BARI – Un omaggio a Majakovskij di Daniele Abbado, la tragedia classica di Sofocle secondo Walter Pagliaro, Goldoni alla maniera di Paolo Panaro e uno dei capolavori del teatro americano di Eugene O’Neill nella messa in scena di Giuseppe Marini. Sono tra le novità nel ciclo di produzioni che la Compagnia Diaghilev presenta per la stagione Teatro Studio 2023-24 in programma dal 3 ottobre al 28 aprile all’Auditorium Vallisa di Bari con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e dell’assessorato alle Culture del Comune di Bari.
«Il programma – spiega il direttore Guido Pagliaro – si sofferma su autori di assoluto rilievo di epoche diverse, per scoprire pagine immortali che trattano questioni universali dell’esistenza: l’amore, la gelosia, la morte, il contrasto tra verità e finzione, i conflitti familiari, l’emancipazione femminile, la ribellione contro le convenzioni, il nichilismo, la solitudine, la libertà, l’alienazione, l’ipocrisia nei rapporti interpersonali, le disuguaglianze e le pratiche di potere. Pertanto, i testi presi in considerazione pongono domande fondamentali sulla condizione umana e sul significato della vita, offrendo una prospettiva affascinante sull’evoluzione del pensiero attraverso i secoli, con un’esplorazione delle complesse dinamiche che definiscono l’identità individuale e le relazioni sociali».
Dunque, partendo dalle riflessioni tra parole e musica di Kierkegaard e Schopenhauer, base del pensiero contemporaneo, si esploreranno non solo Goldoni, Sofocle, O’Neill e Majakovskij, ma anche Ibsen, Pirandello, il sommo Dante e Leonardo Sciascia, lucido testimone letterario dell’Italia di metà Novecento. Ci sarà anche un fuori programma al Teatro Piccinni di Bari con un adattamento che Francesco Niccolini ha realizzato del romanzo «Il pranzo di Babette» di Karen Blixen, narratrice che detiene un posto di prim’ordine nella letteratura mondiale del secolo scorso.
Sono dieci in tutto gli spettacoli, a partire dal concerto letterario «Sulle tracce della verità» ispirato a Kierkegaard e Schopenhauer che dal 3 all’8 ottobre viene presentato in collaborazione con il festival delle musiche possibili Time Zones. Paolo Panaro cura la drammaturgia e la regia sulla partitura sonora di Govinda Gari, che la esegue al pianoforte mentre Panaro e Francesco Lamacchia danno voce al testo. Il progetto è diviso in due parti, la prima dedicata a Kierkegaard (3, 4 e 5 ottobre), la seconda a Schopenhauer (6, 7 e 8 ottobre).
Panaro firma anche la divertente commedia degli equivoci di Carlo Goldoni «Un curioso accidente», nuova produzione Diaghilev che vede in scena con lo stesso Panaro, Roberto Petruzzelli, Valeria de Santis, Tiziana Gerbino, Francesco Lamacchia, Giuseppe Tagarelli e Monica Veneziani (dal 13 al 29 ottobre).
Dopo il successo della passata stagione, ci sarà la ripresa di «Una casa di bambola» di Henrik Ibsen, manifesto femminista ante litteram, fortemente provocatorio e anticonformista, che Diaghilev presenta ripulito della superficie naturalistica nella rilettura critica del regista Giuseppe Marini (dal 31 ottobre al 3 dicembre).
Paolo Panaro a sua volta riproporrà in forma di monologo «La zia d’America» di Leonardo Sciascia nell’adattamento di Fabrizio Catalano (dal 7 al 10 dicembre) prima di farsi interprete con il pianista Alexander Romanovsky del «fuori programma» al Teatro Piccinni, dove «Il pranzo di Babette» di Karen Blixen adattato da Francesco Niccolini con i costumi di Tommaso Lagattolla andrà in scena per la stagione del Comune di Bari e del Teatro pubblico pugliese (13 e 14 gennaio).
Il ritorno di Walter Pagliaro, regista barese ritenuto dalla critica tra i maggiori allievi di Giorgio Strehler, coinciderà con la messa in scena di «Trachinie» di Sofocle, autore che portò la tragedia greca al massimo splendore. In questa coproduzione Diaghilev-Associazione Gianni Santuccio impreziosita dalle scene di Gianni Carluccio, tra i nomi di punta del teatro italiano, spicca la presenza di un’attrice di riconosciuto talento, quale Micaela Esdra. Con lei in scena ci sono Fabrizio Amicucci, Fabio Maffei, Giada Lorusso e Valeria Cimaglia (dal 19 gennaio al 4 febbraio).
Di Gianni Carluccio sono anche le scene dello spettacolo multimediale dedicato a Majakovskij «L’incidente è chiuso», coproduzione Diaghilev-Teatro Franco Parenti di Milano che il pluripremiato regista Daniele Abbado affida all’attrice Giovanna Bozzolo, con la regia video di Luca Scarsella e il suono curato da Hubert Westkemper, tra i più prestigiosi sound designer in campo teatrale (dal 9 al 17 febbraio).
Ancora una novità con il classico di Pirandello «Pensaci, Giacomino!» (dal 22 febbraio al 28 marzo) diretto da Paolo Panaro, cui seguirà un’altra nuova produzione per la regia di Giuseppe Marini. Si tratta di «Lungo viaggio verso la notte», capolavoro del drammaturgo americano Eugene O’Neill che vede in scena, con Paolo Panaro, Carla Guido, Francesco Lamacchia e Andrea Simonetti (dal 5 al 25 aprile).
Chiusura di stagione con un attore di classe al quale è legata la storia del teatro italiano, Virginio Gazzolo, che a 87 anni omaggia Dante con uno spettacolo tratto dal «De vulgari eloquentia» (dal 26 al 28 aprile).
Completa la programmazione un ciclo di «Racconti d’autore» a cura di Paolo Panaro tra gennaio e aprile.
Questi gli orari degli spettacoli. Lunedì, martedì e mercoledì ore 20, giovedì, domenica e festivi ore 19, venerdì e sabato ore 21. Biglietti 10 euro, sabato, domenica e festivi 15 euro, acquistabili online sul circuito vivaticket.