BARI – Tre giornate di incontri, dal 23 al 25 ottobre, con un programma ricco di attività ed eventi diversificati e diffusi che vanno da laboratori nelle scuole primarie e scuole superiori a incontri di divulgazione, mostre, concerti a salotti letterari con docenti, aziende, start-up, artisti e intellettuali.
Il Festival BARIcode, organizzato da Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Università degli Studi di Bari Aldo Moro (UniBa), Politecnico di Bari (Poliba), Università LUM (LUM), Istituto Nazionale Fisica Nucleare (INFN) con la collaborazione dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio Niccolò Piccinni e con il patrocinio del Comune di Bari è stato presentato oggi nella sala giunta del Comune di Bari.
Sono intervenuti Eugenio Di Sciascio, vicesindaco e assessore all’Innovazione del Comune di Bari; Paola Romano, assessora alle Politiche educative e giovanili del Comune di Bari; Danilo Caivano, delegato del rettore dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro; Vincenzo Spagnolo, prorettore del Politecnico di Bari; Pasquale Del Vecchio, delegato del rettore dell’Università LUM; Cinzia Giannini, presidente dell’area della ricerca del CNR Bari e Francesco Cafagna, delegato per INFN sezione di Bari.
Cogliendo come la spinta iniziale le celebrazioni per i 100 anni dalla fondazione del CNR, il festival di respiro cittadino da una parte vuole intercettare l’interesse dei diversi stakeholders e delle istituzioni (scuole, famiglie, aziende, ricercatori, cittadinanza) e dall’altra costruire le fondamenta di una collaborazione strutturale per l’istituzione di una iniziativa, a favore della divulgazione, della conoscenza e della ricerca che sia sistematica e sostenibile. In questa prospettiva l’iniziativa, oggetto di progettualità, si configura come “edizione zero” del 2023.
Il tema scelto per questa edizione è l’albero, come simbolo universale della vita e come metafora di qualsiasi sistema, radicato in un territorio, che si nutre, si sviluppa e rinnova l’ambiente in cui vive. In questo senso ogni attività umana e ogni prodotto della ricerca e della conoscenza trova virtualmente collocazione in una parte dell’albero, dalle radici ai frutti.
L’inaugurazione si terrà il 23 ottobre, a partire dalle ore 17.00, presso il Teatro Piccinni con un evento istituzionale, incentrato su quattro incontri sulle progettualità PNRR, quali: “Sostenibilità ambientale ed economia circolare”, “Scienze della vita e tecnologie per la salute” e “Crescita blu” che vedono coinvolti gli enti di ricerca e le università baresi, insieme a impese del territorio e policy maker, per raccontare al territorio le opportunità generate e le prospettive future. In chiusura si terrà un breve momento musicale.
L’evento finale è programmato per il 25 ottobre, in occasione della visita di Giuseppe Colpani, direttore generale del CNR, con un evento musicale, presso la cattedrale di Bari dalle ore 20.00 alle 22.00.
Nelle giornate del 23, 24 e 25 si svilupperanno diverse attività per la città già a partire già dalla mattina del 23 con ‘Mettiamo radici’, laboratori didattici e piantumazione di alberi che si svolgeranno in 16 scuole primarie di Bari; e con ‘La forza, la resilienza e la crescita’, animazione scientifica e di orientamento nei laboratori della Cittadella Mediterranea della Scienza per gli studenti delle scuole secondarie di II grado. Sempre dal 23 inizieranno le viste, presso l’Urban Center, all'”HEPscape – Alle radici della ricerca”, dove, per le tre giornate del festival, si potrà visitare l’escape room, ispirata alla ricerca sulle particelle elementari e far vivere ai visitatori l’esperienza di entrare in una delle sale di controllo sotterranee del CERN di Ginevra. Il 24, presso il dipartimento di Scienze della terra e geoambientali di UniBA avrà luogo lo spettacolo di MusicArte “Some digital notes on the nature’s kingdom”, all’incrocio tra musica, arte e scienza. Nelle giornate del 24 e 25 ci saranno i ‘Salotti verdi’ in cinque locali (bar e librerie) della città con incontri divulgativi animati da ricercatori, giornalisti ed esperti in diverse discipline scientifiche. Dal 23 al 27, invece, saranno allestite cinque mostre dislocate presso il Fortino Sant’Antonio e presso l’Area Ricerca del CNR.
