BRINDISI – La Compagnia “Balletto di Roma”, da sessant’anni all’avanguardia nella produzione e diffusione della danza d’autore italiana nel mondo, venerdì 11 novembre 2022 alle 20.30, presenta a Brindisi nel Nuovo Teatro Verdi lo spettacolo di balletto “Astor, un secolo di tango” con musica dal vivo eseguita dal carismatico Mario Stefano Pietrodarchi, brillante bandoneonista di fama internazionale.
L’appuntamento, compreso nel cartellone della XXXVII stagione concertistica “BrindisiClassica” 2022, è una nuova produzione ideata e realizzata dal “Balletto di Roma” nel centenario della nascita di Astor Piazzolla, che è tra i massimi autori e interpreti del tango.
Le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite da Pietrodarchi, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica danzata. Un soffio, un respiro, quasi una parola, sveleranno la fragilità dell’uomo Piazzolla, ma anche quella di tutti noi che abbiamo subìto una distanza forzata, una relazionalità dematerializzata, un contatto interrotto, una vita spezzata.
Ispirato dalle struggenti e malinconiche note del tango e dalle preziose immagini di luci e colori del grande Carlo Cerri, il coreografo e danzatore Valerio Longo porterà in scena otto danzatori a compiere un viaggio trasformativo, in cui respiri e abbracci saranno al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse nel magico moto ondulatorio del bandoneón. A disegnare i contorni dei protagonisti saranno i costumi di Silvia Califano, assidua collaboratrice del “Balletto di Roma” e dei principali teatri italiani ed esteri. La parola chiave sarà “coraggio”: quello declamato dai testi immortali di Jorge Luis Borges nei suoi tanghi e milonghe, così come quello dello stesso Piazzolla, che ha rotto gli schemi della musicalità del “tango viejo” per arrivare al “nuevo tango” che lo ha reso celebre nel mondo.
A dirigere tutti gli elementi compositivi di quest’opera/concerto sarà la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla.
Sorto dall’esigenza di comunicare tra culture, lingue e tradizioni diverse, il tango ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e qual è stato il percorso che ha indissolubilmente unito umanità distanti in un comune “non luogo”, oltrepassando oceani e confini. Questo spettacolo rievoca i sentimenti degli odierni viaggiatori del mondo, l’umanità intera, andando oltre la purezza tecnica e rituale del tango, per rafforzarne energie, desideri e palpitazioni tutte contemporanee. Un concerto da cui fioriscono corpi capaci di esprimere l’audacia di un respiro mancato e quella di un abbraccio negato: primo atto d’amore dopo una violenza che tutto ha spazzato via, tranne la voglia di stringersi e ritrovarsi.