MOLA DI BARI – Concerto tutto al femminile contro la violenza di genere quello firmato dal quintetto Trame Sonore che, sabato 30 ottobre (ore 20.30), presenta nel Teatro van Westerhout di Mola di Bari, per le Stagioni dell’Agìmus dirette da Piero Rotolo, il progetto «Voci di Donna» con cui Francesca Viero (oboe), Olesya Emelyanenko (violino), Maria Cristina Masi (viola), Karen Hernandez (violoncello) e Juliana Vivian Carone (voce) hanno aderito alla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite col fine di sensibilizzare governi e opinione pubblica sull’argomento. La serata verrà aperta nel segno di Nino Rota dal Trillizos Trio formato da Pasquale Della Porta (clarinetto), Carmen Gentile (violoncello) e Alessandro Di Lorenzo (pianoforte).
«Voci di donna» nasce in seguito al coinvolgimento dell’Ensemble Trame Sonore nel progetto «Donne in musica» bandito dalla Fondazione Adkins-Chiti, che ha inteso reperire musiche nuove sul tema, scritte da compositrici di tutto il mondo. Alla fine sono pervenute più di sessanta composizioni: un tesoretto dal quale di volta in volta vengono scelti brani che, alternati a composizioni più note e interventi recitati, vanno a formare uno spettacolo sempre nuovo, attraverso un caleidoscopio di riflessioni varie. Infatti, il concerto, partendo da un canovaccio operistico che include passi dall’«Orfeo ed Euridice» di Gluck e «Carmen» di Bizet, si apre a pagine contemporanee sia musicali che drammaturgiche con brani di tre autrici dei nostri giorni (Frank, Russo e Raum) e testi originali della stessa Juliana Vivian Carone, prima di chiudersi con una preghiera, l’«Ave Maria» di Verdi: una supplica per scongiurare altre violenze in una società nella quale il dramma del femminicidio rimane soprattutto un problema culturale. Per questo, dallo spettacolo – qualche anno fa presentato anche al Teatro Lirico di Cagliari – è nato un progetto destinato alle scuole superiori per parlare e riflettere insieme ai ragazzi su questo sopruso, odioso come tutte le violenze, attraverso la musica e le parole.
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