MOTTOLA (Taranto) – Dopo decenni, torna l’antico pellegrinaggio della domenica in Albis al santuario della Madonna Abbasc. Una tradizione che, a Mottola, è andata avanti sino ai primi anni del ‘900 e che sarà possibile rivivere domenica prossima, 24 aprile, con tutta la sua forza di fede e suggestione. «È l’ultimo atto della ritualità che ci lega alla Settimana Santa – spiega il priore della Confraternita del Carmine, Vito Greco- in cui festeggiamo l’ottava di Pasqua, un appuntamento da sempre molto sentito da tutti i mottolesi. Quest’anno la statua della Madonna sarà portata a piedi, per circa 4 km, sino al santuario a lei dedicato. Ci saranno i Confratelli e le Consorelle senza gli abiti confraternali, ma come comuni pellegrini. Tutti pronti ad unirci alla folla di fedeli che vorrà percorrere con noi questo itinerario simbolico. L’idea era già nata all’inizio della pandemia: alla Madonna invochiamo la fine definitiva di questa emergenza Covid e a lei ci rivolgiamo per chiedere la risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina e il dono della pace». Proprio per questa ragione, chiunque vorrà potrà reggere le sdanghe: non solo i Confratelli, ma tutti i devoti.
La traslazione del simulacro, a piedi, partirà alle 8.30 del mattino da via Purgatorio, attraversando via Barozzi (scale del Tintore), via Boccarello, via Madonna del Carmine, via Francesco Acquaro, con arrivo al santuario della Madonna Abbasc. Al termine del pellegrinaggio penitenziale, alle 11, è in programma la Santa Messa. Ad accompagnare il momento di preghiera, ci saranno le gloriose marce della banda associazione musicale Umberto Montanaro- Città di Mottola, diretta dal Maestro Barbara Gigante. Nel pomeriggio, alle 17.30, un’altra Messa in santuario e poi il rientro della statua in paese, con un mezzo messo a disposizione dagli organizzatori. Il simulacro si fermerà alla Rotonda e sarà accolto dalla banda e dai Confratelli che daranno vita ad una breve processione sino alla chiesa Madre che ospiterà la celebrazione conclusiva delle ore 19.30.
Preghiera, ma anche occasione di incontro e riscoperta dei valori dello stare insieme: per i mottolesi, infatti, la domenica in Albis è anche occasione per consumare il pranzo insieme, nei pressi del santuario immerso nel verde. Il menu della tradizione prevede agnello con le patate e colomba da gustare tra macchia mediterranea e muretti a secco.
Si racconta che il santuario dedicato alla Madonna di Basso o Madonna del Carmine fu eretto alle pendici della collina mottolese nel 1506, dopo l’apparizione della stessa- il 22 aprile di quell’anno- al chierico Giuseppe di Filippo. A lui venne chiesto di far nascere questo luogo di culto e, per molti, qui sarebbero avvenuti dei miracoli. Da quel giorno, è diventato sede di preghiera e pellegrinaggi. Tra tutti, uno dei più attesi è proprio quello che si svolge la domenica successiva alla Pasqua con la processione dalla Confraternita del Carmine e la venerazione del simulacro per tutto il giorno. All’interno del santuario era raffigurata l’effige con in braccio il Bambino e due angeli ad incoronarla, ma l’opera fu distrutta da un incendio il secolo scorso.