Venerdì 5 marzo: inaugurazione della mostra antologica di Paolo Gioli al Museo Castromediano di Lecce

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LECCE – “Paolo Gioli: Antologica/Analogica” è il titolo di un progetto espositivo realizzato da Cineclub Canudo grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Tutela e Sviluppo delle imprese culturali e del Turismo della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese (Programmazione “Custodiamo la cultura in Puglia”), di Apulia Film Commission, del Polo biblio-museale di Lecce, della Provincia e del Comune di Lecce, del Comune di Bisceglie, dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, del DAMS dell’Università del Salento, dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e di Fondazione Puglia. Il progetto, a cura di Bruno Di Marino, con la collaborazione di Rosario Scarpato e la direzione organizzativa di Antonio MusciDaniela Di Niso, si compone di due esposizioni in Italia e una in Cina, nonché di una serie di altri eventi, tutti incentrati sull’opera filmica, fotografica e pittorica di Giolinel periodo 1969-2019.Le opere esposte provengono da un fondo che fa capo a Paolo Vampa, suo principale collezionista.

«È stato per me motivo di grande soddisfazione», ha dichiarato l’assessore alla cultura della Regione Puglia, l’ex ministro Massimo Bray, «leggere il nome del Cineclub Canudo di Bisceglie tra i vincitori del bando “Italian Council”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Credo che questo risultato sia un giusto e importante riconoscimento al valore di una realtà che, con passione e determinazione, ormai da venti anni, sostiene l’avanguardia dell’arte, ponendo attenzione a tutte le sue forme e linguaggi. Avere modo di entrare in contatto diretto con le opere di Paolo Gioli in luoghi della cultura pugliese sarà ulteriore fonte di emozione. Prima il Museo Sigismondo Castomediano di Lecce, il più antico della nostra regione, poi Palazzo Tupputi a Bisceglie, autentica roccaforte dell’avanguardia artistica, vedranno le proprie collezioni arricchirsi dei lavori di un grande Maestro contemporaneo della manipolazione e della trasmutazione del reale».

Il 5 marzo 2021,alle ore 17, il Museo Castromediano di Lecce, il più antico museo pubblico di Puglia, riapre al pubblico dopo l’interruzione per la pandemia da Covid-19, inaugurando la prima delle tre mostre, suddivisa nelle quattro sezioni Natura Corpo Volto Medium, che esporrà oltre cento opere di Gioli, quasi tutte polaroid, in alcuni casi trasferite su carta o seta serigrafica e alcuni film dell’artista. La mostra, che sarà visitabile tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 20, resterà allestita fino al 9 maggio 2021.

Dal 6 marzo 2021invece, sempre alle ore 17, la mostra continua nelle sale del Palazzo Tupputi di Bisceglie, dove sarà visibile su prenotazione, dal martedì alla domenicafino al 9 maggio 2021, con la sezione Schermi-schermi, in cui saranno esposte alcune tele serigrafiche, realizzate da Gioli a metà degli anni ’70, che dialogheranno con l’architettura rinascimentale del palazzo Tupputi e con gli affreschi delle sale del piano nobile.

Dal 26 giugno al 29 agosto 2021, la mostra, in una versione più ampia, sarà portata in Cina, al Three Shadows Photography Art Centerdi Beijing, che può vantare la presenza media di mezzo milione di visitatori l’anno nei suoi quasi duemila metri quadrati di spazio espositivo.

Il catalogo della mostra, pubblicato da Silvana Editoriale, conterrà saggi critici di esperti di fama internazionale, tra cui Cristina Baldacci, Jean-Michel Bouhours, Rinaldo Censi, Cristina Fiordimela, Freddy P. Grunert, Sandra Lischi, Marco Senaldi, Giulia Simi, oltre a una serie di altri apparati.

Pittore, fotografo e cineasta, Paolo Gioli(Rovigo, 1942) è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l’innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali, tra cui l’Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e L’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma.  Sia le fotografie che i film di Gioli coprono un arco temporale di oltre 50 anni, dalla fine degli anni ’60 a oggi, documentando la ricchezza di una produzione multiforme che, pur nella grande varietà, mantiene una propria coerenza stilistica.

La sua estetica foto-filmica si ricollega alle origini dei due medium, ovvero a quella miriade di sperimentazioni avvenute nel XIX secolo, quando la fotografia era ancora in via di sviluppo e il cinematografo doveva essere ancora inventato. Una fase limbica, dunque, in bilico tra immagine fissa e in movimento, che l’artista riesce da sempre a far dialogare con risultati fertili e stimolanti. Ed è proprio per sottolineare questa natura fortemente artigianale, da archeologo dei media, che si è deciso di inserire l’aggettivo “analogico” nel titolo della mostra.

