Dal 10 dicembre al 14 gennaio Galleria Art Immagine mostra dedicata a tre grandi maestri dell’arte contemporanea: Natale Addamiano, Omar Galliani e Giovanni Frangi

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ALTAMURA (Bari) – Dal 10 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023, la galleria Art Immagine di Altamura ospiterà una mostra dedicata a tre grandi maestri dell’arte contemporanea: Natale Addamiano, Omar Galliani e Giovanni Frangi. Il percorso espositivo, curato da Sara Maffei presso gli spazi della galleria di Francesco Taccogna, si propone di creare un fil rouge fra i tre importanti artisti del panorama pittorico internazionale, ponendo a confronto i rispettivi prestigiosi capolavori.

I protagonisti dell’interessante mostra pugliese trovano il proprio trait d’union irrinunciabile nella natura: ognuno, a suo modo e con una tecnica diversa, racconta il proprio profondo dialogo interiore con il comune denominatore dell’elemento naturale. Addamiano trasfigura e rende astratto il paesaggio lunare, facendo uso dei colori ad olio; Galliani, servendosi in primo luogo della grafite, disegna con attenzione peculiare costellazioni che fanno da sfondo a enigmatici volti femminili; Frangi, attraverso tecniche miste su carta e talvolta avvalendosi della fotografia, inventa un universo memore della lezione di Goethe e del suo “Urpflanze”, la pianta primordiale cui lo scrittore fa riferimento nel suo “Viaggio in Italia”.

Leitmotiv dei tre maestri, accolti nel fervente capoluogo lombardo sin dai primissimi esordi, è lo sguardo rivolto a una natura fatta di cieli, piante e sguardi femminili. Quelli di Addamiano sono cieli pregnanti di intensità, dove l’occhio suggestionato e sognante dello spettatore può perdersi e ritrovarsi tra stelle e nebulose, simili a presenze ineffabili, sofisticate e vive. Come riferisce Luca Beatrice: «Dagli anni Settanta a oggi, la pittura di Addamiano si manifesta solo in quei momenti della giornata, dall’imbrunire alla notte piena, che favoriscono la riflessione e il ripensamento. Fin dai primi lavori, i suoi quadri riferiscono di una sottile quanto intensa malinconia serale». Illuminati dalla luce della memoria e della meravigliosa bellezza dell’infinito spaziale, attraverso gli agglomerati interstellari, la pittura compie la contemplazione dell’infinito, come testimoniano “Volta stellata” (2012), “Luogo di stelle” (2017), “Luogo delle stelle” (2019) e “Mappa di stelle” (2020), magnifici oli su tela cui lo spettatore è invitato a fare onirica esperienza. Figlie di una natura reinterpretata e vibrante della propria energia intrinseca, le magiche apparizioni di segni che centellinano il cielo esprimono così nobili fermenti interiori modulati dal colore: «Devi avere il dono del colore come un cantante deve avere una voce. Il colore raggiunge la sua piena espressione solo quando corrisponde all’intensità dell’emozione dell’artista». Nella produzione di Addamiano relativa alla serie “Cieli stellati”, infatti, nonostante sembri che la gamma dei neri sia predominante, il paesaggio lunare è vivacizzato e intensificato da altri colori. La distesa di stelle, tesa verso l’infinito e frutto di un processo di astrazione, tende a un’armonia laddove «soggetto e sfondo […] hanno lo stesso valore: nessun punto è più importante dell’altro, conta solo la composizione. Il colore raggiunge la sua piena espressione solo quando è organizzato, quando corrisponde all’intensità dell’emozione dell’artista».

Nel suo percorso artistico, anche Galliani guarda costantemente a un cielo immenso e profondissimo, impreziosito da costellazioni luminose e figure ricorrenti nel suo repertorio, quali rimandi del mondo vegetale, rose, teschi, spade, forbici, draghi e gocce d’acqua. I suoi monumentali e raffinati disegni – realizzati a grafite, carboncino, pastelli, tempera e inchiostro – sono combinazioni di bianco e nero con sprazzi vibranti di colore rosso simili a ricami sanguigni e carichi di notevole valenza simbolica, dall’irrefrenabilità dello scorrere del tempo alla caducità dell’effimero fino alle passioni. Alla stregua dell’intensa malinconia serale cui guarda Addamiano, l’oscurità è una condizione fondamentale nell’arte di Galliani, presupposto imprescindibile che rende possibile l’emergere della luce e un armonioso equilibrio tra i contrasti. Ciò è testimoniato dalle due tavole, realizzate a tempera e grafite, parte della serie “Le declinazioni della bellezza”, mirabili capolavori presenti in mostra. La luce lunare associata al principio femminile diviene così, per il maestro di Montecchio Emilia, autentica musa ispiratrice: «Le opere che amo di più le ho disegnate la notte. A volte la luce è troppo forte e gli occhi non vedono ciò che vuoi vedere».

Con Frangi ancora una volta la natura si riconferma assoluta protagonista nella sua “pittura delle cose del mondo”, espressa attraverso una peculiare stratificazione materica e l’uso vivo del colore. Lontane da sterili repliche ma totalmente nuove e inattese, le immagini naturali rappresentate dal maestro milanese derivano da fotografie scattate dall’artista stesso nel corso del tempo; l’uso della fotografia è infatti per Frangi pratica quotidiana e contatto diretto con una realtà vista e poi trasformata, come si evince in “Ansedonia” (2020) ed “Heliconia Paradise” (2021), due fra le opere dell’artista esposte in galleria in cui pigmenti, primal e pastelli a olio proiettano su carta Hanhemühle un elemento naturale carico di notevole e vibrante energia. Per Frangi la natura ha un valore primordiale e racchiude in sé la totalità dell’essere, in accordo con la concezione goethiana secondo cui «La natura appartiene a se stessa, l’essenza all’assenza; l’uomo le appartiene, essa appartiene all’uomo». E alla stregua dell’elemento naturale, che si conserva pur rinnovandosi, derivando da un’unica pianta originaria – composta da pochi elementi infinitamente mutabili e duplicabili – anche l’arte attua una sintesi tra il singolo e l’universo, tra il sensibile e l’ideale, rivelando l’origine di uno Spirito Universale in perenne trasformazione e continua metamorfosi, pur restando nel divenire sempre se stesso.

La totalità della natura, compresa fra cielo e terra, dalla luna alla vegetazione, fatta di stelle, piante, sguardi e passioni dell’animo umano, è rappresentata nelle sue innumerevoli sfumature. Segno di un mondo profondamente interiorizzato, l’arte di Natale Addamiano, Omar Galliani e Giovanni Frangi fa luce sul mistero dell’esistenza e di un infinito, fisico ed emozionale, sensibilizzando quell’animo umano, fermo e in contemplazione dalla notte dei tempi, alla ricerca di risposte dinnanzi alla profondità infinitesimale di ciò che siamo e che ci circonda.