Andria diventa teatro con Il Festival internazionale “Castel dei Mondi”. La programmazione per il 5, 6 e 7 settembre

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ANDRIA (BAT) – «Andria diventa teatro con Il Festival internazionale “Castel dei Mondi”», sono le parole del sindaco della città, Giovanna Bruno, che ha commentato la capacità della programmazione del festival di ricucire il tessuto connettivo tra il pubblico e la cittadina capoluogo di provincia, colmando la sete di cultura che in questo periodo di emergenza sanitaria si è accresciuta, prediligendo non solo luoghi simbolo come Castel del Monte, la corte di Palazzo ducale, piazza Catuma, ma anche i quartieri periferici e i borghi come San Valentino e Montegrosso. Il Festival è giunto alla sua XXV edizione ed è stato fortemente voluto dalla Città di Andria con il sostegno dalla Regione Puglia – Fondo speciale per la cultura, Programma Straordinario Custodiamo la Cultura in Puglia 2021, e organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese.

Continuano oltre agli spettacoli di arti performative tra teatro, danza, musica, cinema, progetti scenici contemporanei, anche laboratori, seminari, talk, post show, mostre diffuse e il progetto comunità “Le persone al centro”, a cura dell’assessorato alla bellezza dell’amministrazione comunale, in collaborazione con l’associazionismo attivo della città.

Una tre giorni interessante quella che attende il pubblico. Domenica 5 settembre per il cartellone tradizionale nella corte di Palazzo Ducale alle ore 21,15 andrà in scena la performance di Sonenalè “Lo spazio delle relazioni”, che coinvolge ad ogni replica dieci persone di diverse età e provenienza, selezionate ad hoc, per indagare lo spazio tra i corpi e la sua densità emotiva nelle relazioni umane. Il lavoro prende spunto dagli studi dell’antropologo americano Edward Hall sulla correlazione tra distanza relazionale e distanza fisica pubblicati nel testo ‘La dimensione nascosta’. I dieci partecipanti alla performance vengono selezionati tramite una call, ricevono una mail con le istruzioni generali, su come prepararsi e con la richiesta di portare alcuni oggetti legati a loro relazioni. Durante un incontro di qualche ora con il coreografo apprendono le “regole del gioco” per diventare i protagonisti della performance. In scena, in una immaginaria balera, i dieci partecipanti, un gruppo quanto più eterogeneo possibile, ballano e reagiscono col corpo, sulla base delle istruzioni ricevute, agli stimoli del coreografo. Biglietto (per gli spettatori): 8 euro (intero) – 5 euro (ridotto).

Per il progetto “Andria off”, una rassegna-indagine, già sperimentata in altre edizioni, questa volta dedicata agli artisti della regione Puglia con 4 spettacoli, un laboratorio, una conversazione di approfondimento, lunedì 6 e martedì 7 settembre a Palazzo Ducale alle ore 21.15 rispettivamente “Chi Nerone. Da Petrolini a Benni” dei Seriomici e “Intrecci. Contaminazioni di corde, culture e colori dalla Spagna al Sud America” di Macao Duo.

Nella rappresentazione del primo spettacolo “Chi Nerone”, Nerone è un cuoco ed il suo Impero è la sua cucina, il suo assistente è il suo contraltare, le vivande sono i personaggi del suo Impero?, il pubblico i suoi clienti?, interrogativi che saranno dipanati dal pubblico. Uno spettacolo seriòmico di un’ora e mezzo fatto di paradossi e lazzi. Questo spettacolo può far ridere? Certo, può far “piangere”? Probabile, usare gli ingredienti giusti e le giuste quantità è quello che serve per confezionare un piatto ricco, piccante e che metta fuoco alle nostre vite. Biglietti: 8 euro (intero) – 5 euro (ridotto).

Per il secondo spettacolo a Palazzo ducale del 7 settembre “Intrecci. Contaminazioni di corde, culture e colori dalla Spagna al Sud America” protagonisti saranno Michele Liso e Andrea Manghisi che compongono il Macao Duo. I due chitarristi professionisti, muovendo da un percorso classico, in questo repertorio, interpretano la tradizione popolare sudamericana colorandola di influenze flamenche e jazz. Un viaggio nei territori dell’Andalusia, del Brasile, del Venezuela. I colori caldi e il ritmo popolare delle sonorità latine protagonisti di una performance sferzante come il vento dell’Ovest. Biglietti: 8 euro (intero) – 5 euro (ridotto).

