Il Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese incontra il Carnevale greco

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Il Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese sbarca in Grecia. Dal 15 al 19 marzo 2024 una delegazione parteciperà agli eventi carnevaleschi della comunità di Kalamata, città di oltre 70.000 abitanti capoluogo della regione di Messinia, nel Peloponneso, affacciata sul Mar Egeo.

Il viaggio rappresenta uno scambio culturale e istituzionale con diverse realtà greche, che segue la visita a Martignano avvenuta nel 2020 di una delegazione del Carnevale di Kalamata e Alagonia.

La delegazione italiana, guidata in Grecia dalla coordinatrice Maria Pappa, incontrerà il sindaco del Comune di Kalamata Panagiotis Vasilopoulos, il Presidente dell’Istituzione Culturale Municipale Sotiris Kritsotakis, la Presidente dell’Associazione Culturale di Alagonia Eleni Loura, il Direttore degli Eventi Carnevaleschi di Alagonia Antonis Kazakos, il Presidente dell’Associazione Culturale di Nedousa Panagiotis Mpatsikouras, i rappresentanti dell’Accademia del Carnevale di Patrasso.

Uno scambio all’insegna dell’immersione nei riti del Carnevale greco con la partecipazione di un gruppo mascherato che porterà nella Sfilata di domenica 17 marzo a Kalamata le “pupazze”, manufatti in cartapesta raffiguranti le maschere tipiche del Carnevale (in particolare di Paulinu Cazzasassi, simbolo dell’opulenza e dei riti di inversione sociale) e della Quaresima (la Quaremma o Sarakosteddha in lingua grika, simbolo del periodo di contrizione legato alla Passione di Cristo). Con loro abiti e maschere realizzate con diverse tecniche, frutto del lavoro della Sartoria Popolare del Carnevale. L’allegra carovana sarà accompagnata dalla musica di Mattia Manco e Gianfranco Narracci. Presenti il Sindaco di Martignano Luciano Aprile, il Presidente della Pro Loco Franco Rosato, il Direttore del Parco Turistico Culturale Palmieri Pantaleo Rielli, il Responsabile del Gruppo Amici te lu Paulinu Luigi Calò, la Segretaria del Gruppo Donatori di Sangue Fratres Luigia Antonica.

La delegazione del Carnevale griko da Kalamata si sposterà nel piccolo centro montano di Alagonia per partecipare ai riti antropologici e arcaici del carnevale portando in scena la Morte te lu Paulinu Cazzasassi, simbolo dei riti che caratterizzano il martedì grasso a Martignano. Il giorno seguente invece sarà un privilegio assistere ai riti rurali, arcaici e pre-cristiani della comunità di Nedousa.

A Patrasso invece la delegazione grika incontrerà alcuni rappresentanti dell’Accademia del Carnevale, con una visita ai Laboratori di costruzione dei carri del Comune di Patrasso, occasione per muovere i primi passi di un futuro e auspicabile gemellaggio con il Carnevale più storico della Grecia.

 

NOTA SUL CARNEVALE GRIKO

Il Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese conferma dunque il suo carattere inclusivo e dialogante con territori e culture affini. Tra i più importanti carnevali popolari del Sud Italia, si tiene a Martignano, il più piccolo borgo dell’area di minoranza linguistica grika del Salento, in Puglia, da più di 44 anni. Nel Carnevale griko convivono due anime: una che mette in scena la Grande Sfilata di Carri allegorici e Gruppi mascherati, un racconto corale che accoglie la diversità, la creatività, la voglia e il bisogno di rappresentarsi ogni anno in modo diverso con i linguaggi delle arti; l’altra, quella antropologica della Mascherata de La Morte te lu Paulinu Cazzasassi, caratterizzata da riti identitari che si ripetono uguali nel tempo. Quelli del martedì grasso sono il vero tratto distintivo della manifestazione martignanese, che condensa lo spirito del Carnevale e lo espia in un rito di trapasso dall’opulenza alla penitenza ed al raccoglimento spirituale. Ma quanta allegria, quanta ironia, nella morte de lu Paulinu; rivivono le atmosfere delle feste medievali di “Inversione” dei ruoli sociali quando ai contadini era concesso dire tutto ciò che pensavano dei loro padroni; e delle feste romane denominate “Pasquinate”, quando sulla statua di Pasquino (dal nome di un sarto o forse di un barbiere che parlava male dei papi e cardinali) venivano affissi biglietti di invettiva contro i potenti e i clericali.

Rivive con lu Paulinu la pratica, lontana, medievale presente nelle composizioni satiriche che venivano recitate e cantate in occasione delle feste più importanti del calendario, in particolare carnevale, che è quella dei testamenti di animali, in particolare maiali e asini, ma anche lupi o tacchini, che preludono all’uccisione sacrificale o più semplicemente alla morte degli animali che rappresentano il Carnevale giunto al limite dei suoi giorni mentre incombe la Quaresima. Un evento che nelle sue dinamiche pesca nei riti funebri della Grecìa Salentina, con una trasposizione grottesca e dissacrante. Dalla mattina alla sera l’intera comunità di Martignano è coinvolta: dalla veglia Chiangimorti, con il pianto delle prefiche, al corteo funebre questuante, allo spettacolo teatrale in vernacolo e griko a cui segue con la consegna del testamento, al tradizionale pasto consolatorio (Lu Consulu!), l’evento che celebra la convivialità e il raccoglimento dissacrante della comunità, e infine con il rogo dell’amato Paulinu, rito purificatore e di passaggio, che prelude all’arrivo della Quaremma, la tipica maschera che rappresenta la Quaresima. Sarakosteddha in lingua grica, simbolo del periodo della penitenza, della contrazione, dello scorrere del tempo mesto che giunge alla Pasqua. Con i suoi simboli la Quaremma richiama al mito delle Moire greche, divinità che presiedevano al destino dell’uomo dalla nascita alla morte. La Quaremma si presenta in Grecìa Salentina con il fuso e la canocchia simbolo del tessere il tempo della vita; con in mano l’arancia amara (come la vita) e le sette penne di gallina che dettano lo scorrere delle settimane fino alla Pasqua. Anche la Quaremma, come Paulinu, viene bruciata con il fuoco, con la certezza che il Carnevale (Paulinu) e la Quaremma (Quaresima) torneranno ancora l’anno prossimo!