RUVO DI PUGLIA – C’è anche Peppe Vessicchio tra i numerosi volti noti della musica italiana intervistati nel docufilm “Il talento di Ruvo”. Si tratta del racconto per immagini della storia dei talenti della musica jazz formatisi nella scuola di musica comunale di Ruvo di Puglia, diretto da Salvatore Magrone e Lorenzo Zitoli, che sarà presentato domenica 27 marzo alle ore 18 nel Nuovo Teatro Comunale di Ruvo di Puglia.
Il documentario è stato realizzato a partire dalla raccolta di video, fotografie, audio e una lunga serie di interviste e testimonianze realizzata dal musicista ruvese e docente di Pianoforte Jazz al Conservatorio di Bari, Livio Minafra. È stato lui a ricostruire l’attività e il ruolo fondamentale per la formazione musicale della Scuola di Musica comunale, già attiva nel paese dalla fine dell’800 e grazie alla quale intere generazioni hanno imparato, gratuitamente, a suonare e conoscere gli estratti d’Opera Lirica. Ruvo di Puglia, particolarmente famosa per i suoi fiati, ha così lanciato nel panorama musicale una classe di sassofonisti jazz (e non solo) che tutt’oggi fa parlare di sé in tutta Italia e all’estero. Da Enzo Lorusso che ha collaborato con Perez Prado, Fred Bongusto e ha partecipato al Festival di Sanremo a Filippo Pellicani (sassofonista di Bruno Giannini), da Santino Dirella che ha lavorato con Rabagliati e Nicola Arigliano, a Nunzio Jurilli in tourné fino in Giappone, fino a Santino Tedone, Franco Sette “Celluz” e tanti altri.
Storie raccontate da Michele Marvulli, Peppe Vessicchio, Pino Minafra, Raffaele Magrone, Pino Di Modugno, Pasqua Dirella, Franco Lorusso, Dino Saulle, Tonino Pellicani, Franco e Nico Lorusso, Felice Sette, Mike Pellegrini, Dino Blasi, Michele Di Puppo, Franco Chiarulli, Pino De Leo, Tommaso Torchetti e Mimì Laganara con la partecipazione di Roberto Ottaviano, Giuseppe Todisco, Vincenzo Mazzone, Giuseppe Mucciaccia, Giovanni Mazzone, Guido Di Leone, Vincenzo Di Gioia 4tet, Patrizia Labianca ed il piccolo Simone Durante.
La proiezione di domenica sarà introdotta dallo stesso Livio Minafra, insieme ai registi Salvatore Magrone e Lorenzo Zitoli. Ingresso gratuito.