A Mola di Bari tornano i «Silent Concerts», tre serate di musica per disintossicarsi dalla dipendenza da smartphone, fenomeno sempre più dilagante sul quale ha recentemente lanciato un allarme persino il dj Bob Sinclair, stufo di vedere giovani in discoteca più intenti a smanettare col cellulare che a ballare. I tre concerti senza telefono li propone l’Agìmus il 15, 22 e 28 settembre nella Corte del Castello Angioino (in caso di maltempo nella sala interna dello stesso maniero). L’iniziativa prevede lo spegnimento del cellulare all’ingresso, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulla necessità di restituire (almeno per un’ora) sacralità non solo alla performance artistica, spesso disturbata da squilli e suoni di notifiche.
Il primo appuntamento del trittico, domenica 15 settembre (ore 20.15), prevede l’esecuzione della «Rhapsody in blue» di George Gershwin, composizione della quale ricorre il centenario. Se ne faranno interpreti in duo il clarinettista Giambattista Ciliberti e il pianista Piero Rotolo, che dell’Agìmus è direttore artistico. A seguire il programma prevede una serie di relazioni con altre composizioni del Secolo breve che, sebbene di diversa matrice stilistica, sono sempre accomunate dal rifiuto di un certo «sperimentalismo» di tipo tecnico-accademico e dalla ricerca di un linguaggio che antepone sempre l’immediatezza comunicativa, anche in presenza di mezzi espressivi non legati esclusivamente alla tradizione più diffusa. Ecco, allora, la «Rapsodia» di Debussy (formidabile esempio di arte impressionista con la sua predilezione dei «colori» strumentali) e alcune pagine del Rota più celebre, quello delle colonne sonore, collegate con lavori di compositori inglesi del calibro di Arnold e Templeton, anche loro fecondi creatori di musiche per il cinema. Immancabile lo spazio riservato ad Astor Piazzolla, che con le (tango)Stagioni fu simbolo della fusione tra cultura «alta» e popolare portata a compimento nel Novecento.
Il secondo appuntamento, in calendario domenica 22 settembre (ore 20.15), vedrà di scena un trio da camera nel quale spicca la presenza di Patrick De Ritis, primo fagotto dei Wiener e Symphoniker e dei Wiener Philharmoniker. La formazione, completata dalla flautista Saha De Ritis e dalla pianista Michaela De Amicis, esplorerà il melodramma di Verdi e Rossini nelle rielaborazioni per quest’organico di Charles Triebert, Pietro Morlacchi e Jules Demersseman.
Il ciclo di concerti si chiuderà sabato 28 settembre (ore 20.45) con il Gabriele Cavallo Ensemble, formazione che propone una serie di composizioni del bandleader.
Biglietti 5 euro.