Si terrà sabato 22 giugno (ore 21.15) presso il Teatro Verdi di Martina Franca la prima proiezione del documentario L’utopia della valle del regista martinese Leo Muscato, scritto con Massimo Bernardini e Laura Perini, dedicato ai cinquant’anni del Festival della Valle d’Itria e prodotto dalla Fondazione Paolo Grassi.
Nell’ambito degli incontri “Mettiamoci all’opera” nati per approfondire le opere e gli autori del 50° Festival della Valle d’Itria, la proiezione, a ingresso gratuito (necessaria la prenotazione al link https://www.eventbrite.it/e/924430505527), sarà un’occasione preziosa per ripercorrere mezzo secolo di storia di arte in musica, di impegno e passione.
“C’è una rispondenza segreta tra le cose degli uomini e i luoghi dove vengono pensate, create, agite. Ci sono imprese umane che non avrebbero potuto nascere altrimenti che là dove sono nate – racconta Muscato, apprezzato drammaturgo e regista di opera e prosa –. Sono vicende di sentimento e artigianato, d’intelletto e creatività nate dal brulicare operoso di chi lavora senza sosta per salvare frammenti di memoria dalla massa di detriti che il passo pesante della Storia produce di continuo. Alcune di queste avventure finiscono bene, ed è il caso di raccontarle e celebrarle, per onorare il ricordo di chi le ha costruite mattone su mattone”.
Con la consulenza musicale di Carla Moreni e la fotografia di Samir Iacovone, il documentario, della durata di 88 minuti, ripercorre la storia del festival pugliese come vissuta e narrata da artisti, maestranze, pubblico e critici che hanno visto crescere e prender forma l’idea di un festival unico nel suo genere, nato grazie alla tenacia e alla passione di figure illuminate – Paolo Grassi, Alessandro Caroli e, su tutti, Franco Punzi, anima instancabile del festival per quasi mezzo secolo, di cui il documentario regala una preziosa e commovente testimonianza.
In un anno di lavoro sono state realizzate 26 interviste e 70 ore di riprese video. Ritroviamo in video i direttori artistici Alberto Triola e Sebastian F. Schwarz, i direttori d’orchestra Fabio Luisi e Michele Spotti, il regista Pier Luigi Pizzi, i cantanti Patrizia Ciofi, Marco Filippo Romano, gli operatori culturali Carlo Fontana e Giovanni Soresi, il critico e musicologo Angelo Foletto, lo storico pugliese Giuseppe Vacca. Poi alcuni martinesi che si sono avvicinati al festival da bambini: gli scrittori Donato Carrisi e Mario Desiati. Altri che hanno mosso i primi passi delle loro carriere sul suo palcoscenico: la danzatrice Rossella Brescia, il conduttore televisivo Beppe Convertini, i musicisti Emanuele Urso, Manuel Amati e Andrea Monarda. E ovviamente tutta la squadra del festival di oggi, in primis Michele Punzi e Rino Carrieri presidente e direttore della Fondazione Paolo Grassi, e Nicola Raguso segretario generale del Festival.
Realizzato grazie al contributo di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Martina Franca, il documentario verrà nuovamente proiettato durante il festival il 23 luglio e in altre date in via di definizione.
Gli altri appuntamenti della settimana di “Mettiamoci all’opera”
Sono all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi i prossimi due incontri di “Mettiamoci all’opera”. Mercoledì 19 luglio (ore 19.30) la proiezione del film di Tony Palmer God Rot Tunbridge Wells!. Realizzato nel 1985 in occasione dei 300 anni della nascita di Händel, il film, ambientato a Londra, vede il vecchio compositore tedesco (impersonato dall’attore inglese Trevor Howard) ripercorre la sua vita e carriera musicale.
Venerdì 21 giugno (ore 19) la presentazione di E la giostra va. Conversazioni con Gianni Tangucci di Francesco Libetta (Edizioni Edifir, 2023) libro che raccoglie i racconti e i retroscena di tanti spettacoli rimasti nella leggenda, i ricordi personali e le testimonianze di una vita professionale del maestro Tangucci, direttore artistico di molti teatri e fondazioni italiane che sarà presente all’incontro insieme all’autore del libro.