Il pumo è uno dei prodotti dell’artigianato pugliese più ricercato, nonché dono gradito in tutte le sue varianti e colori.
La sua forma ricorda quella di un bocciolo o un frutto e si ricollega al mito della divinità romana Pomona, protettrice per l’appunto dei frutti, degli ulivi e dei vitigni.
In antichità, nei palazzi gentilizi si usava apporre grandi pumi in ceramica sui balconi e tuttora, passeggiando per il centro storico, sopratutto nelle zone del Salento, alzando lo sguardo, è possibile vederli svettare colorati verso il cielo.
Secondo la tradizione, il pumo è simbolo di prosperità e ricchezza, ma anche di fecondità e purezza e per questo motivo viene donato per proteggere le abitazioni dal male e portare fortuna.
In commercio si trovano pumi per tutti i gusti e tutte le tasche, arrivano dal misurare pochi centimetri, a raggiungere dimensioni ragguardevoli, quello originale viene realizzato a mano dagli artigiani pugliesi che, rimanendo fedeli alla caratteristica forma bombata variano nei colori e nei decori.
Se infatti il classico pumo ha una superficie liscia ed è avvolto da tre foglie lavorate, non è raro trovare anche pumi traforati o lavorati in modo da ricordare le scanalature delle pigne.
Gli artigiani più fantasiosi realizzano pumi in pietra leccese o da semplici soprammobili, li trasformano in lampade scavando al loro interno e inserendo una lampadina.
Se prima il pumo era appannaggio delle famiglie più agiate, col passare del tempo è entrato in tutte le case e ha varcato i confini dell’Italia arrivando persino in India grazie a Ritika Agarwal, figlia del magnate indiano Pramod Agarwal che proprio in Puglia, a Fasano, ha festeggiato il suo matrimonio e come bomboniera ha scelto un pumo in oro.
Claudia Forcignanò