Grande successo anche a Lecce per l’edizione 2021 delle Giornate FAI di Primavera

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SALENTO – Sono 3370 i visitatori complessivi degli otto beni, tra Lecce, Nardò, Gallipoli e Tricase, straordinariamente aperti nell’ultimo weekend dalla Delegazione FAI Lecce.

Nel capoluogo salentino è stato proposto un percorso fra i luoghi e la storia degli ordini monastici legati alla città. Alla scoperta della cultura dell’ordine degli Agostiniani, con la chiesa di Santa Maria di ogni bene e il giardino annesso (824 visitatori), dei Celestini, nell’omonimo palazzo, con l’ingresso nelle stanze di rappresentanza della Prefettura di Lecce (163 visitatori – solo iscritti FAI), dei Gesuiti, nell’antico collegio che li ospitava, storico luogo della città e del locale circolo cittadino (735 visitatori), e, infine, degli Olivetani, con la visita della chiesa di San Niccolò e Cataldo (90 visitatori). Quest’ultimo, tra l’altro, è uno dei sette beni promossi dai volontari FAI in Italia.

A completare l’offerta delle Giornate FAI di Primavera a Lecce anche l’Abbazia di Cerrate (sulla provinciale fra Squinzano, Trepuzzi e Casalabate), unico bene FAI di Puglia, aperto tutto l’anno (circa 500 visitatori nei giorni 15 e 16 maggio). Dopo la chiusura legata all’emergenza sanitaria l’Abbazia è ritornata ad essere aperta regolarmente (www.abbaziadicerrate.it).

In provincia, invece, ha entusiasmato i visitatori il percorso “FAI…I PARCHI NATURALI”, con la visita alla Torre Palane (luogo del cuore con oltre 2000 voti) del Parco naturale regionale “Costa Otranto S.M. di Leuca e bosco di Tricase” a Marina Serra e alla Masseria di Punta Pizzo del Parco naturale regionale “Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo” a Gallipoli, dove l’ autentico tesoro di biodiversità è stato raccontato dalle guide speciali di Legambiente e dagli Apprendisti Ciceroni. Infine anche la riscoperta del teatro comunale di Nardò, con la sua affascinante storia lungo tutto il Novecento.
Tutti i beni sono stati raccontati e “musicati” dal progetto Apprendisti Ciceroni del FAI. Hanno offerto il proprio contributo gli studenti del Liceo Scientifico De Giorgi, del Liceo Classico/musicale Palmieri, dell’Istituto Marcelline, del Conservatorio Tito Schipa, tutti di Lecce, dell’I.I.S.S. “Ferraris – De Marco – Valzani” di San Pietro Vernotico (Br) e del Liceo Scientifico Classico “Stampacchia” di Tricase.

DICHIARAZIONE ADRIANA BOZZI COLONNA – CAPO DELEGAZIONE FAI LECCE
“Le Giornate FAI di Primavera per noi sono sempre una festa, dell’incontro, della riscoperta, dell’orgoglio dei nostri luoghi – dice Adriana Bozzi Colonna, Capo Delegazione FAI Lecce. Sono occasioni, in cui ci ritroviamo ad ammirare, come dal buco della serratura, spazi talvolta riservati solo a pochi, se non proprio chiusi. La visita nelle stanze del prefetto, per esempio, ha rappresentato un’opportunità unica ed esclusiva per i soci Fai, che ha permesso di aprire le porte di ambienti riservati esclusivamente a momenti di rappresentanza istituzionale.
Siamo felici del bel traguardo di oltre 3 mila visitatori distribuiti tra i cinque beni aperti a Lecce e i tre in provincia.
Anche quest’anno, dai commenti dei visitatori registriamo un sentimento diffuso di positivo entusiasmo che rinforza il senso di ciò che come delegazione ci proponiamo ogni volta, soprattutto quando apriamo luoghi in decadenza o non adeguatamente valorizzati: suscitare interesse in un pubblico di visitatori che si conferma puntualmente assolutamente trasversale, variegato. Il tentativo è sempre quello di recuperare luoghi preziosi, valorizzarli e magari riportarli a nuova vita, in alcuni casi. In questa direzione importantissimo è come sempre il contributo dei giovani ciceroni che con solerzia ed entusiasmo anche questa volta hanno raccontato ai visitatori quanto avessero scoperto nelle loro ricerche storiche, architettoniche e paesaggistiche, aprendo pertanto nuovi orizzonti su luoghi che fino a quel momento davano per scontati.
Per noi – conclude Bozzi Colonna – le Giornate Fai sono occasioni per riscoprirsi comunità intorno alla bellezza, al paesaggio, alla storia”.