LECCE – Prende il via “Giugno, scene del desiderio”, rassegna “in presenza” e web ideata e realizzata da Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura.
Primo appuntamento venerdì 4 giugno alle 17 in diretta streaming su YouTube e Facebook (@AstragaliTeatro) con “Il dramma oggettivo: la ricerca di Grotowski negli Stati Uniti”. Durante l’incontro sarà presentato il libro “Grotowski e la ricerca del dramma oggettivo” di Lisa Wolford pubblicato in Italia da Astràgali Teatro a cura di Fabio Tolledi che firma la traduzione con Roberta Quarta. Con loro interverranno anche Vincenzo Cuomo (studioso di estetica e di filosofia della tecnica e direttore della rivista internazionale di filosofia “Kaiak. A Philosophical Journey”), Igor Pelgreffi (filosofo dell’Università di Verona) e Benedetta Zaccarello (ricercatrice permanente presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, di cui dirige l’“Equipe Valéry”). Pubblicato nel 1996, il libro affronta un periodo non molto conosciuto del lavoro di Jerzy Grotowski, noto come “Objective Drama”, svolto negli Stati Uniti tra il 1983 e il 1992, e ha il merito di indagare, dall’interno, il processo conoscitivo della pratica grotowskiana, una pratica di conoscenza che rende il teatro una forma essenziale tra i viventi. L’Objective Drama, in quanto anello di congiunzione tra differenti momenti del lavoro di Grotowski, ci fornisce un piccolo ulteriore passo alla comprensione dell’attività di uno dei massimi maestri del teatro del XX secolo. Lisa Wolford ha insegnato Teatro alla Bowling Green State University, per poi passare all’insegnamento di Drammaturgia alla York University. Nel 1997 ha curato con Richard Schechner il “Grotowski Sourcebook”, considerato ad oggi uno degli studi più autorevoli sul regista polacco. È scomparsa molto giovane nel 2008. Suoi articoli sono apparsi in numerose riviste tra cui TDR, New Theatre Quarterly, Slavic and East European Performance, Contemporary Theatre Review, e Canadian Theatre Review. È stata inoltre Dramaturg per il Labyrinth Theatre di Cleveland.
Sabato 5 giugno alle 18 (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria) nella Riserva naturale dello Stato Oasi WWF Le Cesine di Vernole appuntamento con “La maladie de la mort”, installazione performativa di Astràgali Teatro con Fabio Tolledi, Mauro Tre, Roberta Quarta e Simonetta Rotundo, liberamente ispirata dal racconto di Marguerite Duras, intimo e assoluto al tempo stesso, che celebra l’epifania di una “falla improvvisa nella logica dell’universo” dove si consumano l’inaudito scisma tra amore e desiderio, l’incapacità di amare; l’incommensurabile distanza dei corpi, il vivere l’amore nel solo modo possibile, per perderlo prima ancora che si realizzi. Nata nel 1914 a Gia Dinh, città dell’Indocina francese (oggi Vietnam), Marguerite Duras (pseudonimo di Marguerite Germaine Marie Donnadieu) si trasferì in Francia con la famiglia nel 1932. La sua esperienza in Indocina, la lebbra, la giungla, la società coloniale, la natura riemergeranno sempre nei suoi numerosi romanzi. Dopo aver esordito nel 1942 con “Gli impudenti” (Les Impudents), partecipò attivamente alla Resistenza francese durante l’occupazione nazista. Nel 1950 pubblicò il romanzo “Una diga sul Pacifico” (Un barrage contre le Pacifique) che Elio Vittorini definì il libro ” il più bel romanzo francese del dopoguerra”, nel quale si sentono gli influssi delle letture di autori americani come Hemingway e Steinbeck oltre che quelle dello scrittore italiano Cesare Pavese. Autrice di numerosi racconti brevi e romanzi, regista e sceneggiatrice, nel 1984 divenne famosa in tutto il mondo grazie all’opera autobiografica “L’amante”. Nel 1996, a 81 anni, morì a Parigi dove è sepolta nel cimitero di Montparnasse.
