Parte il 22 ottobre la nuova Stagione ‘Sconfinamenti’ del Teatro Kismet di Bari

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BARI – Parte il 22 ottobre la Stagione 2022.23 ‘Sconfinamenti’ del Teatro Kismet di Bari, curata da Teresa Ludovico per Teatri di Bari. Sono 35 gli spettacoli che andranno in scena fino ad aprile sul palcoscenico dell’Opificio per le Arti, con grandi interpreti, compagnie storiche, eccellenze della scena contemporanea, interpreti apprezzati anche sul grande schermo, oltre a debutti nazionali di diverse produzioni firmate Teatri di Bari. Un programma che abbraccia l’innovazione dei nuovi talenti, l’indagine di temi sociali contemporanei, la riscrittura di commedie diventate capolavori intramontabili, la stand-up comedy, i lavori dedicati ai più giovani e gli omaggi ai grandi maestri. I maggiori interpreti e registi della scena contemporanea scelgono ancora una volta il Teatro Kismet per l’esclusiva pugliese delle loro nuove produzioni, confermando l’Opificio per le Arti come una ‘casa elettiva del teatro’.

 

Gli spettacoli in scena

La Stagione serale si apre a ottobre con una produzione internazionale del Piccolo Teatro di Milano: Edificio 3 – Storia di un intento assurdo, scritto e diretto dall’argentino Claudio Tolcachir, tra i più affermati artisti del momento: in scena prende corpo una girandola di maschere e desideri sottaciuti, la cui febbrile dinamicità tratteggia lo screziato paesaggio delle relazioni interpersonali, alimentandosi di un intimo gusto per l’iperbole e di uno strano gioco di riflessi con il contesto post-pandemico in cui ci ritroviamo a vivere. Ci confrontiamo poi con un’autobiografia brillante alla scoperta delle “cose per cui vale la pena vivere”: il direttore artistico e regista Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro, volto di cinema, televisione e serie tv, firmano Every Brilliant Thing (coproduzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Sardegna Teatro), traduzione dell’omonima opera del 2013 di Duncan Macmillan.

Non un omaggio alla celebre commedia di Aristofane, ma un’indagine moderna su quella che può essere definita una delle più antiche ‘operazioni metateatrali’: Marco Cacciola firma il progetto e la regia de Le Rane (Elsinor | Teatri di Bari), spettacolo nato ‘on the road’, che impegna nelle repliche al Kismet attori professionisti e un coro di cittadini. Segue il gradito ritorno della satira dissacrante di Giorgio Montanini, con il suo monologo di stand-up comedy Undiceximo. Un titolo che nasconde un messaggio preciso: la consapevolezza di aver chiuso un percorso per iniziarne un altro, raccontando come l’umanità si è mostrata dopo essere stata travolta dalla pandemia. Dopo l’anteprima nazionale al festival Maggio all’infanzia, debutta con una doppia recita la nuova produzione Teatri di Bari in collaborazione con la cooperativa sociale I bambini di Truffaut, E la felicità, prof?, tratta dall’omonima opera di Giancarlo Visitilli pubblicata da Einaudi (Stile Libero), che ne firma la regia con Riccardo Spagnulo, in scena Luigi D’Elia / Riccardo Spagnulo. Una carrellata tra le storie dei ragazzi di una classe simbolica: adolescenti, cresciuti, troppo in fretta, buffi, ironici, che mostrano un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro. Omosessualità e passione calcistica sono i temi al centro di Pochos, produzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale, regia di Benedetto Sicca: sullo sfondo di una partita di calcetto si dipana uno spettacolo in cui il pubblico è invitato a fare un’allegra riflessione sulla propria sessualità e su quanto i desideri possano trasformarsi in fonte di liberazione. Tra gli interpreti anche Eduardo Scarpetta, premiato per la pellicola ‘Qui rido io’ di Mario Martone (sulla dinastia teatrale degli Scarpetta – De Filippo) e apprezzato protagonista del film omaggio televisivo al centenario della nascita di Renato Carosone. Va poi scena Profezia (Fondazione teatro comunale di Modena / Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca), ispirato all’omonima poesia di Pier Paolo Pasolini, con la drammaturgia curata da Sandro Cappelletto. È un omaggio al compianto intellettuale tarantino Alessandro Leogrande, Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, di Teatro Koreja, nel quale si ricorda il suo impegno “a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente”. A dicembre il Kismet accoglie il debutto di una nuova produzione Teatri di Bari, Barabba, in cui Teresa Ludovico dirige Michele Schiano Di Cola in un inedito scritto nel 2010 da Antonio Tarantino, punto di riferimento del teatro contemporaneo, scomparso nel 2020. Un lavoro dove i “personaggi, spesso portatori di mitiche ferite – spiega la regista – chiedono all’attore di essere incarnati così come si presentano: nudi e crudi, senza nessun giudizio”. Prosegue così il ciclo che da tempo Teresa Ludovico dedica alle opere di un autore la cui poetica si lega irrimediabilmente al disincanto, all’ironia, alla lucidità beffarda della sua visione politica e esistenziale.

