Giovanni Paisiello Festival, inaugurazione martedì 10 ottobre con un Concerto a Posillipo di un ensemble di mandolini

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TARANTO – Tra i più grandi compositori di fine Settecento, Giovanni Paisiello scrisse in diverse occasioni musica per mandolino. Uno strumento tipico della tradizione popolare partenopea da lui utilizzato in chiave solista in uno dei concerti più noti in assoluto e per accompagnare la famosa serenata del conte d’Almaviva nel «Barbiere di Siviglia», la sua opera più celebre. Pagine che accanto ad altre si potranno ascoltare nella serata inaugurale dell’edizione numero ventuno del Giovanni Paisiello Festival, manifestazione con la quale Taranto celebra il suo figlio più illustre. L’appuntamento è in programma martedì 10 ottobre (ore 21), nel Teatro Comunale Fusco con il «Concerto a Posillipo» (biglietti 15 euro platea, 10 euro galleria). Di scena ci sarà l’ensemble Galanterie di plettri e voci diretto dallo specialista di mandolino Mauro Squillante, ospite di prestigio della manifestazione diretta da Lorenzo Mattei e organizzata dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto e Conservatorio Paisiello. Il concerto sarà preceduto alle ore 18 dal vernissage nello spazio-studio «Il soppalco» (in corso Umberto I, 136) della mostra pittorica di Nuccia Pulpo «Paisiellando», visitabile sino al 27 ottobre (ore 17.30-20).

 

Galanterie di plettri e voci è una formazione espressamente dedita all’interpretazione storicamente informata di musiche per mandolino napoletano del Settecento. E il suo tratto innovativo e originale è rappresentato dall’utilizzo di mandolini storici, originali o copie di modelli settecenteschi. Non a caso l’ensemble nasce nell’ambito del progetto di ricerca «Il mandolino a Napoli nel Settecento» coordinato dall’Università di Bologna in collaborazione con l’Università di Uppsala e l’Accademia Mandolinistica Napoletana.

Pertanto, il progetto si propone di riportare alla luce il repertorio e la storia del mandolino a Napoli al momento della sua nascita e del suo sviluppo europeo e internazionale, in una prospettiva di studio multidisciplinare comprendente sia aspetti storici, culturali e sociali, sia d’indagine organologia, di conservazione dei beni culturali, e di analisi del repertorio e delle prassi esecutive e didattiche.

L’ensemble annovera due cantanti, il baritono Raffaello Converso ed Emanuela De Rosa, che utilizzano la voce accompagnandosi proprio con il mandolino, strumento in dotazione anche a Tommaso Immediata (che si alterna al violino), Dora Statunato e Anna Rita Addessi. Completano la formazione, Silvia Grasso (violino), Luca Tarantino (chitarra, chitarra battente e arciliuto), Tommaso Sollazzo (colascione) e Ottavio Gaudiano (contrabbasso a mandoloncello).

Introdotto dall’ouverture dell’intermezzo buffo «Le due contesse», il recital include passi da diverse opere di Paisiello, «La Claudia vendicata» (recuperata dal festival lo scorso anno), «La molinara», «La serva padrona» (titolo che chiuderà la programmazione 2023 il 27 ottobre), «L’Osteria di Marechiaro» e, per l’appunto, «Il barbiere di Siviglia», oltre a un inedito duetto dall’opera veneziana «I finti eredi» di Giuseppe Sarti. Ma nell’impaginato sono inclusi anche pezzi strumentali di Paisiello, oltre al citato Concerto per mandolino, la Sonata in mi maggiore per violino e basso continuo e la Sonata a quattro mani per clavicembalo, naturalmente rielaborata per ensemble di mandolini.

Il festival proseguirà mercoledì 11 ottobre (ore 18), al Conservatorio Paisiello, con la presentazione del volume di Davide Pulvirenti «Una nuova drammaturgia per l’opera napoletana» affidata alla competenza di Maria Grazia Melucci, musicologa del Conservatorio di Bari. Tra gli altri appuntamenti si ricordano i due concerti del noto organista e cembalista Martin Gester: il primo il 15 ottobre, a Grottaglie, dove suonerà l’organo cinquecentesco della chiesa Madre in un recital in cui accompagnerà il soprano Valeria La Grotta, l’altro il 18 ottobre, nell’Arcivescovado di Taranto, dove il musicista francese farà coppia con Aline Zylberajch in un concerto per due clavicembali.