“Non sono solo parole: l’approccio di genere nel linguaggio giuridico”, appuntamento giovedì 11 marzo

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ALBEROBELLO (Bari) – «Non sono solo parole: l’approccio di genere nel linguaggio giuridico». Questo il titolo dell’incontro che il Comune di Alberobello organizza in collaborazione con il Centro Antiviolenza Andromeda e l’Ambito di Putignano (di cui la Capitale dei trulli fa parte insieme appunto a Putignano, capofila, e a Castellana, Locorotondo e Noci). L’appuntamento è per giovedì 11 marzo, alle ore 18.30. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Cav Andromeda. L’incontro nasce in continuità con il percorso «Non sono solo parole», promosso dal Cav, che ha coinvolto tutti i dipendenti dell’Ambito di Putignano e incentrato sull’approccio di genere nel linguaggio e nell’organizzazione delle pubbliche amministrazioni. Nell’evento di giovedì sarà continuata questa esplorazione focalizzando l’attenzione sul linguaggio utilizzato negli atti giuridici e in tribunale. L’obiettivo del corso è quello di ripensare questo modello interpretativo nell’ambito giudiziario, ma anche nel linguaggio quotidiano. Durante l’evento, la psicologa del CAV Andromeda, Francesca Palmisano, spiegherà il valore “semantico” del declinare le parole al femminile. Parole come “sindaca”, “assessora”, “prefetta” portano con sé, infatti, un cambiamento culturale in cui certe figure professionali – per secoli ad esclusivo appannaggio degli uomini – siano oggi riconducibili a donne. Da qui l’importanza di nominare il femminile e non includerlo in un maschile neutro. A seguire, l’avvocata del CAV Andromeda, Filomena Zaccaria, condividerà le difficoltà nell’adottare, in ambito giuridico, un appproccio di genere nel linguaggio. La domanda a cui si cercherà di rispondere è “l’adozione del maschile neutro è semplice inerzia o nasconde una visione dei ruoli tendente ad annullare la specificità di genere, finendo per rendere invisibili le donne?”. «E’ importante saper scegliere le parole giuste per raccontare la nostra quotidianità, ed educare al rispetto attraverso la scelta di un linguaggio consapevole, anche perché la violenza passa pure attraverso l’uso di espressioni inappropriate – dice l’assessora alle Politiche Sociali Anna Piepoli che presenzierà all’evento insieme al sindaco, Michele Longo –. Per l’affermazione della dignità della donna è indispensabile anche l’adozione di un linguaggio di genere che dia visibilità alle donne e riconosca il giusto valore alle stesse».