LECCE – Anche quest’anno il Polo biblio-museale di Lecce sostiene l’associazione Terra del fuoco e il Treno della memoria, che ad oggi ha accompagnato oltre 60.000 ragazzi – 2.000 dei quali dalla Puglia – a vedere, sentire, a toccare, gli orrori. Per fare in modo che le nuove generazioni possano portare con loro la lezione della storia e impegnarsi affinché quel “mai più” diventi realtà.
Inoltre, da un progetto di 34esimo Fuso, in collaborazione con il Polo biblio-museale di Lecce, le scuole del territorio saranno coinvolte per tutta la settimana in percorsi sulla Lecce ebraica e poi nella Fabbrica delle parole al Convitto Palmieri di Lecce.
Dopo un tour guidato che ripercorre la storia dell’antica Lecce Ebraica tra i vicoli della città, gli studenti saranno coinvolti in un laboratorio educativo di collage e manipolazione di storie, immagini e font tipografici all’interno della suggestiva cornice de La Fabbrica delle Parole al fine di “Comunicare l’Accoglienza”. La riflessione attorno alla #giornatadellamemoria 2023 prenderà spunto infatti da storie legate al Salento come luogo di accoglienza per gli ebrei sopravvissuti all’Olocausto ospitati nei campi di accoglienza di Santa Maria al Bagno, Santa Maria di Leuca, Santa Cesarea Terme e Tricase porto. L’obiettivo sarà quello di impostare una prima pagina attorno alla notizia storica principale imparando i font grafici del periodo, la struttura di un menabò, i ruoli che compongono una redazione, la differenza tra un articolo di fondo o editoriale e uno di spalla e infine…lanciare la notizia!
I più piccoli invece dopo il tour guidato nella storia della Lecce Ebraica, saranno coinvolti in un laboratorio educativo che prenderà spunto dalla lettura di “La storia di Vera” di Gabriele Clima (San Paolo Edizioni 2010) un meraviglioso albo illustrato per bambini, poetico e toccante, che narra con delicatezza e un tocco di speranza le mille crudeltà della Shoah e dei campi di concentramento. I bambini immagineranno poi di donare un pezzettino del loro cuore a uomini che ne sono privi creando una cartolina da inviare loro con disegno, collage e font tipografici.”