Ad affiancare il programma tradizionale del Festival c’è la sezione “Extra” (https://www.casteldeimondi.com/spettacoli/extra) che come bonus extra comprende ‘Lab’, una serie di workshop gratuiti, tenuti da professionisti, che rendono il festival anche un’occasione di formazione e crescita; ‘Andria Off’, una rassegna-indagine, già sperimentata in altre edizioni, questa volta dedicata agli artisti della regione Puglia con 4 spettacoli, un laboratorio, una conversazione di approfondimento; ‘Talk’, sezione dedicata ai libri, tenuti come punto di partenza per discutere di temi particolarmente cari alla manifestazione; ‘Post show’, incontri ravvicinati fra artisti e pubblico, oltre il filtro del palcoscenico, del testo teatrale, dell’impostazione attoriale; il progetto speciale ‘Le Persone al Centro’, sezione fortemente voluta dall’Assessorato alla Cultura nella persona dell’ass. Daniela Di Bari, come occasione d’inclusione, partecipazione diretta e formazione, intreccio virtuoso tra Festival e comunità con 3 laboratori, conversazioni di approfondimento, 3 exhibition itineranti.

L’offerta culturale è ampia e diffusa. Per il progetto-comunità “Le persone al centro” saranno le porte della città a diventare protagoniste dal 5 al 25 settembre per la mostra “Altre porte di vista” con la sua potenza evocativa e metaforica, a cura di quattro illustratrici Nadia Gelsomina, Valentina Lorizzo, Giulia Schiavone, Carla Indipendente, e l’esperta calligrafa Roberta Fucci. I sogni della comunità, espressi in risposta all’azione collettiva de “Il sogno della città” lanciata durante il periodo natalizio, sono protagonisti in questo progetto artistico diffuso.

Rendere visibile i sogni della comunità attraverso l’arte diffusa da leggere anche sulle porte invita i cittadini a percorrere e abitare gli spazi della collettività, a lasciarsi ispirare e ad innescare processi positivi e legami di comunità. Nel territorio andriese sono presenti numerose porte murate, segno di trasformazione nel tempo. L’azione di trasformarle con le illustrazioni dei sogni dei cittadini aiuta a creare varchi, “sfondando” quei muri con la creazione di nuove realtà e nuovi punti di vista. Alcune illustratrici e una calligrafa, a partire dai pensieri scritti dai cittadini, danno vita a una serie di visual. Ognuno di questi parlerà di ciò che sogna la cittadinanza e lo farà tramite il doppio canale della scrittura, quindi dell’espressione testuale dei sogni, e delle illustrazioni attraverso le immagini.

Questa opera collettiva, che richiede anche il coinvolgimento dei residenti, diventa occasione di narrazione, segno concreto di desiderio, di bellezza e rigenerazione che la città vuole esprimere. La natura pubblica delle opere consentirà di innescare un dialogo interno alla cittadinanza. “Altre porte di vista” rappresenta il tentativo di aprire simbolicamente le porte a partire dai propri sogni.

Ancora visibile e gratuitamente sino al 5 settembre, dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 18:00 alle 22:00, nel Chiostro San Francesco White Screen di Maria Giusi Antolini. L’opera di Texile Art della Antolini, fashion and graphic designer, in esclusiva per il Festival su grande schermo di dimensioni cinematografiche, è stata realizzata con una tecnica del tutto sperimentale ricorrendo alla economia del riciclo dei materiali tessili delle aziende locali.

Tanti gli appuntamenti gratuiti, fruibili sino al 5 settembre, per la sezione “Le Persone al centro”, voluta dall’ass. alla cultura della città di Andria, nella persona dell’ass. Daniela Di Bari, in collaborazione con l’associazionismo cittadino. “Fuori dalla scatola”: la redazione del magazine Teatro e Critica propone un percorso formativo all’interno del Festival Castel dei Mondi 2021. La struttura del festival si presta ad accogliere un workshop di visioni di scrittura critica in grado di produrre quotidianamente una pubblicazione cartacea. Una piccola redazione seguirà tutti gli appuntamenti del festival con una pubblicazione giornaliera distribuita all’ingresso degli spettacoli e nei punti nevralgici della vita sociale della città. La riflessione quotidiana sarà strettamente connessa con la dimensione formativa, declinando i contenuti sui vari formati utilizzati dal racconto critico: recensioni, interviste, riflessioni, feedback estemporanei, connessioni tra le varie arti. Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 all’Officina San Domenico.

