LECCE – Per il secondo anno consecutivo il Polo biblio-museale di Lecce con Extra Convitto torna ad essere luogo attivo aperto costantemente al pubblico, agli autori, agli operatori culturali, agli editori e alle associazioni, ma soprattutto alle idee, sia attraverso una sala lettura en plein air aperta dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 che mediante un palinsesto fitto di presentazioni, reading e molti altri eventi.
Piazzetta Carducci a Lecce – nel cuore del centro storico e della movida – ospiterà infatti la seconda edizione del progetto, a cura di Mauro Marino e dello staff della Biblioteca Bernardini, con il patrocinio della Provincia di Lecce, che intende essere spazio di libertà progettuale, con un cartellone di iniziative pensato in divenire, capace e accogliente, in ascolto dei desideri espressivi e del fare autoriale in atto nel territorio. La Biblioteca esce così dai propri spazi, incontra la piazza, i ritmi del quotidiano dei cittadini e lo sguardo dei turisti, proponendo idee e incontri.
La cultura è lo spazio che la ospita, la Biblioteca Bernardini, nella prima edizione avviata nel 2020 per rispondere alle limitazioni del primo lockdown, ha avviato un virtuoso sistema di “autogestione corale” degli spazi, potenziando e valorizzando, in corso d’opera, il dialogo con gli attori culturali ospitando – da maggio a ottobre – incontri, presentazioni, rassegne, festival, recital.
In questa nuova edizione ExtraConvitto vuole essere motivo di una consapevolezza condivisa, “poeticamente collusa”, nel pensare la Biblioteca al servizio della comunità, uno spazio da costruire insieme giorno dopo giorno, riappropriandosi, con coscienza, dell’opportunità del tornare alla vita, per strada, in piazza a coltivare il desiderio di una cultura pienamente partecipata. Uscire in piazza vuol dire infatti condividere, confrontarsi e immaginare – insieme – nuovi spazi d’azione per la cultura e la crescita comune. E il Convitto conferma la sua vocazione di spazio di accoglienza e dialogo per le comunità, mentre nel Museo Castromediano prosegue l’impegno dell’Asl e della Regione Puglia con l’hub vaccinale, perché siamo convinti che i luoghi della cultura siano luoghi collettivi in cui curare il corpo e lo spirito.
Qui di seguito trovereteil fitto calendario delle iniziative che si svolgeranno nelle prossime settimane, tra talk, presentazioni di libri e laboratori. Nelle prossime settimane comunicheremo i futuri appuntamenti.
PROGRAMMA
Venerdì 28 maggio, ore 20.00 – APERTURA
I Venti anni di quiSalento edito dalla Cooperativa Espera
una festa per aprire ExtraConvitto 2021
Vent’anni sono una generazione, o giù di lì. E una generazione è importante, se non fondamentale, tanto per la custodia di un patrimonio quanto per la narrazione collettiva di un territorio. Lo è per quel bagaglio di ricordi e racconti, di fatti ed eventi che in due decenni hanno modificato il volto del Salento Con il numero uno, aprile-maggio 2001, iniziava l’avventura, nelle edicole, di quiSalento e iniziò la narrazione di una terra che, forse, all’epoca non era neanche pienamente consapevole del suo patrimonio materiale e immateriale. Quelle peculiarità che definiscono l’identità di un luogo e di chi lo vive, trovarono spazio tra le pagine della rivista e, sempre da queste, il Salento si mostrava nei suoi vitali slanci di cambiamento.
Sfogliando quei numeri di inizio secolo e millennio, ci si rende conto di quanto il Salento fosse diverso, di come sia cambiata la sua narrazione e la sua stessa percezione. Le cose cambiano, mutano, scorrono e, a volte, scivolano via per sempre se nessuno ne riconosce l’importanza. In tutti questi anni quiSalento ne ha afferrate molte all’ultimo momento, a volte ha aperto sipari su scenari inediti, altre ha richiamato l’attenzione su ciò che non andava. Perché se si decide di raccontare un territorio è bene farlo includendone le ombre e i chiaroscuri. Una cartolina piena di sole è, appunto, una cartolina e questa terra è bella anche, a volte soprattutto, per le sue ferite, le sue contraddizioni e i suoi paradossi.
Venerdì 4 giugno, ore 20.00
Walter Spennato, Piccole storie finite male, Besa editrice, 2020
Piccole storie finite male chiude la quadrilogia dedicata ai piccoli omicidi “del cazzo”, agli omicidi commessi con la penna per “futili” motivi. Infatti, nel discorso finale l’autore promette che cambierà, che non ammazzerà più nessuno. Giura che metterà a posto la pistola, che la riporrà per sempre in un cassetto. Ma la penna no! Continuerà a usarla. È una promessa? No, è un avvertimento! Questo è un libro molto particolare perché l’autore lo ha concepito pensando a un vinile o a una vecchia musicassetta L’autore immagina i suoi racconti come se fossero delle “tracce” musicali, per questo motivo le dispone sui due lati del libro. Per cui, una volta terminata la lettura dei racconti presenti nel lato A è sufficiente girare il libro, capovolgerlo e proseguire la lettura delle “piccole storie” raccolte nel lato B.
Sabato 5 giugno, ore 19.00// ore 21.00
Mario Desiati, Spatriati, Einaudi 2021
«A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato». Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull’appartenenza e l’accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.