Domenica 6 giugno alle 10 in diretta streaming su Facebook e YouTube dalla storica sede di Astràgali Teatro (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria), Benedetta Zaccarello, ricercatrice permanente presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, terrà una lezione su “La scrittura di Marguerite Duras” con la partecipazione di Vincenzo Cuomo (studioso di estetica e di filosofia della tecnica e direttore della rivista internazionale di filosofia “Kaiak. A Philosophical Journey”) e Fabio Tolledi (attore, regista e direttore artistico di Astragali Teatro). Benedetta Zaccarello è ricercatrice permanente presso il Centre National de la Recherche Scientifique, attualmente membro dell’Institut des Textes et Manuscrits Modernes (ITEM, CNRS/ENS) di Parigi, di cui dirige l’“Equipe Valéry”. Ha insegnato estetica e filosofia contemporanea nelle Università di Venezia, Fez e Praga. Il suo lavoro si concentra sul ruolo della scrittura nella produzione di testi teorici e sui manoscritti e gli archivi della filosofia contemporanea in particolare. Le sue ricerche l’hanno portata a studiare autografi di Paul Valéry, cui ha dedicato articoli e volumi Marguerite Duras, del fenomenologo ceco Jan Patočka, del filosofo indiano Aurobindo Ghose e di Maurice Merleau-Ponty di cui ha pubblicato un corso inedito al Collège de France (Recherches sur l’usage littéraire du langage, MetisPresses, Genève, 2013). Coordina il progetto di ricerca internazionale “AITIA – Archives of International Theory: An Intercultural Approach to Theoretical Manuscripts”. Attenta all’aspetto teorico dell’opera di Duras, ha studiato in particolar modo le tracce di una filosofia della storia che la scrittrice – attiva al fianco di Maurice Blanchot durante gli eventi del maggio ’68 e successivamente – sembra aver disseminato nella propria opera e di cui le tracce d’archivio rendono più viva testimonianza. In questa prospettiva, lavora all’edizione di una sceneggiatura cinematografica lasciata inedita da Duras.
Dal 10 al 13 giugno prenderà il via Medea Project, primo dei tre workshop intensivi di teatro (altri appuntamenti 27/30 giugno e 15/18 luglio), riservati a giovani under 35, diretti da Fabio Tolledi (direttore artistico di Astràgali Teatro, vice presidente per l’Europa del network mondiale e presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco). Un percorso di lavoro sulla figura di Medea e sulle sue numerose interpretazioni. I partecipanti saranno coinvolti nell’allestimento della nuova produzione site specific di Astràgali Teatro.
Giovedì 17 giugno alle 20 (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria) nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce sarà presentato il volume “Il cantico dei cantici per lingua madre” di Fabio Tolledi. Tra i testi più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, “canto assoluto d’amore e di conoscenza”, il Cantico (in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum) già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole. Fabio Tolledi traduce e reinterpreta il testo poetico, attribuito al Re Salomone, in una lingua madre neo-salentina. Al libro è allegato un cd nel quale il testo recitato dalle attrici Roberta Quarta e Simonetta Rotundo è accompagnato dalle musiche eseguite dall’Ensemble Montesardo, coordinato dal Maestro Luca Tarantino e composto dalle soprano Ludovica Casilli e Kairi Kosk e da Livio Grasso (tiorba). La pubblicazione è prodotta da Astràgali Edizioni – Eufonia Multimedia con il sostegno della Regione Puglia (Art 8, LR 12.2005 – Iniziative per la pace e per lo sviluppo delle relazioni tra i popoli del Mediterraneo).
Venerdì 25 giugno alle 19 in diretta streaming su YouTube e Facebook (@astragaliteatro) spazio all’incontro “Appunti su Medea” con la storica dell’arte Serenella Castri Tessari, Vincenzo Cuomo (studioso di estetica e di filosofia della tecnica e direttore della rivista internazionale di filosofia “Kaiak. A Philosophical Journey”), Igor Pelgreffi (filosofo dell’Università di Verona), l’operatrice culturale Isabella Castriota Scanderbergh e Fabio Tolledi.