Un “museo vivente” nel Museo. Un modello di ecosistema in cui si muovono numerose specie di organismi marini, che diventa, allo stesso tempo, laboratorio di conoscenza dalla vocazione didattica, ludica ed educativa.
C’è questo nell’acquario capiente per oltre 30 mila litri di acqua salata, di cui da oggi si arricchisce la sezione “Egnazia e il Mare” inauguratosi un anno fa al piano interrato del Museo Archeologico Nazionale di Egnazia; una vetrina viva intorno alla quale si snodano tutte le tappe della sezione: Egnazia e il mare – un legame antico tuttora in vita; il porto romano; la navigazione antica; vivere di mare; il mare un bene prezioso da difendere.
Il percorso, un viaggio di sensazioni e di curiosità sul mondo marino, pensato per rendere ancora più accattivante la visita, svela attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e ricostruisce i paesaggi marini.
L’acquario inizia a popolarsi con alcuni esemplari di diverse specie, tra cui orate, scorfani e occhiate, che aumenteranno con progressivi inserimenti nel rispetto dei tempi di adattamento.
Gli standard di benessere dei pesci presenti nell’acquario sono garantiti sulla base delle linee guida per il benessere della fauna acquatica stilate dall’Aquatic Animal Alliance.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Direttore Generale Musei, Prof. Massimo Osanna, del delegato alla Direzione regionale Musei Puglia, arch. Francesco Longobardi e del direttore del sito, dott. Fabio Galeandro.
Accanto agli arredi navali, attrezzature di bordo e ceramiche di età antica, di cui, insieme all’ampia riqualificazione complessiva del museo e del parco, il pubblico ha già avuto contezza nell’ultimo anno, oggi la sezione “Egnazia e il Mare” si fa intreccio con la vita reale, rendendo ancor più forte il legame tra la città e il mare, tanto da rendere la visita museale più esperienziale.
Il lungo lavoro di ripensamento e ammodernamento del Museo e del Parco giunge a compimento: “Un intervento che – spiega la Direzione regionale Musei Puglia – ha visto coinvolte numerose e variegate professionalità interne ed esterne al Ministero. Le solide basi scientifiche degli allestimenti trovano diversi linguaggi di espressione, nel tentativo, che ci si auguri sia riuscito, di parlare a tutti i tipi di pubblico».