MOLA DI BARI – La settimana del Driff prosegue con un romanzo di struggente bellezza, “La vita di chi resta” di Matteo B. Bianchi (Mondadori), un grande successo editoriale protagonista dell’appuntamento, intitolato “Del Racconto, l’Amore (che resta)”, domani, giovedì 13 luglio a Mola di Bari nel chiostro del Monastero di Santa Chiara. La giornalista Francesca Savino dialogherà con lo scrittore che in questo libro ha raccontato l’esistenza piena di rabbia, rimpianto, senso di colpa, smarrimento, di chi sopravvive a una persona amata che sceglie di suicidarsi. Un’esperienza vissuta realmente da Bianchi che per vent’anni ha cercato la giusta distanza per raccontare quell’abisso, non smettendo mai di plasmare nella sua testa queste pagine di lancinante bellezza. Altrettanto doloroso e memorabile è il film Close del belga Lukas Dhont, Grand Prix Speciale della Giuria al festival di Cannes 2022, un’opera che con grazia ci parla di amicizia, identità sessuale e dei condizionamenti sociali che incombono anche sulle vite di due tredicenni. Nel corso della serata, verrà presentato anche il cortometraggio “Libera” di Alex D’Antona, realizzato dagli studenti del liceo Albert Einstein di Mottola nell’ambito del progetto pilota sulla Legalità della Regione Puglia “L’Edificio della Memoria”.
Si continua, venerdì 14 luglio a Giovinazzo, nell’anfiteatro sul Piazzale Aeronautica militare, con “Del Racconto, il Varco”, un appuntamento che sarà aperto dalla presentazione del saggio “A che punto è la notte? – La vita e i tempi di Terzo Millennio” di Isidoro Davide Mortellaro (La meridiana), analisi compiuta della crisi globale della società contemporanea che vede l’umanità e il mondo venuti alle mani, l’una stretta al collo dell’altro. Entrati nel XXI secolo dalla “porta di fuoco” dell’11 settembre ora siamo all’aggressione in Ucraina e alla minaccia di Putin di sfoderare l’atomica. Mortellaro, già docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università di Bari, riflette su una china pericolosa. “Fermiamoci un istante per ascoltare le scosse che cogliamo nel sottosuolo. Vogliono venir fuori, provare a indirizzare il mondo altrove dalla corsa rovinosa intrapresa da tempo. È il caso di interrogarle. Di porsi in ascolto, attenti e partecipi”. A dialogare con lo scrittore, il giornalista Umberto Sperti.
A seguire, spazio al disagio interiore di un attore in crisi “imprigionato” in un enorme condominio, in cui accadono strani eventi mentre la fine del mondo si avvicina. Il film Il grande male, girato a Bari, è un’ispirata e misteriosa riflessione sulla depressione e sull’isolamento dell’uomo contemporaneo. A presentarlo, a Giovinazzo, ci saranno il regista Mario Tani e gli attori Roberto Corradino e Michele Sinisi.
Tutti gli incontri sono alle 19.30 a ingresso libero, fino a esaurimento posti.