Quanto Basta, altra produzione Teatri di Bari con Seminal Film, è un atto unico che segna il debutto a teatro Alessandro Piva, dopo una carriera segnata dai successi nel mondo del cinema. Sul palco Paolo Sassanelli e Lucia Zotti, un’anziana coppia che fa emergere la poesia del quotidiano, di una perfetta sintonia costruita in tanti anni passati accanto, quell’incanto che sembra rivediamo nei nostri nonni. Il 2022 si chiude poi con il debutto di P _ _ _ _  S_ _ _ _ _ _ _ _ _ sei una merda, nuovo spettacolo del talentuoso Giuseppe Scoditti, prodotto da Teatri di Bari. Sul palco ancora una volta si ride e si riflette nel racconto dei paradossi della società: Scoditti ha già saputo conquistare il favore del pubblico con un’irresistibile padronanza espressiva nel suo primo monologo teatrale, ‘1 e 95’, che ha debuttato proprio al Kismet lo scorso anno.

Ed è un altro debutto segnare l’inizio del 2023, con la nuova produzione Teatri di Bari in collaborazione con la Compagnia Malalingua: Qualcuno morirà, con la regia di Marco Grossi. Uno spettacolo ‘a puntate’, che costituisce il secondo esito del progetto triennale Murder Theatre, dopo il radiodramma ‘Lilith’ andato in scena al Teatro Kismet di Bari e alla Cittadella degli Artisti di Molfetta nell’estate 2021. Prevista anche una maratona con la messa in scena di tutti e 7 gli episodi che costituiscono il dramma a tinte noir. Gennaio segna anche un omaggio a una delle figure più intense del teatro contemporaneo: l’attore e regista Danio Manfredini, storica presenza nelle passate stagioni del Kismet, porta in scena Al presente. Il tre volte vincitore del Premio Ubu offre uno spaccato della mente e della sua inafferrabilità: sul palcoscenico un uomo e il suo doppio, una parte è immobile, assorta, riflessiva, una parte è inquieta e si identifica con i fantasmi che popolano la sua mente. Gennaio vede anche il debutto della coproduzione Teatri di Bari | Compagnia I Nuovi Scalzi: Il Sogno di Shakespeare, ripresa di una delle opere più celebri e rappresentative del teatro di Shakespeare, ‘Sogno di una notte di mezz’estate’, a partire dall’incontro in un bosco di un gruppo di artigiani per preparare la commedia. I versi di ‘Quando non morivo’ della poetessa Mariangela Gualtieri daranno voce, con la guida di Cesare Ronconi, a Il quotidiano innamoramento, Compagnia Teatro Valdoca: un ‘rito sonoro’ che muove dalla certezza che la poesia attui la massima efficacia nell’oralità, da bocca a orecchio, in un rito in cui anche l’ascolto del pubblico può essere ispirato.

Febbraio si apre con la ripresa della riscrittura curata da Teresa Ludovico di un capolavoro di Molière: in Il Malato Immaginario ovvero Le Molière imaginaire (produzione Teatri di Bari con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Sara Bevilacqua, Michele Cipriani, Christian Di Filippo, Lucia Raffaella Mariani e Paolo Summaria), in cui la regista sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e nero da pellicola neorealista, tra fedeltà al testo originale, invenzioni registiche, ironia e sarcasmo. Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi, diretti da Marco Lorenzi, portano poi in scena l’adattamento teatrale di un testo che in Europa è ormai considerato un classico: Festen – Il gioco delle verità, trasposizione dell’omonimo film di Thomas Vinterberg, prima pellicola aderente al manifesto “Dogma 95” e Premio della Giuria al 51° Festival di Cannes. Un ritratto dal profondo significato politico e sociale, che affronta temi come la relazione con la figura paterna, la verità, il rapporto con il potere e l’autorità imposta.

Eliana Rotella scrive un testo che si confronta con le concezioni di vita e morte – provando a capire come si costituisce il tempo del trapasso – in Corpora: lo spettacolo dell’omonima compagnia vincitrice del bando Tramedautore 2022 del Piccolo Teatro di Milano, con la regia di Giulia Sangiorgio attraverso il racconto della fragilità e della fatalità cerca risposte alla domanda inesauribile, ‘Come si fa a vivere sapendo che si morirà?’. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’io, la perdita dell’essere garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova nella commedia Anfitrione (produzione Teatri di Bari), che la regista Teresa Ludovico ha riadattato in un testo capace di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del nostro tempo. È invece ispirato alle ‘Troiane’ di Euripide, attraverso le parole di J. P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo e Donna Haraway, Tutto Brucia. A marzo l’atteso ritorno per la Compagnia dei Motus (in coproduzione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale con Kunstencentrum Vooruit vzw). In Stoc ddo’ – Io sto qua (Compagnia Meridiani Perduti) l’attrice pugliese Sara Bevilacqua porta sul palcoscenico del Kismet il racconto, scritto da Osvaldo Capraro, della madre del giovane Michele Fazio, 16enne vittima involontaria di un regolamento di conti tra clan mafiosi rivali.

