MOLFETTA – Sabato 18 maggio (ore 21), nell’auditorium Regina Pacis di Molfetta, per la stagione Kaleidos ‘24 diretta da Pietro Laera, la Fondazione Valente presenta un concerto di grande prestigio. Protagonisti i Quintorigo di Valentino Bianchi (sax), Gionata Costa (violoncello), Stefano Ricci (contrabbasso) e Andrea Cosa (violino) allargati alla voce di Alessio Velliscig con special guest Roberto Gatto, gigante della batteria. Il progetto, dai lineamenti teatrali, coinvolgente e di forte impatto, s’intitola «Trilogy» ed ha come parole chiave contaminazione e sperimentazione nel segno del jazz, del blues, del rock e della santissima trinità sonora composta da Charles Mingus, Jimi Hendrix e Frank Zappa: tre giganti della musica statunitense, letti, riletti, stravolti, scomposti e ricomposti dai Quintorigo con il loro inconfondibile stile corroborato dal batterista Roberto Gatto, tra i grandi del ritmo nel panorama del jazz europeo.
Tra l’altro, questi tre mostri sacri della musica del Novecento hanno già costituito il fulcro di spettacoli singoli negli anni passati. «Trilogy» nasce, infatti, dalla produzione discografica dei Quintorigo: «Play Mingus», premiato da «Musica Jazz» quale «miglior album» del 2008, «Quintorigo Experience», dedicato al genio musicale di Jimi Hendrix, e «Around Zappa», tributo al grande musicista americano che ha segnato anche l’inizio della proficua collaborazione tra i Quintorigo e Roberto Gatto.
Ora questi tre singoli omaggi vengono riproposti insieme perché simile era la motivazione che muoveva i tre musicisti a comporre musica e a dialogare con i rispettivi pubblici. Il rifiuto delle discriminazioni razziali, molto evidente in Mingus, era presente anche nell’opera di Hendrix. E il pacifismo, minimo comune denominatore di Mingus, Hendrix e Zappa, inteso come contestazione della politica aggressiva e di guerra, fu un messaggio comune. Così come simile era lo spirito dissacrante che accomunava i tre artisti e che si è voluto ricreare in quest’unico progetto contraddistinto dalla fusione della visione musicale eclettica dei Quintorigo, da sempre impegnati ad abbattere con la loro originalità le barriere tra i diversi generi musicali. Per cui, gli elementi comuni messo in risalto da «Trilogy», attraverso lo stile creativo e divertito di un gruppo che non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide, sono l’ibridazione di generi e stili e la voglia di sperimentare nuovi linguaggi e nuove frontiere, in questo frangente con uno spirito iconoclasta fatto di sciabolate sonore, con gli strumenti spinti oltre il loro limite dentro affondi solistici e trame contrappuntistiche da cardiopalma. Il tutto amplificato dal «drumming» incalzante del più poderoso batterista jazz italiano e dalla presenza vocale di Alessio Velliscig
Pertanto, «Trilogy» non è un tributo, né un insieme di cover, piuttosto un modesto, sentito, filologico omaggio sperimentale a tre immense icone della musica, attraverso le infinite influenze e le ispirazioni che questi maestri continuano a produrre nel panorama del jazz, del rock e del blues sulla scena mondiale.