Anche il festival “Is in the air” risuonerà in città sino al 5 settembre. Dalle 19:00 alle 19:30 i MòMò Murga, un gruppo di percussionisti e danzatrici itineranti, percorrono le strade della città con i ritmi incalzanti della murga argentina. L’obiettivo è quello di generare curiosità, coinvolgendo i cittadini nella narrazione dell’evento e annunciando gli appuntamenti della giornata. Danza, musica, suoni intensi per le strade della città, ad annunciare i diversi appuntamenti del Festival attraverso un’esperienza diretta d’incontro lungo la via. Il festival è in città, si fa sentire, si respira, ci viene incontro. Sino al 5 settembre dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00, presso Officina San Domenico e la Biblioteca Comunale anche “Comunicazione digitale: un laboratorio d’inclusione” a cura dei ragazzi del Collettivo Ciò Mà Fè. Metteranno a disposizione le competenze sviluppate in questo anno per realizzare un laboratorio di creazione di contenuti social di approfondimento del Festival: la riflessione quotidiana sarà strettamente connessa con la dimensione formativa. Una piccola redazione social seguirà gli appuntamenti del festival con una pubblicazione sulle principali piattaforme. È possibile favorire l’inclusione e la partecipazione della cittadinanza elevandola a protagonista, a parte attiva di un processo comunicativo, che va oltre la partecipazione allo spettacolo performativo, stimolato dalla creatività di un gruppo di addetti ai lavori nella comunicazione digitale.

Sarà visibile, inoltre, sino all’11 settembre poi la mostra diffusa ‘L’arte nel vento,’ curata da Cinzia Di Corato, che verrà allestita sui balconi di via Regina Margherita. Un gruppo di artiste pugliesi: Stefania Ormas, Jara Marzulli, Ezia Mitolo, Irene Petrafesa, Mariantonietta Bagliato, Grazia Salierno, Luisa Valenzano, AnjoS, Maria Antonietta Barnaba, Angela Regina, Angela Fusillo, Francesca Divece, Marina Mancuso esporranno ai balconi lenzuola dipinte. Durante i riti della Settimana Santa, e in altre espressioni di culto vissute attraversando le vie cittadine, tra le tradizioni più popolari e diffuse nei Paesi del Sud Italia e della Spagna, c’è quella di esporre dai balconi i copriletti più belli del corredo: un segno di accoglienza attraverso le bellezze dell’intimità domestica. Pratica mutuata dalle tradizioni dell’antica Roma nella quale con l’esposizione di drappi colorati venivano accolti gli eroi delle battaglie. Le opere pittoriche che compongono il progetto, proprio come i lenzuoli o i copriletti tradizionalmente realizzati dall’artigianato femminile, sono capolavori di donne e rappresentano il mondo visto gli con occhi delle donne.

Il Festival non è di pochi eletti, è di tutti. È stato in questi anni l’esempio della rigenerazione di un territorio, un esempio della sua capacità di intercettare le nuove scommesse culturali e di innovazione, trasformando le città in paesaggi culturalmente vivi, fortemente propositivi, offrendo continue opportunità di crescita culturale e occupazionale. La Città di Andria è sprovvista di un teatro comunale. Il Festival ha portato gli spettacoli e la propria idea progettuale in favore della libera e maggiore fruizione e valorizzazione dei beni architettonici di proprietà pubblica, unici scenari alle esecuzioni artistiche, assieme alle piazze e alle vie pubbliche. Dal 27 agosto il Festival, infatti, “sta abitando” Castel del Monte, la Corte di Palazzo Ducale, Piazza Catuma, il Chiostro di San Francesco, l’Officina San Domenico, il Quartiere San Valentino e tanti altri luoghi simbolo della città.