GROTTAGLIE (Taranto) – Il Giovanni Paisiello Festival dedicato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” al grande operista tarantino con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto, nonché del Conservatorio Paisiello, va in trasferta a Grottaglie, dove domenica 15 ottobre (ore 20), nella Chiesa Madre, è in programma un recital di grande fascino che consentirà al pubblico di ascoltare il suono del meraviglioso e antico organo del 1587 custodito nella cantoria. Lo strumento, che presenta alcune componenti interne risalenti addirittura al Quattordicesimo secolo, venne ampliato dal celebre organaro leccese De Torres ed è dotato di un registro espressivo detto «Flauto conico in quindicesima» tipico degli organi del Nord Europa, dunque molto raro nell’Italia meridionale. E dall’Europa settentrionale, esattamente dall’Alsazia, regione della Francia Nord-orientale confinante con Germania e Svizzera, arriva lo specialista Martin Gester, uno dei più accreditati organisti europei. Con Valeria La Grotta, cantante tarantina ormai apprezzata in molti importanti palcoscenici internazionali, Gester abbinerà pezzi strumentali a brani per voce di soprano su musiche di tre famose compositrici barocche, Francesca Caccini, Isabella Leonarda e Barbara Strozzi «espressione di uno spazio creativo al femminile che – spiega il direttore artistico del Festival, Lorenzo Mattei – nel contesto devozionale riversava un pathos degno del mondo teatrale, in un modo paragonabile a quello con cui la sensualità pervade l’Estasi di Santa Teresa del Bernini».
È vero che toccate, mottetti e intavolature sembrano distanziarsi dal mondo dello stile galante dei melodrammi paisielliani, ma va anche ricordato che l’educazione musicale di Paisiello ragazzino passò attraverso questo repertorio nel collegio gesuitico tarantino e che grazie al suo genio il mondo del palcoscenico e quello dell’altare si diedero la mano per condividere modi espressivi e morfologie. Dunque, il concerto si aprirà con una Toccata e una Canzone del veneziano Giovanni Gabrieli e proseguirà con il «Te lucis ante terminum» di Francesca Caccini, compositrice fiorentina vissuta a cavallo tra il Sedicesimo e il Diciassettesimo secolo, periodo in cui operò anche Girolamo Frescobaldi, uno dei massimi autori del Seicento e tra gli «inventori» della musica per tastiera in un’epoca in cui la musica vocale predominava sul repertorio strumentale. Di Frescobaldi si ascolteranno l’aria «La Frescobalda» e la toccata «La bergamasca».
Altra musica sacra con il «Regina Coeli laetare» e l’«Alleluia», ancora di Francesca Caccini, prima di toccare l’universo di Peter Philips, compositore inglese del Cinquecento confinato nelle Fiandre del quale si ascolteranno «Bonjour mon coeur» da un mottetto di Orlando di Lasso e «Passamezzo Galliard». Quindi, l’omaggio alla novarese Isabella Leonarda, compositrice del Seicento che verrà celebrata con il mottetto «O Iesu cuius amore». Fu innanzitutto un gesuita missionario Domenico Zipoli, che nella sua breve vita (morì trentottenne nel 1726, a Cordoba) compose diversa musica, tra cui una raccolta di Sonate d’intavolatura per organo e cembalo dalle quali Martin Gester proporrà «All’Elevazione», «All’Offertorio» e «Pastorale». Barbara Strozzi, esponente di rilevo della musica barocca nel Veneto del Diciassettesimo secolo, verrà, invece, onorata con un «Salve Regina», prima che i due musicisti volino idealmente in Germania con il «Benedicam Domino» di Heinrich Scheidemann, nel segno del quale si chiuderà il concerto.
L’ingresso è libero.