Ad aprile il regista dei Teatri di Vita di Bologna, Andrea Adriatico, torna a confrontarsi con un testo teatrale di Yukio Mishima in Il mio amico Hitler: un’opera che indaga i sottili collegamenti tra la Repubblica di Weimar con i nostri tempi, innescando un rimando alla lontana tra la Rivoluzione francese e l’ascesa al potere del gerarca nazista. Torna sul palcoscenico del Kismet la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, accompagnata in scena dal canto di Erica Mou, per offrire al pubblico un’ultima orazione funebre a cinque donne – Dora Maar, Amelia Rosselli, Carol Rama, Maria Lai e Lisetta Carmi – che prendono parola per l’ultima volta nello spettacolo Un’ultima cosa, produzione Teatri di Bari | Rodrigo con la regia di Teresa Ludovico.

Si rinsalda il legame di Antonio Rezza e Flavia Mastrella – Leone d’oro alla carriera per il Teatro nel 2018 – con il Kismet, dove porteranno in prima regionale Hỳbris. Uno spettacolo dove l’essere è prigioniero del corpo, fascinato dall’onnipotenza della sua immagine trasforma il suo aspetto per raggiungere la bellezza immobile e silente che tanto gli è cara. A chiudere la Stagione serale 2022.23 è un nuovo omaggio alla scrittura di Antonio Tarantino, oltre a ‘Barabba’ della Ludovico: Love me della Compagnia Licia Lanera. Sul palcoscenico la stessa Lanera si confronta così con due brevi drammaturgie del maestro che parlano di stranieri, di reietti ai margini di una società barbara e violenta.

La stagione famiglie a teatro

Non mancano poi gli spettacoli dedicati a un pubblico più giovane per la Stagione ‘Famiglie a teatro’ 2022.23. Si parte il 13 novembre con Il circo delle pulci del professor Bustric (Teatri di Bari) la travolgente simpatia di Sergio Bini è protagonista tra magia di trucchi semplici eppure incomprensibili e sorprendenti. Domenica 27 novembre ci trasferiamo poi nell’immaginaria – eppure universale – classe dello spettacolo E la felicità, prof?, alla scoperta del complesso mondo dell’adolescenza. Domenica 11 dicembre va in scena Dire Fare Baciare Lettera Testamento (Teatro Koreja), un canto alla bellezza, alle potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé, all’infinita gamma di possibilità che ognuno di noi ha davanti quando nasce. Per l’Epifania ci immergiamo nella favola di Cenerentola con la produzione Zaches Teatro, una ricerca che si concentra sulle versioni orali e su due versioni scritte della storia: quella dei Fratelli Grimm e quella de La Gatta Cenerentola di Basile. Segue l’8 dicembre un’altra amatissima fiaba: Il gatto e gli stivali (Teatri di Bari), con la regia di Lucia Zotti, per scoprire le avventure dell’eroe a quattro zampe. È un dialogo tra due anime Paloma (Factory compagnia transadriatica e Teatro Koi), uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda, in programma il 5 febbraio. Astolfo d’Inghilterra, il più sorprendente, strano e pasticcione paladino di Carlomagno, è il protagonista de Il messaggero delle stelle, lo spettacolo di Francesco Niccolini in scena il 19 febbraio. La bottega di un rigattiere inventore che con il suo aiutante pasticcione si diverte a capovolgere il mondo: è l’ambientazione di Senza Piume, produzione delle associazioni culturali Senza Piume e Casarmonica con la regia di Damiano Nirchio, vincitore agli Eolo Awards 2010 come migliore novità dell’anno, in programma il 22 febbraio. Il 5 marzo scopriamo invece la storia di un paese pieno regole, pronte a essere sovvertite dall’arrivo di Giovannin senza parole (Crest). Il 26 marzo torniamo invece indietro alla Preistoria per uno scontro tra i nostri progenitori nello spettacolo Sapiens di Principio Attivo Teatro, mentre il 16 aprile il giovane pubblico si confronta con il re della giungla, Tarzan Ragazzo Selvaggio (Teatri di Bari | Inti, di cui Luigi D’Elia firma la regia con Francesco Niccolini.

‘Sconfinamenti’, una stagione per tutti.

 

Botteghino

I biglietti per gli spettacoli della Stagione 2022.23 ‘Sconfinamenti’ partono da 12,50 euro. Si potranno acquistare al botteghino del Teatro Kismet (Strada San Giorgio martire 22F, Bari) e online sul circuito Vivaticket.com. Previste anche diverse tipologie di abbonamento: il BOT – Buono Ordinario Teatro che permette di assistere a tutti gli spettacoli della Stagione serale, il T8 che garantisce 8 ingressi e il T50 con 50 biglietti per la Stagione a prezzi scontati.