Prosegue con il Concerto di Pasqua la rassegna concertistica dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento

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LECCE – Dopo il concerto inaugurale al Teatro Paisiello, l’Oles – Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento propone, in occasione delle festività pasquali, mercoledì 5 aprile, alle 20.30, nella bellissima Chiesa del Rosario a Lecce, il Concerto di Pasqua.

 

In programma musiche sacre firmate da due nomi importanti del mondo musicale barocco del Grande Salento come Pasquale Cafaro, galatinese, e Leonardo Leo, nato a San Vito dei Normanni.  L’evento vedrà l’ensamble dell’Orchestra arricchirsi delle voci soliste di Valeria La Grotta e Margherita Rotondi e dal Coro lirico sinfonico di Lecce diretto da Vincenza Baglivo, mentre la direzione del concerto è affidata questa volta al maestro barese Sabino Manzo.

In particolare, di Leonardo Leo sarà eseguito Il Figliol Prodigo – Cantata per Soprano e Archi, prima esecuzione assoluta in tempi moderni, mentre di Pasquale Cafaro, allievo dello stesso Leo, lo Stabat Mater – per Soprano Mezzosoprano, Coro, Orchestra d’Archi e basso continuo

 

Leonardo Leo non fu soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di altri autori più noti. Studiò a Roma contrappunto e ritornato divenne secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l’anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica.

 

Lo Stabat Mater di Cafaro è un’opera ricca di pregi, certo tra le più ispirate del musicista salentino. Secondo le testimonianze coeve ha avuto grande fortuna tanto da poter sostenere il confronto con l’omonimo capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi. Fu composto a Napoli nel 1785 su una sequenza del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. Compositore versatile, oltre che insegnante e contrappuntista tra i più dotti del suo tempo, Cafaro non emerse per innovazioni formali o per originalità inventiva, tuttavia rivelò indiscutibili doti musicali, quali la grazia naturale della linea melodica e la purezza dello stile.