BARI – Così parlò (e suonò) Zarathustra, il profeta di una nuova dimensione del mondo al centro delle riflessioni di Friederich Nietzsche, nel nome del quale dal 4 al 9 ottobre, con un concerto letterario ospitato dal festival Time Zones, la compagnia Diaghilev diretta da Guido Pagliaro inaugurerà la stagione 2022-2023 «Teatro Studio». Quasi tutte incentrate sui grandi classici, con una rivisitazione drammaturgica moderna, le otto produzioni Diaghilev in cartellone nell’auditorium Vallisa di Bari, dove sino al 14 maggio è previsto anche il ciclo letterario «I racconti delle venti», quattordici tra spettacoli e letture sceniche con l’attore Paolo Panaro. Ci sarà anche un evento speciale fuori programma al Teatro Piccinni dove, nell’ambito della stagione di prosa del Comune e del Teatro Pubblico Pugliese, il 10 e 11 dicembre andrà in scena «Morte a Venezia» di Thomas Mann con Panaro e la partecipazione straordinaria del pianista ucraino Alexander Romanovsky.
Il progetto «Zarathustra» con cui martedì 4 ottobre, alle ore 21, prenderà il via la programmazione in Vallisa segnerà un altro incontro, quello tra gli attori della compagnia Diaghilev, Altea Chionna e Paolo Panaro (che firma anche la regia), con il compositore, pianista e alchimista elettronico Francesco Scagliola, insieme protagonisti di uno spettacolo in due parti nel quale scandaglieranno tra parole e suoni l’evoluzione delle teorie nicciane alla base del sistema filosofico dell’uomo contemporaneo.
La programmazione proseguirà dal 13 ottobre al 6 novembre con un classico di Goldoni in un altrettanto rappresentativo allestimento di Diaghilev, «Le smanie per la villeggiatura», prima commedia di una trilogia dedicata dal commediografo veneziano al tema delle vacanze, status symbol da almeno due secoli e mezzo, qui ripensato da Panaro in chiave contemporanea.
E Panaro firma anche la nuova produzione Diaghilev, in programma dal 10 novembre al 9 dicembre, «Il caso di via Lourcine» di Eugène Labiche, un mix di umorismo nero e vaudeville, tanto quanto è una farsa dalla vis scabrosa «L’uomo, la Bestia e la Virtù» di Luigi Pirandello, allestimento in scena, sempre con la regia di Panaro, dal 10 al 29 gennaio. I protagonisti sono un uomo arrogante e dispotico, la moglie remissiva e l’amante di lei, un modesto professore, personaggi che nel 1953 furono al centro di una versione cinematografica di Steno con Totò, Orson Welles e Vivianne Romance.
Di Giuseppe Marini sono, invece, adattamento e regia del più famoso lavoro per il teatro di Henrik Ibsen, «Una casa di bambola», spettacolo nel quale la superficie naturalistica del testo viene corrosa e disincagliata da luoghi comuni, pregiudizi culturali e impalcature ideologiche. Sedici le recite previste dal 2 al 19 febbraio.
Altra novità è «Il guardiano», primo vero successo di Harold Pinter, che con questo testo nel 1960 riuscì a toccare nel vivo la società inglese dell’epoca. La regia e l’interpretazione sono di un grande del teatro italiano, Virgilio Gazzolo, affiancato in scena dal 25 febbraio al 12 marzo da Paolo Panaro e Roberto Petruzzelli.
Dal 18 marzo al 2 aprile torna, nell’interpretazione di Fabio Bussotti e Mauro Conte, «Il caso Braibanti» di Massimiliano Palmese che, in anticipo sul mondo del cinema, ha toccato le vicende di Aldo Braibanti recentemente affrontate da Gianni Amelio nel film «Il signore delle formiche».
Chiusura di stagione con «Scena madre», tra le commedie più amare e ironiche del grande drammaturgo viennese Arthur Schnitzler, una specie di quartetto d’archi per attori che vedrà Paolo Panaro dialogare in contrappunto con Antonio Carella, Antonella Genga e Roberto Petruzzelli dal 14 al 30 aprile.
Il ciclo di spettacoli e letture sceniche «I racconti delle venti», programmati, per l’appunto, alle ore 20, prenderà il via con «Le mille e una notte» (14 novembre) e proseguirà con «Il barone rampante» di Italo Calvino (21 novembre), «La zia d’America» di Leonardo Sciascia (28 novembre), «Specchio delle mie brame» di Alberto Arbasino (5 dicembre), «Il racconto di Enea» da Virgilio (16 gennaio), «La sirena» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (23 gennaio), «Gerusalemme liberata» di Torquato Tasso (30 gennaio), «La sovrana lettrice» di Alan Bennett (13 febbraio), «Decameron» di Giovanni Boccaccio (20 febbraio), «Le due zittelle» di Gioacchino Landolfi (6 marzo), «Baldus» di Teofilo Folengo (27 marzo), «Memorie di Adriano» di Margherite Yourcenar (17 aprile), «Il viaggio di Ulisse» da Omero (24 aprile) per concludersi con «Perros d’España» di Fabrizio Dentice (12, 13 e 14 maggio).
Prenotazioni al numero 333.1260425. Biglietti online sul circuito Vivaticket.