MOLA DI BARI – L’acronimo più famoso del rock italiano risuona ancora. E continua a far parlare di sé quasi cinquant’anni dopo aver conquistato il mercato americano. Proprio così: perché molto prima dei Maneskin, è stata la Premiata Forneria Marconi a riuscire nell’impresa di avere un seguito di pubblico e critica negli Stati Uniti. Dopo l’uscita dell’album «The Event – Live in Lugano», la storica formazione del cantante e batterista Franz Di Cioccio, incontrastato leader sin dagli esordi, venerdì 28 luglio (ore 21.30), arriva in Puglia, per l’Agìmus Festival, nell’Arena del Castello di Mola di Bari, dove presenta le canzoni dell’ultimo disco di inediti (uscito in tutto il mondo), «Ho sognato pecore elettriche/I Dreamed of Electric Sheep», accanto ai grandi successi del passato, a partire dai brani di «Storia di un minuto», album d’esordio datato 1972.
E non è tutto. La PFM abbraccerà, con il supporto di video proiezioni e scenografie virtuali, anche la poetica di Fabrizio De André, l’indimenticato cantautore genovese che accompagnò alla fine degli anni Settanta in una serie di straordinari concerti finiti su due diversi album. Il live di oggi della PFM è un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che fanno sentire lo spettatore nel presente, ma allo stesso tempo proiettato verso il futuro. E la band continua a conservare quel suo stile unico e inconfondibile, che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante.
Nata nel 1970 (discograficamente nel 1972, come si è detto), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale che mantiene tutt’oggi. Basti ricordare che nel 2016 la prestigiosa rivista inglese «Classic Rock» ha posizionato la PFM al 50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre «Rolling Stone», sempre nell’edizione britannica, ha inserito «Photos of Ghost», terzo album del gruppo, al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive. Senza dimenticare che nel 2018 la PFM è stata consacrata a Londra «International Band of the Year» ai Prog Music Awards inglesi, mentre nel 2019 la rivista «Prog UK» ha nominato, tra le 100 icone della «musica che hanno cambiato il nostro mondo» (unico caso per un musicista del mondo latino) Franz Di Cioccio, che prosegue questa fantastica esperienza con altri due componenti storici della band. I nomi sono quelli di Patrick Djivas (basso) e Lucio Fabbri (violino, cori), con il quale in alcune date del tour si alterna Alessandro Bonetti, e poi, Luca Zabbini, tastierista fondatore e frontman dei Barock Project in veste di ospite speciale, oltre ad Eugenio Mori (seconda batteria), Alessandro Scaglione (tastiere, cori) e Marco Sfogli (chitarra, cori), che però non figura nell’album «The Event – Live in Lugano», registrato durante il Festival Jazz di Lugano nell’estate 2022.
«Quel concerto è stato molto particolare – racconta Di Cioccio – perché al posto di Marco, che non poteva essere presente, abbiamo pensato di invitare Matteo Mancuso, musicista con un talento straordinario. E proprio grazie alla sua presenza e a quella di Luca Zabbini, gli appassionati possono ascoltare una PFM inedita». Tra l’altro, «The Event – Live in Lugano» è il primo disco di un nuovo progetto per chi ama i dischi live, «PFM Live Collection», una nuova collana discografica che avrà al suo attivo registrazioni di brani storici, rivisitazioni, jam e tutto ciò che la band sfornerà on stage. «Amiamo da sempre le sperimentazioni – aggiunge Di Cioccio – e il palco rimane la nostra palestra, alla quale non sappiamo e non vogliamo rinunciare».
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