BARI – Si è tenuta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione della IX edizione del Festival Pagine di Russia, in programma a Bari dall’8 all’11 novembre prossimi, patrocinato dal Comune di Bari e organizzato dalla Stilo Editrice in collaborazione con la Cattedra di Russo dell’Università degli Studi di Bari. Il festival letterario quest’anno si intitola “24 febbraio. La Russia con gli occhi aperti nella notte triste” con riferimento alla data di avvio dell’invasione russa dell’Ucraina e con un’attenzione particolare alla Russia “che resiste”, alle realtà che stanno manifestando il proprio dissenso e la propria opposizione alle attuali scelte governative.
Il programma, che prevede una serie di appuntamenti volti ad approfondire l’operato della ONG Memorial, vedrà la presenza in tutte le date di Andrea Gullotta, presidente di Memorial Italia, sezione italiana della ONG russa Memorial insignita del Premio Nobel per la Pace 2022.
Alla presentazione di questa mattina sono intervenuti l’assessora alle Culture Ines Pierucci, i direttori scientifici del festival, Marco Caratozzolo e Simone Guagnelli, e Marianna Carabellese della Stilo Editrice.
“Pagine di Russia è un’occasione culturale importante per la nostra città – ha dichiarato Ines Pierucci – per scongiurare equivoci sull’attualità e approfondire il tema del conflitto dal punto di vista di chi ha studiato la letteratura russa e non è necessariamente a favore della guerra, nonché per scoprire, come accade sin dalla prima edizione di questo festival, le ragioni letterarie di un territorio. La letteratura russa è uno stato d’animo: personalmente ho scelto di studiare la lingua russa perché mi sono innamorata della filologia slava e del genio della traduzione, nella quale risiede spesso il tradimento dell’interpretazione che in ogni stesura si rinnova e lascia il lettore libero tra i suoi dubbi. L’attuale conflitto causato dall’invasione russa dell’Ucraina non può coinvolgere né oscurare l’identità culturale di un Paese che ha dato alla storia della letteratura scrittori immensi, che hanno fatto della cultura russa la storia di un mondo intero. Vorrei ringraziare Marco Caratozzolo, Simone Guagnelli e Chiara Lacirignola della casa editrice Stilo per questa occasione, che dimostra una volta di più che esiste un’altra Russia: quella di chi come tutti noi crede che dalla conoscenza delle culture del mondo – quella russa come quella ucraina – possa scaturire il libero arbitrio”.
“Il festival Pagine di Russia in questi dieci anni ha sempre mantenuto una linea – ha affermato Marco Caratozzolo – quella di un festival letterario volto ad esaltare la magia che la letteratura e la cultura letteraria russa producono nel nostro modo di pensare. Il tema di quest’anno, nello specifico, cerca di allargare gli argomenti che trattiamo in facoltà e di adeguarli alla popolazione e al territorio barese, perché sarebbe stato troppo facile dedicare il festival odierno esclusivamente alla guerra in atto. Ci piace interrogarci perciò non tanto su quali siano le ragioni che spingono due popoli a combattere una guerra fratricida, quanto piuttosto sul perché in Russia sia così difficile opporsi a questa guerra, benché sia vero che la maggior parte dei russi non la vorrebbe. La linea di questa iniziativa, dunque, non si fermerà ai grandi della letteratura come Dostoevskij, ma si spingerà anche all’analisi della Russia contemporanea”.
“Per noi è fondamentale dare al festival un titolo e un sottotitolo che lascino intuire al pubblico quello che sarà il filo conduttore di tutti gli incontri – ha precisato Simone Guagnelli –. L’individuazione del titolo in questo caso è venuta da sé, dato che il conflitto è iniziato proprio il 24 febbraio scorso. Con il sottotitolo, che riprende il testo di una nota canzone di De Gregori che recita “Viva l’Italia… quella che sta con gli occhi aperti nella notte triste”, abbiamo scelto di riferirsi alla Russia che resiste, ai movimenti civili, agli intellettuali che si sono opposti alla guerra. Quando abbiamo stilato il programma inserendo la partecipazione, come già in altre edizioni passate, dei componenti della ONG Memorial Italia, non immaginavamo che avremmo ospitato un Premio Nobel per la Pace e questa coincidenza, o se vogliamo questa intuizione, ci rende ancora più fieri”.
“L’impegno della Stilo Editrice nell’ambito della slavistica e della russistica non è recente – ha concluso Marianna Carabellese – e a seguito dello scenario avviatosi all’indomani del 24 febbraio abbiamo sentito di dover prendere una posizione netta condannando l’aggressione russa. Dal punto di vista editoriale abbiamo dato avvio ad alcune pubblicazioni tra le quali “Generazione Putin. Pagine dal 24 febbraio”, un testo intimo e umano che raccoglie le voci di quella generazione di studiosi che hanno dedicato all’amore per la Russia la propria vita. L’altra opera “Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria”, di Irina Flige, che descrive il ritrovamento di una fossa comune in Carelia, uscirà in concomitanza con il Festival, nel corso del quale verrà presentato”.
Da domani, in vista del Festival Pagine di Russia, sarà lanciato anche un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso che darà vita a una edizione speciale del testo di Irina Flige che conterrà al suo interno le stampe di una giovane artista russa, Lilya Matveeva, rifugiata a Berlino e collaboratrice della ONG Memorial.