“Il festival BARIcode sarà fondamentale per mostrare la forza del sistema della ricerca presente qui a Bari, valorizzando il lavoro di tanti enti, ricercatrici e ricercatori che rendono la nostra città un grande hub di conoscenza e sviluppo, a vantaggio della crescita di tutto il territorio – ha dichiarato Eugenio Di Sciascio -. E’ quindi importante, come farà questa iniziativa, raccontare a tutte e tutti i cittadini questo sistema così prezioso, che dobbiamo custodire e sostenere. Le città che hanno una forte rete di università, di centri di conoscenza e ricerca hanno molte più possibilità di crescere. La nostra amministrazione è al fianco di questo ecosistema, e crede fermamente nel paradigma della “learning city”: una città che impara e che si sviluppa grazie al contributo di chi insegna e trasmette conoscenze fondamentali”.
“Ringrazio, assieme a tutta l’amministrazione e alle scuole coinvolte, le università e i centri di ricerca che hanno dato vita a questo festival così importante – ha affermato Paola Romano -. All’interno del programma di eventi di BARIcode, le iniziative di “Mettiamo radici” vedranno coinvolte diverse scuole e circa diecimila studenti, con 26 laboratori scientifici – che prevedono l’utilizzo di strumenti come LIM, microscopi e board didattiche – e piantumazioni di alberi. E’ un modo per coinvolgere le più piccole e i più piccoli e per augurarci che le nuove generazioni che si affacciano ora alla ricerca diventino sempre più vicine alle materie scientifiche e in generale alla conoscenza”.
“La ricerca è utile e accessibile soprattutto nella sua capacità di dialogare, confrontarsi, farsi linguaggio – ha dichiarato Danilo Caivano -. BARIcode non sarà solo divulgazione, ma anche didattica e occasione di dialogo scientifico. Sarà soprattutto racconto di come le Università e le istituzioni di ricerca stiano cercando percorsi che mettano al centro i territori e la loro capacità di connettersi con il mondo”.
“L’albero della ricerca ha radici profonde ma anche nuovi germogli e nell’occasione del centenario del CNR il sistema universitario e della ricerca della città metropolitana di Bari si dimostra compatto per affrontare le grandi sfide del nuovo millennio – ha affermato Antonello Garzoni, rettore dell’università LUM -. Uno scenario che sollecita sempre più ricerca interdisciplinare nelle quali integrare le scienze dure dell’area STEM con le discipline umanistiche, la medicina e le nuove tecnologie di intelligenza artificiale e supercalcolo. In questo quadro il ruolo delle università è complementare a quello dei grandi laboratori di ricerca delle aziende nella identificazione di nuovi modelli di business fortemente innovativi”.
“L’opportunità dei festeggiamenti del Centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche in tutta Italia, è stata tradotta nella condivisione con tutti i partner di un nuovo linguaggio, un codice appunto, per raccontare la bellezza della scienza e della cultura e l’impatto per la città di Bari – ha dichiarato Cinzia Giannini -. Lo faremo a partire dalle importanti ricadute sul territorio delle ingenti risorse del PNRR, con tutti gli enti che contribuiscono ai progetti sistemici in corso, dedicando poi ai più giovani attività didattiche e divulgative, anche con la piantumazione di alberi, simbolo delle radici per un futuro sostenibile. Tutto questo nella cornice della bellezza di arte e musica, con le mostre, i dibattiti culturali e un concerto finale in cattedrale per riconoscerci comunità e darci appuntamento alla prossima edizione di BARIcode”.
“Desidero esprimere la mia soddisfazione in seguito alla conferenza stampa di presentazione del festival scientifico BARIcode, frutto di un’importante iniziativa culturale congiunta – ha sottolineato Vincenzo Spagnolo -. In questa prima edizione del festival, attraverso una vasta gamma di attività coinvolgenti, tra cui laboratori didattici, mostre, incontri e tanto altro, dimostreremo che la scienza è davvero alla portata di tutti e che l’apprendimento può essere una gioia condivisa. L’obiettivo di questo evento è infatti ben chiaro. Si tratta di diffondere la passione per la scienza, trasmettere la conoscenza e promuovere la collaborazione tra diverse realtà. L’interazione fruttuosa tra accademici, ricercatori, artisti e musicisti potrà creare un’atmosfera unica, in cui la creatività e la conoscenza possono fiorire insieme”.
“L’INFN ha nel suo codice genetico il trasferimento sia tecnologico che culturale della conoscenza ha affermato Francesco Cafagna -. Per questo ci siamo impegnati con entusiasmo nella organizzazione del Festival, con l’idea di renderlo un appuntamento fisso per la città di Bari. Per la prima volta a Bari abbiamo realizzato HEPscape!, con la collaborazione del Dipartimento di Fisica e dell’Urban Center. Attraverso il gioco, proponiamo un avvicinamento divertente e nuovo alla Scienza illustrando il funzionamento dell’LHC del CERN, l’acceleratore di particelle più potente al mondo. Pensiamo che LHC incarni perfettamente la metafora di un albero che affonda le radici nella ricerca di base nella fisica dei costituenti fondamentali, e che porta i frutti delle scoperte presenti e future”.