“Lazarus serial version” venerdì 18 novembre nel Teatro Sociale di Fasano

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FASANO (Brindisi) – Dopo l’anteprima di Ruvo di Puglia e il debutto presso la Corte di Palazzo Montani-Antaldi di Pesaro, LAZARUS serial version della Compagnia di danza Menhir torna in Puglia per due performance realizzate grazie al supporto della Regione Puglia, Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto HERMES-increasing (finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020): appuntamento venerdì 18 novembre alle ore 19 nel Teatro Sociale di Fasano e domenica 27 novembre alle ore 19 e alle ore 20 nel TEX-Il teatro dell’ex Fadda di San Vito dei Normanni, per due anteprime messe in scena in modalità differenti, dipendenti dalla dimensione degli spazi scenici e dall’identità culturale propria dei luoghi teatrali che ospiteranno le repliche.

 

LAZARUS serial version è una performance di danza contemporanea ispirata alle pratiche di cura e rinascita, progettata da Giulio De Leo, direttore artistico di Menhir e sviluppata in stretta collaborazione con Erika Guastamacchia, storica interprete della compagnia: una serie di corpi adagiati su tavoli e ravvivati dalla danza diventa il fulcro identitario per la comunità di pubblico che si raccoglie a vegliare su di essa. LAZARUS serial version riflette sulla capacità del movimento di rigenerare il corpo a partire dagli atti vitali fondamentali, secondo una logica organica di ascolto e integrazione, che permette al pubblico di partecipare alla performance con la sua stessa presenza e interazione sulla scena.

 

Il progetto originariamente nato per gli spazi outdoor (giardini, piccole piazze, ecc.) e per gli spazi non convenzionali (musei, saloni, palazzi storici, ecc.) in forma di solo, grazie alla co-produzione con HANGARTFEST 2022 di Pesaro nell’ambito del festival di danza contemporanea LE DANZATRICI en plein air 2022, è stato sviluppato come processo di creazione modulare, con un numero di interpreti variabile, in dialogo con gli spazi non convenzionali e con le comunità di professionisti e di amatori che è possibile portare in scena attraverso la realizzazione di laboratori coreografici intensivi. È nata così la serial version, una versione con nove interpreti che possono variare in ogni luogo di rappresentazione a seconda della comunità a cui viene aperto il laboratorio di preparazione. Nell’anteprima a Ruvo di Puglia, insieme alla Guastamacchia sono andati in scena otto cittadini fra i 10 e i 75 anni e a Pesaro lo spettacolo ha avuto addirittura due cast: nel debutto presso la Corte di Palazzo Montani-Antaldi ad affiancare Erika Guastamacchia sono stati otto professionisti, nella replica presso i Musei Civici di Pesaro è andato in scena insieme alla danzatrice pugliese un secondo cast di amatori.

 

Oggi, grazie al supporto del Teatro Pubblico Pugliese, nell’ambito del progetto HERMES-increasing” HERITAGE REHABILITATION AS MULTIPLIER CULTURAL EMPOWERMENT WITHIN SOCIAL CONTEST”, FINANZIATO DAL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA INTERREG V/A GRECIA-ITALIA 2014-2020, il cantiere di LAZARUS serial version viene riaperto con una serie di laboratori destinati ai giovanissimi di Fasano e di San Vito dei Normanni e un allestimento tecnico che porterà alla costruzione di un’inedita versione teatrale.

 

A Fasano il progetto sarà presentato con il cast principale della Compagnia Menhir, composto dalle danzatrici Erika Guastamacchia, Claudia Gesmundo e Gabriella Catalano e sarà anticipato, giovedì 10 e venerdì 11 novembre, da due giornate di laboratorio per la promozione presso il pubblico organizzate in collaborazione con l’A.s.d. Oltre Danza di Pezze di Greco (Fasano) e l’Associazione SenzaConfine di Fasano.

 

A San Vito dei Normanni, invece, la performance sarà presentata in due repliche e vedrà in scena, oltre ad Erika Guastamacchia, anche due cast composti da 16 giovanissimi partecipanti che seguiranno un laboratorio di tre giorni, che si terrà 25 al 27 novembre 2022 e sarà condotto da Giulio De Leo e dalla stessa Erika Guastamacchia.

 

Durante le performance, lo stretto rapporto fra corpo e luce, indagato con la realizzazione di una scenografia virtuale, verrà sviluppato con la proiezione sul fondale di immagini riprese in diretta da un drone, che “incarnerà” idealmente l’entità trascendente capace di riportare in vita i corpi. Uno sguardo robotico, che invita l’uomo a prendersi cura di sé. L’unica via possibile per la rinascita della comunità.

 

A partire dal mese di aprile 2023, infine, lo spettacolo debutterà in un festival di danza contemporanea di rilievo nazionale e internazionale ed entrerà a far parte del portfolio di spettacoli che l’Associazione Culturale Menhir distribuirà dal 2023 in poi in Italia e all’estero.