Alla scoperta del Salento: Torre Pali

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Le Maldive sono una meta non alla portata di tutti, ma nel Salento le Maldive sono a un tiro di schioppo da Lecce e dalle principali località turistiche: parliamo del tratto di costa che bagna Torre Pali, nel Comune di Salve, a pochi km da Santa Maria di Leuca..
A Torre Pali si aggiungono le località di Torre Vado, Pescoluse (note con il nome di Maldive del Salento), Torre Mozza, Lido Marini, Torre San Giovanni.                                              Le case di Torre Pali si affacciano sulla spiaggia sabbiosa e su un porticciolo che ospita imbarcazioni locali e imbarcazioni adibite al trasporto turistico.
Sempre a pochi metri dalla spiaggia, vera protagonista della località, si trovano locali, bar e ristoranti, oltre a negozietti che vendono souvenir e prodotti tipici.
L’impressione che si ha entrando a Torre Pali, è quella di trovarsi in una località in cui passato e presente si sono fusi perfettamente, rendendo possibile un turismo a basso impatto sulla routine di chi invece da sempre vive qui.
Il nome Torre Pali ha sostituito nel corso degli anni quello originale di Marina di Sant’Atonio, scelto in onore della chiesa dedicata al Santo, per via dell’ingente quantità di pali depositati a riva dalle mareggiate.
Da qualunque parte si guardi il litorale, ciò che più affascina è la Torre costiera del 1500 che si erge dall’acqua.
Si tratta in realtà del rudere di quello che un tempo era il punto di avvistamento privilegiato per difendere il territorio dagli attacchi nemici. Oggi della torre, che un tempo si trovava sulla terraferma, resta solo il basamento, ma è raggiungibile a piedi perchè si trova pochi metri dalla battigia.
Sebbene Torre Pali sia oramai una località votata al turismo, non ha tradito le sue origini e infatti sia in estate che in inverno, i pescatori riforniscono i mercati locali con ottimo pesce fresco.
Alcune leggende raccontano che in realtà Torre Pali è ciò che resta della Città di Cassandra, distrutta da un maremoto circa 2000 anni fa, ma ancora più affascinare, sebbene triste, è la storia del’Isola della fanciulla, così chiamata in onore di una giovane del luogo rapita dai saraceni durante una delle loro terribili scorribande, che preferì la morte alla conversione alla religione musulmana, sebbene ciò le avrebbe permesso di guadagnare la libertà. A trovare il corpo della fanciulla su uno scoglio furono i pescatori del luogo.                          Cortesia, allegria, accoglienza sono doti innate degli abitanti del posto, che fanno sì che ogni turista si senta a casa.

di Claudia Forcignanò