*a seguire*
Cantiga de la Serena, “La Mar”, DodiciluneShowcase
“La Mar” è una raccolta di canti appartenenti a diverse tradizioni musicali che hanno come motivo conduttore il mare, “la mar” in ladino.Un appuntamento particolarmente significativo in questo periodo storico non solo perché segna l’inizio di una nuova vita dopo la pandemia, ma anche perché vuole essere l’auspicio di una nuova convivenza civile e solidale in tutto il bacino del Mediterraneo.
L’ensemble pugliese, formato da tre musicisti d’eccezione, Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e Adolfo La Volpe, da anni si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale dei Paesi del Mediterraneo, promuovendo il dialogo culturale tra Occidente e Oriente.
Martedì 8 giugno, ore 18.50
“Sette meno dieci” Trasmissione in diretta web dal Convitto Palmieri.
A cura di Pierpaolo Lala
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Mercoledì 9 giugno, ore 20.00
Ludmann, “L’allineamento”, Albatros:
Letture a cura di Francesca Russo
Luciano e Lorelei sono sposati da tempo. Lui medico, lei insegnante di danza, conducono la solita vita di coppia che pian piano li trascina alla deriva. Non prevedevano però che uno strano allineamento planetario potesse sconvolgere la loro tranquilla quotidianità. Strani fenomeni si registrano in tutto il globo, ed il cielo, denso di aurore, sembra scombussolare anche gli esseri viventi. La dimensione del tempo si sdoppia, rendendo convergenti sfere temporali cronologicamente distanti. Lorelei incontra così un ragazzo che sembra somigliare al suo Luciano da giovane e lo stesso accade a lui con una giovane Lorelei piombata in una Londra in bilico fra il passato ed il presente. I due riscopriranno aspetti dimenticati l’un dell’altra e scopriranno anche se stessi. In mezzo ad una tempesta, sul mare, in un torrido giorno d’estate, i due si ameranno, dopo tanto tempo, di un amore intenso. Chissà cosa hanno visto…
Ludmann è lo pseudonimo di Gino Manno, musicista e pittore leccese, già componente dei Blow Up, la prima band salentina ad avere visibilità nazionale negli anni Settanta.
Giovedì 10 giugno, ore 20.00 // ore 21.00
Racconti d’esperienze:
La 167 rEvolution. La creatività è popolare: La sartoria sociale – Il racconto di un movimento a cura di Antonia Di Francesco
*a seguire*
Francesco Del Prete, “Cor Cordis”, Dodicilune, 2021
Nove composizioni originali per scoprire ciò che vive oltre la superficie delle cose e dell’essere umano e per andare al di là di ciò che l’occhio vede in “prima battuta” per approdare nel “Cor cordis”, il “cuore del cuore” del microcosmo che ci circonda. In alcuni brani il musicista, che alterna il violino acustico ed elettrico e si accompagna con loop station e suoni elettronici, è affiancato dalla voce di Arale – Lara Ingrosso, con cui condivide e cura anche la produzione musicale e artistica del disco, dal violoncello di Anna Carla Del Prete, dalla batteria di Diego Martino, dal sax soprano di Emanuele Coluccia, dal synth di Filippo Bubbico e dal trombone di Gaetano Carrozzo.
Francesco Del Prete inizia il suo percorso violinistico con gli studi classici per poi appassionarsi al mondo della musica etnica in generale e jazz in particolare, passioni che lo portano a ricercare sonorità inedite e modi alternativi di utilizzare lo strumento e di svelarne i lati nascosti anche attraverso l’utilizzo dell’elettronica. Il suo percorso musicale rievoca i nostalgici echi di un interminabile viaggio nella musica attraverso l’Italia, il Giappone, la Francia, la Grecia, la Germania, la Svizzera, la Slovenia.
Lunedì 14 giugno, ore 20.00
Canzoniere Grecanico Salentino, “Meridiana” showcase
Dodici tracce, come sono 12 le ore segnate dalla Meridiana, in cui passato e presente si sovrappongono.Il tempo del nostro Sud tra passato e presente, con la sua luce abbagliante e le ombre che ne derivano. Il tempo in cui tutto diventa astratto, persino l’empatia. Il tempo che ci culla nell’eterno ripetersi di giorno e notte, ma anche quello che ci rende schiavi della frenesia contemporanea. Il tempo della memoria e della resistenza. Dei sogni e dell’amore più puro. Il tempo dell’incertezza. Il tempo sospeso. Il tempo che dà il ritmo alla nostra musica, al nostro danzare in questo mondo.“Meridiana” è il racconto di un’unione, portata avanti in un anno difficile come il 2020, in cui il gruppo guidato da Mauro Durantesi è impegnato in uno sforzo collettivo enorme. I suoi formidabili compagni di viaggio Giulio Bianco, Alessia Tondo, Emanuele Licci, Silvia Perrone, Giancarlo Paglialunga, Massimiliano Morabito e il fonico Francesco Aiellosi uniscono a lui come singoli ingranaggi di un unico orologio creativo, ognuno con le sue caratteristiche. I temi dell’album ruotano attorno al concetto di tempo. A cominciare dalla particolarità del genere musicale, che traduce e attualizza per l’oggi una musica e un linguaggio ancestrali che arrivano dal passato. Tante sono