Martedì 23 aprile omaggio al sociologo dell’Ensemble Orfeo Futuro con un concerto-reading

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BARI – L’Ensemble di musica antica Orfeo Futuro rende omaggio al sociologo Franco Cassano al termine di un convegno a lui dedicato in programma martedì 23 aprile nell’aula «Vincenzo Starace» dell’ateneo barese, cui si deve l’iniziativa in occasione delle celebrazioni dei cento anni dall’istituzione dell’università nel capoluogo pugliese. Il concerto, intitolato «Il suono dentro le parole», previsto alle ore 19 nella Cappella dell’Ateneo, è interamente dedicato ai Corali di Bach, che per l’occasione saranno intervallati dalla lettura di alcuni testi dell’intellettuale, padre del «Pensiero meridiano».

«Cassano amava la musica di Bach, ma la scelta di alcuni passi dai suoi scritti da intercalare con la musica proposta, non è originata da un rapporto diretto fra le sue parole e i Corali scelti, ma da una relazione emotiva, un rapporto sentimentale, tra la densità del suo pensiero e una musica ai vertici dell’invenzione della cultura europea», spiega Gioacchino De Padova, direttore artistico di Orfeo Futuro e, in veste di interprete al violone, tra i componenti dell’Ensemble Orfeo Futuro nel quale figurano, per l’occasione, Angelica Disanto (soprano), Luciana Elizondo (soprano di viola), Antonella Paridi (tenore di viola), Gaetano Simone (basso di viola) e Carlo Maria Barile (organo), mentre Alessia d’Imperio leggerà di Cassano estratti da «La contraddizione dentro», «L’umiltà del male». «Discorso pronunciato in occasione del conferimento della docenza emerita» e «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio».

A sua volta il programma musicale è interamente incentrato su composizioni di Bach, massimo esponente nella pratica del Corale, canto di origine popolare che nella Chiesa tedesca si afferma per impulso di Martin Lutero, dopo la Riforma che porta il suo nome. L’obiettivo era modernizzare la pratica liturgica e renderla più vicina alle masse. E anche se con Bach intervengono la sapienza dell’improvvisazione all’organo e il contrappunto della tradizione musicale tedesca, il Corale mantiene nella linea di canto il contatto col «popolare» sollecitato da Lutero. «Il caleidoscopio delle fughe, delle imitazioni, dei procedimenti espliciti o enigmatici, la scienza dei canoni – spiega Gioacchino De Padova – diventano il mare dove nuota il canone-delfino, di cui avvertiamo la presenza anche quando si immerge, per poi rispuntare più splendente di prima e tornare ancora una volta ad immergersi nel mare-contrappunto».

Tra gli altri progetti realizzati dall’Ensemble Orfeo Futuro, formazione in residence del Festival Anima Mea di Bari che dal quartetto all’orchestra unisce musicisti italiani e stranieri specializzati nelle prassi esecutive su strumenti storici, si segnalano «Around the Ground», «L’Eredità di Arcangelo», «Dancing Bass», «Amada Esquina», nel quale le musiche del Siglo de Oro spagnolo s’incrociano con la canzone latinoamericana del primo Novecento, e «Insight Lucrezia», opera teatrale da camera con Nunzia Antonino e la regia di Carlo Bruni su un testo originale di Antonella Cilento e musiche elettroniche di Gianvincenzo Cresta.