LECCE – Giorgio Vasari nelle su “Vite” definì la Scuola di Atene di Raffaello una “Storia che racconta il momento in cui la filosofia viene accordata con l’astrologia e la teologia, dove sono ritratti tutti i savi del mondo che disputano in vari modi”. A 500 anni dalla morte di Raffaello avvenuta il 6 aprile 1520, l’affresco nel Palazzo Apostolico Vaticano mantiene intatto il suo fascino immortale.
A raccontare il capolavoro e la filosofia visiva di Raffaello saranno Maria Agostinacchio, storica dell’arte, docente al Liceo Artistico e Coreutico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce e nel Direttivo Nazionale di ANISA, Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte- Per l’educazione all’Arte; e Francesca Carretti, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Artistico e Coreutico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce.
“La filosofia visiva di Raffaello” è il titolo della conferenza online che si terrà martedì 9 marzo alle 18.30 presso il Museo Castromediano di Lecce e che sarà trasmessa in diretta sulla pagina facebook dell’Associazione Festinamente, che ha organizzato l’appuntamento in collaborazione con lo stesso Museo, Anisa e Libreria Palmieri. L’incontro rientra nella rassegna “Conferenze: tra musica, arte e letteratura”, curata dall’Associazione Festinamente e sostenuta dalla programmazione Custodiamo la Cultura in Puglia (Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio Culturale L.R. 40 art. 15 comma 3 – Investiamo nel vostro futuro).
Al netto del titolo improprio con cui l’affresco fu chiamato nel ‘600, il capolavoro di Raffaello è una delle opere più famose al mondo. Realizzato con la tecnica ad affresco tra il 1509 e il 1511, il dipinto occupa un’intera parete della Stanza della Segnatura e fu commissionato da papa Giulio II all’interno di un programma decorativo complessivo che prevedeva la ristrutturazione dei suoi appartamenti nel Palazzo Apostolico Vaticano.
La lettura dell’opera, sormontata dal clipeo con l’allegoria della filosofia e la dicitura “Causarum Cognitio” pur attingendo alla tradizione medievale se ne discosta attraverso la grande scenografia di Raffaello che crea un gigantesco tableaux vivant in cui i personaggi dialogano tra loro integrando la speculazione con la pratica filosofica. Da Vasari in poi come in una gigantesca fotografia familiare è ancora aperta la caccia all’identificazione dei personaggi: Platone è Leonardo e Aristotele Battista da Sangallo? E Bramante e Michelangelo quali sono