TARANTO – Non si è ancora arrestata l’emozione per la scomparsa di Franco Battiato, che gli Amici della Musica «Arcangelo Speranza» ricordano lunedì 7 giugno (ore 20.30) con un omaggio al Teatro Fusco di Taranto del pianista salentino Francesco Libetta, concertista di fama internazionale legato al popolare cantautore da una profonda amicizia, concretizzatasi nel corso del tempo in diverse collaborazioni sia musicali che cinematografiche. Per lo storico sodalizio tarantino, che l’anno prossimo celebrerà i cento anni dalla fondazione, è il ritorno alla musica dopo la lunga pausa causata dalla pandemia. Un ritorno nel segno di un grande artista che viene celebrato con un evento speciale e con la mente rivolta al concerto del 2007 quando, ospite degli Amici della Musica di Taranto, Battiato regalò al pubblico del Teatro Orfeo una serata indimenticabile.
Artista capace di spaziare con grande disinvoltura dal pop alla classica, una ventina d’anni fa Battiato aveva conosciuto Libetta e con lui aveva iniziato a condividere pensieri e riflessioni sulla musica barocca e molti altri aspetti della tradizione colta, sfociati nella realizzazione di alcuni progetti. Libetta aveva «prestato» alcune sue incisioni di Händel per il docufilm di Battiato sullo scrittore Gesualdo Bufalino, e a sua volta Battiato aveva supervisionato il musical di Libetta «Ottocento» sull’invasione turca di Otranto con gli arrangiamenti realizzati da Angelo Privitera, storico collaboratore del cantautore. Inoltre, Libetta, che su temi di Battiato in passato aveva scritto alcune musiche inedite, era apparso nel film «Musikanten» sulla vita di Beethoven e avrebbe dovuto essere Scarlatti accanto a Willem Dafoe in un altro biopic, stavolta su Händel, sempre firmato dall’artista catanese. Incroci che, in occasione del concerto di lunedì 7 giugno al Teatro Fusco, il pianista salentino tradurrà al pianoforte, in trio con il flautista Gianmarco Leuzzi e il fagottista Antonio Vergine e, infine, in combinazione con un ensemble di archi.
Il concerto verrà introdotto da tre pezzi tratti dal ciclo «Journey to Inaccessible Places» frutto della collaborazione tra il compositore russo Thomas de Hartmann e il filosofo e mistico armeno Georges Ivanovič Gurdjieff, grande ispiratore di Battiato e di canzoni di successo come «Centro di gravità permanente». Quindi, Libetta proporrà «Sen Paigamberler & Hazreti Mevlana» da «Genesi», l’opera lirica di Battiato pubblicata nel 1987 e contenente gli adattamenti in lingua moderna di alcuni testi antichi dal sanscrito, persiano, greco e turco. Riferimenti al mondo del melodramma, ma di Mozart e del suo «Flauto magico», ci sono anche nel brano «I treni di Touzer» che Battiato presentò con Alice all’Eurovision Song Contest e che, naturalmente rivisitato, precede due pagine beethoveniane, l’Adagio cantabile dalla Grande Sonata op. 13 e la celebre «Per Elisa» dalla quale Battiato e Giusto Pio presero il titolo per l’omonima canzone con la quale Alice vinse il Festival di Sanremo giusto quarant’anni fa.
Il concerto proseguirà con un pezzo originale di Libetta intitolato «Battiatrio» e poi con la danza dal finale del primo atto e lo «Scampanio» dall’opera teatrale «Telesio» composta da Battiato con Manlio Sgalambro per celebrare il filosofo cosentino nel cinquecentenario della nascita. Quindi, quattro estratti dal musical di Libetta «Ottocento-L’assedio di Otranto» (Battaglia, Alfio, figlio mio, Notte di Otranto, Idrusa e Colangelo) prima dell’omaggio a Händel attraverso una suite e il gran finale con una versione per pianoforte del brano «La cura», uno dei maggiori successi del cantautore siciliano.