Giovedì 25 novembre a Bari e venerdì 26 novembre a Palo del Colle, alla scoperta di Bellerofonte Castaldi con l’Ensemble in Habito Tiorbesco

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Poco nota, ma decisamente appassionante, è la vicenda di Bellerofonte Castaldi, il musico modenese vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento alle cui vicende biografiche si guarda come si osserva un dipinto caravaggesco. Virtuoso di tiorba, poeta e figura enigmatica del panorama culturale italiano tra Rinascimento e Barocco, Castaldi è al centro del concerto che il festival di musica antica Anima Mea propone giovedì 25 novembre a Bari, al Circolo Unione del Petruzzelli (ore 20.30), e venerdì 26 novembre a Palo del Colle, nel Laboratorio Urbano Rigenera (ore 20.30), con l’Ensemble in Habito Tiorbesco diretto da Paola Ventrella, virtuosa di tiorba come Francesca Benetti. Le due musiciste accompagnano le voci di Alberto Allegrezza (canto e voce recitante) e Cristina Fanelli (canto) in un excursus fatto di sonate, capricci e altre composizioni del poliedrico artista, eroe anticonformista del proprio tempo che viene esplorato nel concerto «Ode alla vita libera» realizzato in collaborazione con il Festival Musicale Estense Grandezze & Meraviglie.

Sembra un destino scritto nella tradizione antica, quello di Bellerofonte Castaldi (1580/1581-1649), personaggio complesso che fece di tutta la sua produzione un inno alla libertà. Raffinato liutista, compositore, poeta e artigiano, fu anche assassino ed esule. Nel 1611 uccise con quattro colpi di archibugio il conte Alfonso Pepoli, reo di aver procurato la morte di suo fratello Oromedonte. Ma non è solo per quest’episodio che viene accostato a Caravaggio, al secolo Michelangelo Merisi, altro artista dalla vita decisamente movimentata e segnata da guai con la legge. A guardare le vicende biografiche di Castaldi, pare proprio di essere di fronte a un’opera caravaggesca: una tela fatta di forti e commoventi contrasti di chiari e scuri, di tinte differenti ma mai disarmoniche. Toccare con mano le sue lettere, camminare lungo le sue strade, leggere le sue «Rime burlesche», spesso spregiudicate e senza filtri, ascoltare la sua musica ricca, nuova, esuberante e fortemente contaminata dall’incontro con altre realtà musicali, è un intenso e appassionante viaggio nel tempo, a partire dal borgo natale, Collegara, vicino Modena. Grazie anche alle molte disponibilità economiche, Bellerofonte viaggia molto. Visita Roma e Napoli, che raggiunge dopo una burrascosa navigazione, quindi la laguna veneziana, Milano e, ancora, Genova e Palermo, prima di tornare a Modena, la città dove ancora oggi riposa in un luogo sconosciuto.

Su www.animamea.it tutti i dettagli per le prenotazioni e i biglietti, che possono essere acquistati anche direttamente all’ingresso del concerto.