Presentata la tredicesima edizione del Festival Anima Mea in programma a Bari, Trani, Palo del Colle dal 14 ottobre al 10 dicembre

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Non tutti sanno che la musica «leggera» esisteva anche nel Rinascimento, e che oggi si possono trovare relazioni tra Claudio Monteverdi e Jacques Brel, ma anche tra nuova danza e invenzioni musicali del Barocco. Basta attivare il dialogo tra linguaggi del passato ed espressioni della contemporaneità, marchio di fabbrica del festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova, un viaggio sonoro e culturale dentro musiche, mondi e memorie giunto alla tredicesima edizione.

La manifestazione, inserita nella Rete dei Festival di musica d’arte Orfeo Futuro, si svolgerà dal 14 ottobre al 10 dicembre a Bari (Circolo Unione), Trani (Palazzo delle arti Beltrani) e Palo del Colle (Chiesa del Purgatorio e Laboratorio Urbano Rigenera) ed avrà tra i protagonisti alcuni interpreti di primo piano della scena musicale internazionale, dal soprano Simone Kermes (artista che incide per la Sony) al flautista Dan Laurin sino allo specialista di viola da gamba Guido Balestracci, che farà rivivere il suono di uno strumento praticamente scomparso come l’arpeggione. Con la musica si toccherà l’universo di Lucrezia Borgia in uno spettacolo originale con l’attrice Nunzia Antonino e gli interventi elettronici di Gianvincenzo Cresta su un repertorio di musiche antiche. E se da un lato si scopriranno compositori poco noti del Sei-Settecento come Giuseppe Porsile e Bellerofonte Castaldi – una biografia, la sua, che sembra uscita da un quadro di Caravaggio – per un altro verso il Festival Anima Mea incontrerà il mondo del teatro in altre modalità. Il celebre duello tra Händel e Scarlatti verrà messo in scena con i pupazzi della Compagnia Burambò, chiamati a commentare la sfida al clavicembalo e all’organo tra Gilberto Scordari e Adrien Pièce. Mentre le antiche danze del XVII e XVIII secolo, dalla sarabanda alla giga, saranno messe in relazione con le creazioni di Elisa Barucchieri, coreografa che parla la lingua dei nostri giorni.

Si diceva che anche nel Cinquecento si ascoltava musica «leggera», produzione all’epoca rappresentata nel Nord e Sud Italia da frottole e villanesche, generi al centro del concerto inaugurale dell’Ensemble Ring Around, di scena il 14 ottobre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 15 ottobre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani) con un quartetto di voci composto da Vera Marenco (soprano), Manuela Litro (contralto), Umberto Bartolini (tenore) e Alberto Longhi (baritono).

Sono 11 le produzioni del festival, per complessivi 19 spettacoli di musica (con teatro e danza) che sviluppano oltre 150 ore di esecuzione. Senza contare le 3600 ore di prove necessarie ai musicisti e le 3mila indispensabili agli organizzatori per poter realizzare l’intero cartellone, equivalente ad 87mila chilometri di viaggi, se lo si traduce in distanze che verranno percorse dai quasi 50 artisti impegnati. Perché tutti questi numeri? Per ribadire quanta fatica c’è dietro lo «spettacolo dal vivo», così duramente messo alla prova dalla pandemia.

A sostenere la manifestazione ci sono il Ministero della Cultura, la Regione Puglia (attraverso il bando «Custodiamo la Cultura») e i Comuni coinvolti. E poi, la collaborazione di diversi altri partner culturali, Alliance Française di Bari, Festival Musicale Estense Grandezze&Meraviglie di Modena, le compagnie ResExtensa e Cantieri Teatrali Koreja, le associazioni Sentieri Armonici, Aremu e Linea d’Onda, Palazzo delle Arti Beltrani, Laboratorio urbano Rigenera e Libera Università Domenico Guaccero.

Tutti i dettagli per le prenotazioni e l’acquisto dei biglietti su www.animamea.it.

IL PROGRAMMA

Dunque, si parte il 14 ottobre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 15 ottobre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani) con il concerto dell’Ensemble Ring Around incentrato sulle frottole e le villanesche del Cinquecento, all’epoca considerate la musica di consumo di oggi.

