Per celebrare i quarant’anni dalla scomparsa dell’artista salentino Ezechiele Leandro, prosegue online il programma di Leandro 40. Mercoledì 10 marzo alle 18 in diretta su Facebook (Pagina Leandro 40) nel quarto talk in programma, Simone Giorgino (poeta e docente dell’Università del Salento), Gabriele Mina (studioso di arte outsider e autore di Costruttori di babele), Elvino Politi (pinacoteca “Roberto Caracciolo” di Lecce) e Luigi Presicce (artista) che ragioneranno insieme di “Scritture e visioni arcaiche”.
L’iniziativa Leandro 40, ideata e realizzata dall’associazione Variarti nell’ambito del progetto “Alchimie – la Distilleria De Giorgi residenza artistica di comunità“, a cura del docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania e curatore d’arte contemporanea Lorenzo Madaro, della storica dell’arte Brizia Minerva e dell’architetto Pietro Copani in collaborazione con Castello di Copertino, Museo Castromediano e Pinacoteca Francescana di Lecce con il progetto grafico di Marco Spinelli, propone un ciclo di talk online, installazioni, visite guidate e una mostra nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce. L’artista (10 aprile 1905 – 17 febbraio 1981), un visionario che attraverso la sua ricerca artistica ha creato nuovi mondi tutti da decifrare, è autore del Santuario della Pazienza, grande giardino che si trova in via Cerundolo a San Cesario di Lecce, popolato da centinaia di sculture in cemento e materiali di risulta, assemblati con un preciso ordine, guardando alle sacre scritture ma anche al profano, con accenti tragici e ironici.
Il 17 marzo (ore 18) l’artista Antonio Marras omaggerà Leandro realizzando un’opera mentre il 24 marzo (ore 18) ultimo appuntamento con i percorsi raccontati da Luigi Negro (Lu Cafausu), Mauro Marino (operatore culturale del Fondo Verri di Lecce), Rachele Fiorelli (storica dell’arte) e Rita Ferlisi (storica dell’arte, Soprintendenza BB CC AA, Agrigento). Dal 30 marzo, inoltre, nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce si aprirà “Visioni_Leandro 40”, una selezione ragionata di opere da collezioni private a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva con l’inserto di progetti sonori come la Poesia dell’acqua (a cura di Tonio Panzera, Enzo Marenaci, Silvia Boccadamo e Giuseppe Cristaldi) e “Lu Zacheli”, audio documentario poetico sulla vita di Leandro e installazione visivo sonora a cura di Daniela Diurisi e Agostino Aresu con la collaborazione di Brunella Tegas. Nelle prossime settimane (calendario ancora in via di definizione) in programma ulteriori installazioni, visite guidate e altre attività tra Castello di Copertino, Museo Castromediano e Pinacoteca Francescana.
Ezechiele Leandro è nato a Lequile, in provincia di Lecce, nel 1905. Trovatello, cresce in una famiglia di contadini e viene riconosciuto dalla madre naturale solo undici anni dopo. Lavora come pastore ed è poi trasferito nel convento dei frati francescani del paese, dove acquisisce una cultura profondamente religiosa, entrando in contatto con l’iconografia cristiana. Nei primi anni Trenta lavora come cementista: l’esperienza risulterà poi fondamentale nel corso della sua attività artistica. Nel 1932 si sposa e si trasferisce nella vicina San Cesario, dove inizia a installare le prime sculture nel giardino della sua abitazione. Le difficoltà economiche lo spingono a trasferirsi dapprima in Africa e poi in Germania, dove lavora in miniera. Al ritorno si arruola, dopodiché lavora come ferrivecchi. Nel 1955 si trasferisce in via Cerundolo: nel giardino adiacente alla casa impianta le sue sculture e due anni dopo dipinge la prima tela, un San Giorgio e drago. Nel 1962 avvia i lavori per il concepimento del Santuario della Pazienza, il grande giardino popolato da centinaia di sculture in cemento e materiali di risulta, assemblati con un preciso ordine, guardando alle sacre scritture ma anche al profano, con accenti tragici e ironici. La struttura del Santuario – inaugurato nel 1975 e vincolato dal Mibact nel 2014 – è scandita da navate e anfratti, oggi in uno stato di conservazione precario dovuto anche ad atti di vandalismo e incuria. L’attività espositiva degli anni Settanta è molto intensa, così come gli omaggi che gli sono stati tributati dopo la sua morte, avvenuta nel 1981. È dell’estate 2016 la prima retrospettiva completa sulla sua opera, promossa dal Mibact.