CELLINO SAN MARCO – La poesia simbolica di Irene Catarella e la profondità del pensiero di Maria Rita Parsi, che aggiunge un altro anno all’anagrafe ma soprattutto le sue pubblicazioni all’attivo, oltre 100 libri di tipo scientifico, letterario e divulgativo. Sono giunte a Curtipitrizzi, ristorante Don Carmelo, su invito del curatore d’arte e manager di vip Salvo Nugnes. A fare gli onori di casa lo stesso Al Bano Carrisi che ha lanciato un messaggio positivo in favore dei vaccini per uscire dalla pandemia. E nel corso della serata le performance di Yari Carrisi Power (armonium indiano e chitarra) e la voce della sua compagna con un omaggio al cantautore siciliano Franco Battiato.
Serata con talentuosi artisti tra cultura e musica alle Tenute Carrisi, con la mostra-evento e ospiti illustri.
Serata mondana? «Semplicemente tra amici e con tanta voglia di bello, per lanciare un messaggio positivo e scacciavirus» ha detto Nugnes.
E poi gli interventi di Maria Rita Parsi, 74 anni, scrittrice e psicoterapeuta, che ha parlato del senso della vita, della morte come condizione di una nuova esperienza di vissuto, non temere dunque «la fatica della vita» e glissare il «non vivere» soprattutto la realtà virtuale «che annienta l’anima» e un messaggio rivolto ai giovani «il virtuale non esiste, non c’è vita perché non c’è morte in un computer, estranea, aliena, appiattisce le menti e per questo impegniamoci tutti in questo momento in cui ci siamo rifugiati nella consolazione di un pc a trasformare il virtuale in virtuoso». Parsi è categorica nelle sue idee ed è di sprone alla vita. Con lei Irene Catarella, 47 anni, scrittrice agrigentina, filologa, che a sorpresa ha ricevuto e autografato per i presenti la prima copia del suo nuovo libro “#Cantoanima” (editoriale Giorgio Mondadori) con le icone fotografiche di Elisa Fossati. Una raccolta di oltre 100 poesie che per titolo hanno in molti casi dei neologismi e tutte fanno incetta di un simbolo guida, l’hashtag (#) nel titolo. Ha letto “Per #Auschwitz” e si è commossa, lei che nella simbologia junghiana trova la fonte di ispirazione per il suo lavoro di psicologa, scrittrice, filologa, biblista, con 3 lauree nel cassetto ha così recuperato il tempo perduto a causa della sindrome di Ménière che l’ha colpita per 15 anni in gioventù. Una malattia di cui si sa poco, che colpisce l’orecchio interno e che causa tipici episodi di vertigine, perdita di udito «ma soprattutto» la poetessa ha ribadito «per leggere una pagina di un libro ci mettevo 3 mesi». Ne è guarita ed ha dato sfogo a tutta la sua voglia di sapere e di raccontare.
Tra gli ospiti della serata anche Nicola Trombetta, già amministratore del Comune di Matera e formatore della Regione Basilicata.
La musica di Yari Carrisi Power, le #poesie di Catarella e il taglio della torta di Parsi che non è soltanto il varco verso un nuovo anno di vita ma anche il suggello a una serata splendida sotto il cielo salentino nel regno di Al Bano Carrisi, «il leone di Cellino» e l’ambasciatore delle sette note tricolori nel mondo.