NaturaCorpoVoltoMedium, ovvero le quattro sezioni in cui è divisa la mostra del Museo Castromediano di Lecce– in stretta connessione con la collezione archeologica permanente, in continuità con un processo di confronto che ha visto il museo accogliere negli ultimi anni dialoghi con la contemporaneità, tanto che “L’antico è contemporaneo” è diventato il claim della nuova vita dell’istituzione museale –,presentano lavori fotografici di piccolo e grande formato, messi a confronto con alcuni film tematicamente ad essi collegati, installati in loopsu più monitor in modo che lo spettatore possa fare esperienza di quello sconfinamento tra tecniche, supporti e linguaggi.

La mostra, inoltre, è stata concepita secondo un percorso non-lineare proprio per potersi adattare meglio alla struttura architettonica concepita da Franco Minissi. Così i corpi, i busti, i torsi di Gioli, le sue nature morte (fiori e foglie), i suoi volti scomposti e ricomposti e le sue riflessioni sul dispositivo (gli omaggi ai maestri del XIX secolo come Marey, Cameron, Eakins e le litografie tratte dai suoi framesfilmici) creano un dialogo continuo con il contesto del Castromediano. In alcuni casi, come per la serie degli Etruschi realizzata negli anni ’80 e per le foto luminescenti che hanno come soggetto la statuaria greco-romana, è la stessa arte antica il soggetto scelto da Gioli per essere rielaborato all’interno del suo immaginario.

Nelle sale del cinquecentesco Palazzo Tupputi, invece, la sezione Schermi-Schermi propone una serie di tele realizzate in serigrafia e acrilico dall’artista a metà degli anni ’70, frutto di un trasferimento fotografico o direttamente collegate ad alcuni suoi film come TraumatografoImmagini disturbate da un intenso parassita, a testimonianza di uno scambio alchemico di temi e di procedimenti.  Nelle due sedi espositive sarà allestita anche una rassegna pressoché completa dei suoi film, anch’essi frutto di una sapiente ricerca e sperimentazione, in alcuni casi con procedimenti analogici da lui stesso inventati o reinventati: animazione, found-footage, riprese stenopeiche, rielaborazioni da fotografie, stop-motion, uso di mascherini, ecc.

Il cinema di Paolo Gioli è già stato oggetto l’anno scorso di un primo importante omaggio a Barletta, con la rassegna Sonimage, svoltasi dal 27 al 29 agosto 2020nella Piazza d’armi delCastello e che ha visto protagonisti il videoartista Igor Imhoff e il compositore Gabriele Panico.

La rassegna rientra nel programma del festival di cinema sperimentale Avvistamenti, promosso dal Cineclub Canudoe diretto da Antonio MusciDaniela Di Nisoe per quest’anno prevede, dal 5 al 7 marzo 2021, un’ulteriore tappa al Museo Castromediano di Lecce, dove in occasione dell’inaugurazione della mostra, il 5 marzo, il curatore, Bruno Di Marino, terrà alle ore 10un seminario sul cinema sperimentale di Paolo Gioli. Il 6 marzo, sempre alle 10, l’artista Michele Sambincondurrà un workshop sul rapporto tra cinema sperimentale, video e performance, mentre il 7 marzo, alle ore 19, sarà protagonista, insieme a Pierangela Allegroed Enzo Carpentieri, di una performance tra immagine, suono e parola, prodotta da TAM Teatromusica, il cui titolo è“Quando l’occhio trema”, ideata da Sambin e creata su nove film di Paolo Gioli. La performance ha origine dal desiderio di comporre in un unico spazio-tempo i film e i testi di Gioli, i suoni di diversi strumenti musicali e la voce recitante. Michele Sambin è un artista totale, che ha attraversato i diversi campi della creatività facendoli interagire tra loro: dalla pittura al disegno, dal cinema al video, dal teatro alla musica.La sua presenza a Lecce sarà anche l’occasione per il lancio del nuovo progetto del Cineclub Canudo, intitolato Arché/Téchne, vincitore della nona edizione del bando Italian Councildel MiBACT, che vedrà il Museo Castromedianoacquisire una sua importante opera del 1978, Il tempo consuma. Un’opera estremamente significativa nella storia della performing art, proprio per l’innovazione apportata da Sambin al linguaggio artistico della performance, per effetto del suo sapiente utilizzo creativo delle nuove tecnologie. La XIX edizione di Avvistamenti proseguirà con una retrospettiva completa sul cinema di Gioli e con la sezione Made in Italysul cinema sperimentale italiano, in programma dal 6 al 9 maggio 2021 al Palazzo Tupputi di Bisceglie.