio ben» che prende il titolo da una composizione del sommo autore pubblicata nel Settimo libro di Madrigali. Protagonisti del recital sono il soprano Annamaria Bellocchio e l’Ensemble Corradiana, formazione di musica antica composta da Vanni Rota e Valerio Latartara ai violini, Gioacchino De Padova alla viola da gamba, Pino Petrella alla chitarra e alla tiorba e i fratelli Antonio e Gaetano Magarelli rispettivamente al clavicembalo e all’organo.
Il programma prevede l’esecuzione di musiche di Monteverdi scritte ai tempi in cui il compositore soggiornò a Venezia a partire dal 1614, quando la città era in crisi, dunque non più così splendente nei commerci e negli affari e non più egemone nei rapporti con le potenze europee e con l’Impero ottomano. Una Venezia dalla vita culturale non più fiorente come un tempo, dove l’arte più di ogni altra cosa era ripiegata sui fasti perduti. Eppure quello è il luogo e il tempo nei quali il Divino Claudio lascerà alcune delle pagine di musica più sorprendenti, rinnovando i modi della poesia per musica, cogliendo dal luminoso passato recente quel che gli occorreva per inventare tutto il nuovo.