Quindi, si metterà a fuoco il duello tra Francia e Italia attraverso due generazioni di «early music» del Sei-Settecento col recital «Les amis» dell’Ensemble Meridies (Florence Malgoire, violino; Alessandro Nasello, fagotto; Gioacchino De Padova, viola da gamba; Michele Visaggi, clavicembalo) in programma il 21 ottobre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 22 ottobre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani).

A seguire, il soprano Simone Kermes, artista Sony attesa a Bari il 28 ottobre (ore 20.30, Circolo Unione), farà il giro del mondo con l’ensemble di musica antica Amici Veneziani nel segno della canzone d’amore, da Claudio Monteverdi a Jacques Brel, da Henry Purcell a Kurt Weill, con la mente al Belcanto ma anche a Marlene Dietrich.

Non poteva mancare l’omaggio alla scuola napoletana del Sei-Settecento con un focus su una figura oggi poco nota di quegli anni, Giuseppe Porsile, del quale il controtenore Nicolò Balducci e l’Ensemble Meridies, in cui spicca la presenza del virtuoso di flauto dolce, Dan Laurin, propongono il 4 novembre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 5 novembre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani) sei arie dall’opera «Il ritorno d’Ulisse in Patria» in un confronto con Leonardo Leo, Alessandro Scarlatti e Pietro Domenico Paradies.

Anima Mea è anche rigore scientifico ed esecutivo. E l’11 novembre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 12 novembre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani) riaccende i riflettori su uno strumento praticamente scomparso e con Guido Balestracci, direttore dell’Ensemble L’Amoroso, nel quale la voce è del soprano Caroline Pelon, torna a far risuonare l’arpeggione, sorta di chitarra-violoncello per il quale Schubert scrisse la Sonata D 821, pagina di riferimento del concerto in programma, comprendente anche musiche tradizionali ucraine con brani di Diabelli e Beethoven, Carulli e Pauline Viardot.

E proprio Guido Balestracci, tra i grandi della viola da gamba sulla scena internazionale, avrà carta bianca per il «Concerto a sorpresa» del quale sarà protagonista il 15 novembre a Palo del Colle (ore 20.30, Chiesa del Purgatorio).

Si ritorna al Rinascimento il 18 novembre a Paolo del Colle (ore 20.30, Chiesa del Purgatorio) e il 19 novembre a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani) con l’inedito progetto «Insight Lucrezia» che, con una scrittura originale, Antonella Cilento dedica alla bella e chiacchierata Borgia, interpretata da Nunzia Antonino. Lo spettacolo, prodotto da Linea d’Onda e Cantieri Teatrali Koreja per la direzione di Carlo Bruni, prevede gli interventi elettronici di Gianvincenzo Cresta sulle musiche di vari autori eseguite dall’Ensemble I Ferrabosco.

Meno nota, ma altrettanto appassionante, è la vicenda di Bellerofonte Castaldi, musico modenese vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento alle cui vicende biografiche si guarda come si osserva un dipinto caravaggesco. Sue le musiche del concerto che il 25 novembre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 26 novembre a Palo del Colle (ore 20.30, Laboratorio Urbano Rigenera) vengono eseguite dall’Ensemble in Habito Tiorbesco diretto da Paola Ventrella, appuntamento in collaborazione con il Festival Musicale Estense Grandezze&Meraviglie.

Al leggendario duello all’organo e clavicembalo tra Händel e Scarlatti è, invece, dedicata la sfida tra Gilberto Scordari e Adrien Pièce, alla quale farà da contrappunto una gara inscenata dai pupazzi della Compagnia Burambò manovrati da Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli, in programma il 2 dicembre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) e il 3 dicembre a Paolo del Colle (ore 20.30, Laboratorio Urbano Rigenera), progetto in collaborazione con Aremu.

Il repertorio del primo Settecento per viola d’amore caratterizzerà, poi, il concerto dello specialista Raffaele Tiseo e dell’Ensemble La Burrasca, appuntamento in calendario il 9 dicembre a Bari (ore 20.30, Circolo Unione) in collaborazione con Sentieri Armonici.

Finale il 10 dicembre, a Trani (ore 20.30, Palazzo Beltrani), con «Dancing Bass» e la «conversazione» tra il respiro contemporaneo delle invenzioni coreografiche di Elisa Barucchieri, fondatrice di ResExtensa, e le passacaglie, le ciaccone, le sarabande e ulteriori danze antiche di Corelli, Marais, Buxtehude e altri compositori del Sei-Settecento.