MOLA DI BARI – Il Concerto di Natale dell’Agìmus di Mola di Bari è con il soprano Rita Iacobelli e l’Ensemble Rota diretto dal violinista Flavio Maddonni in uno splendido programma con i capolavori del barocco italiano e tedesco. Domenica 17 dicembre (ore 19.30), nel Teatro van Westerhout verranno eseguiti brani di Johann Pachelbel («Canone e Giga»), Tommaso Giordani («Caro mio ben»), Wolfgang Amadeus Mozart («Laudate Dominum») e Arcangelo Corelli («Pastorale dal Concerto op. 6 n. 8 fatto per la Notte di Natale»), ma anche una suite comprendente temi dalle più note colonne sonore di Ennio Morricone, a partire da «C’era una volta in America» e «Nuovo Cinema Paradiso», nonché un paio di classici della tradizione natalizia, i canti «Adeste fideles» e «Deck The Halls», oltre all’aria «O mio babbino caro» dall’opera «Gianni Schicchi» di Giacomo Puccini.
Dunque, il concerto si apre con l’arcinoto «Canone e Giga» che Pachelbel, importante musicista del periodo barocco morto nel 1706, scrisse probabilmente in occasione del matrimonio di Johann Cristoph Bach, fratello maggiore di Johann Sebastian, peraltro in risposta ad una «Ciaccona» di Biber. Ma non meno nota è «Car mio ben», una breve aria da camera che ha sempre goduto dell’ammirazione di cantanti professionisti, allievi e dilettanti, persino della rockstar Sting, che l’ha cantata in diverse occasioni. Il brano è stato attribuito a ben tre autori differenti, peraltro tutti con lo stesso cognome. Il più accreditato sembra essere il napoletano Tommaso Giordani, ma si sostiene che questa celebre aria possa essere stata composta dal padre Giuseppe, compositore vissuto nella seconda metà del Settecento. Altri ancora ritengono che la composizione si debba addirittura attribuire ad un altro Giuseppe Giordani, nemmeno imparentato con gli altri due. Insomma, un mistero.
Non ci sono, invece, dubbi sul fatto che Mozart scrisse una composizione sul salmo «Laudate Dominum», solitamente cantato in occasione della benedizione del Santissimo Sacramento. Il genio di Salisburgo lo elaborò per soprano solista e coro all’interno dei Vespri K 339, ultimo suo lavoro chiesastico al servizio dell’arcivescovo di Salisburgo. E gli appassionati conoscono bene anche il «Concerto grosso op. 6 n. 8 fatto per la notte di Natale», ottavo dei dodici concerti grossi composti da Arcangelo Corelli e pubblicati postumi nel 1714. L’opera venne eseguita nel 1690 in occasione della tradizionale cantata della notte di Natale, nel Palazzo Apostolico Vaticano alla presenza del pontefice. Insomma, musica che non può mancare in un concerto pensato nei giorni dell’Avvento.