Il 24 aprile Erik Satie, musica ed esoterismo nella figura di un antiaccademico

56

ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) – Alla scoperta dei risvolti esoterici della musica di Erik Satie. È la proposta dell’associazione Colafemmina di Acquaviva delle Fonti che, mercoledì 24 aprile (ore 20), nella sala Colafemmina di Palazzo de Mari, propone una lettura accompagnata di «Ce que je sui. Mistica ed etica rosacrociana nella vita e nelle opere di Erik Satie», volume pubblicato da Edizioni Florestano a firma di Teresa Caricola. Affidati alla stessa autrice, i contenuti verranno sottolineati dagli interventi musicali del pianista Giancarlo Direnzo con un’introduzione di Antonella Monteleone, esperta di mistica ed esoterismo, mondi di riferimento nella produzione del compositore di Honfleur, portatore di una segretezza e una verità non a tutti accessibile per suo stesso volere.

A lungo ritenuta bizzarra, banale e senza rilevanza, la musica di Satie è, al contrario, espressione di una forma divina, di un’arte colma di significati elevatissimi, manifestazione della cabala ed esempio di cristallina bellezza, sostiene Caricola, che definisce l’esistenza stessa di Erik Satie «modello vivo di cammino rosacrociano». Non a caso oggi ci si ricorda di lui per le celebri raccolte per pianoforte solo «Gymnopédies» e «Gnossiens», entrambe ispirate a tematiche dal carattere esoterico e ormai talmente famose da essere state persino utilizzate dalla popstar Lana Del Rey.

«Sono inciampata in Satie cadendo nella sua musica a sette anni e da quel momento è riapparso nella mia vita insistentemente», spiega Caricola, anche lei pianista, tra l’altro perfezionatasi con giganti degli ottantotto tasti come François-Joël Thiollier, Igor Longato e Aquiles delle Vigne, prima di eleggere a suo principale strumento di espressione artistica la voce (attualmente come componente del Coro del Petruzzelli di Bari).

Sin dal titolo, contenente un gioco fonetico proprio alla maniera di Satie, con la sostituzione di «suis» (verbo francese del quale non si pronuncia la «s» finale) con il «sui» latino, il saggio pone il focus sull’essenza dell’anima-personalità del compositore francese e rivela la matrice misterica sulla quale Satie ha fondato una parte del proprio percorso rosacrociano, il famoso motto «conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei». L’analisi esplora pertanto gli aspetti più intimi dell’uomo e quelli più conturbanti e segreti delle sue composizioni ad ispirazione mistica ed esoterica, riconducibili al disegno divino, alla numerologia e alla sacra cabala.

La vita di Satie, musicista antiaccademico, fu caratterizzata da eccentricità e originalità non solo nell’arte, ma anche nella quotidianità. L’artista visse, infatti, in un modesto appartamento di due stanzette soprannominato per questo motivo «l’armadio» e si distinse per le sue abitudini insolite, come la collezione di ombrelli mai usati e la predilezione per i completi in velluto.